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Ecco il nuovo Piano nazionale vaccinazioni. Tre new entry


Il nuovo Piano 2010-2012, attualmente all'esame del Coordinamento interregionale prevenzione, anticipato ieri dal Sole 24 Ore e che potete leggere scaricandolo dal nostro sito, arriva a tre anni dalla scadenza del vecchio piano. Il nuovo calendario vaccinale prevede tre new entry: il vaccino antipneumococcico, l’antimeningococco C e l’antivaricella. Ricciardi (Css): “L'obiettivo è di evitare l’eterogeneità dell’offerta nelle diverse regioni”.

03 FEB - Si è fatto attendere per più di tre anni, ma finalmente eccolo il nuovo Piano nazionale vaccinazioni 2010-2012. O almeno la proposta “elaborata dalle strutture centrali del ministero della Salute, dal Consiglio superiore di sanità, con il contributo dell’Istituto superiore di sanità”, ci ha spiegato Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma nonché membro del Css. Il piano, licenziato a fine estate dal comitato di esperti, è ora al vaglio del Coordinamento interregionale prevenzione, prima di passare all’esame della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.La bozza “conferma l’impianto del vecchio piano”, aggiunge Ricciardi. Ma si prefigge un obiettivo importante: “evitare l’eterogeneità dell’offerta nelle diverse regioni”.
 
Come segnalato nel documento, infatti, nel “panorama sanitario italiano, l’offerta di servizi sanitari, ed in particolare di quelli vaccinali, si configura ad oggi come un mosaico estremamente variegato. Le politiche vaccinali sono caratterizzate da forte eterogeneità territoriale, con la stessa vaccinazione offerta gratuitamente a tutti i nuovi nati in alcune Regioni e solo ad alcuni soggetti a rischio in altre o, addirittura, con differenze all’interno della stessa Regione, per i diversi comportamenti delle singole Aziende Sanitarie Locali”.Una lacuna a cui si cerca di porre rimedio “tramite l’inserimento del Piano nazionale vaccinazioni nei livelli essenziali di assistenza”.
Il Piano prevede inoltre l’aggiornamento del calendario vaccinale. Oggi sono nove i vaccini inseriti nei Lea: quelli contro Difterite, Tetano, Poliomielite, Epatite B (i quattro su su cui vige l’obbligo vaccinale), Pertosse acellulare, Haemophilus influenzae b (questa “sestina” è disponibile anche in un’unica formulazione combinata), Morbillo, Rosolia, Parotite (questi 3 vaccini sono disponibili come vaccino combinato trivalente). A questi si aggiungono il vaccino contro l’influenza per specifici gruppi a rischio e quello contro l’HPV per le pre-adolescenti nel dodicesimo anno di vita.
Il nuovo calendario vaccinale dovrebbe contenere tre new entry: quello antipneumococcico coniugato (PCV), l’antimeningococco C coniugato e l’antivaricella.
 
Restano ambiziosi gli obiettivi: coperture superiori al 95 per cento per le vaccinazioni DTPa, Polio, Epatite B, Hib e per il trivalente MPR (sia a 1 sia a 5-6 anni), così come per il vaccino anti-Hpv. Per il vaccino influenzale è fissata la meta del 75 per cento negli ultrasessantacinquenni e del 100 per cento nei soggetti a rischio. Infine, tra le priorità, anche la riduzione al di sotto del 5 per cento delle donne in età fertile suscettibili alla rosolia.
Il Piano affida all’Health Technology Assessment il compito di valutazione l’inserimento nel calendario vaccinale di nuove vaccinazioni. “La crescente disponibilità di nuove tecnologie vaccinali - si legge - à pone la necessità di operare delle scelte al fine di razionalizzare l’impiego delle risorse disponibili e massimizzare i risultati in termini di salute, garantendo alla collettività un’adeguata protezione per le malattie prevenibili tramite vaccinazione”. Ancor più alla luce dell’eterogeneità “delle politiche vaccinali in vigore nelle diverse Regioni che, in seguito alla modifica del Titolo V della Costituzione, hanno acquisito competenze e autonomia nelle scelte sanitarie”.
Nel Piano, che “non entra nel merito delle modalità organizzative dell’offerta vaccinale, competenza questa delle Regioni, ma delinea degli schemi ottimali per un’offerta di servizi vaccinali sicuri, efficaci ed efficienti”, vengono indicati inoltre gli strumenti che dovranno consentire il raggiungimento degli obiettivi fissati nei prossimi due anni: l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali (giacché soltanto l’83 per cento delle ASL ha attualmente un’anagrafe informatizzata, e di queste solo il 25 per cento trasmette dati individuali alla propria Regione); la verifica dello stato vaccinale del bambino, con eventuale successiva vaccinazione, in tutte le occasioni di contatto con l’operatore sanitario; il potenziamento della sorveglianza delle malattie prevenibili e il collegamento ai dati dell’anagrafe vaccinale; il raggiungimento di standard adeguati di sicurezza e qualità nel processo vaccinale; la promozione dell’aggiornamento dei professionisti sanitari, mediante programmi di formazione ad hoc sul tema delle vaccinazioni.
Infine, il documento sottolinea l’importanza della comunicazione alla popolazione. Identifica infatti come essenziale “la diffusione della cultura dell’atto vaccinale come una scelta consapevole del cittadino”, da ottenere “con azioni di informazione ed educazione sanitaria ai vari livelli di responsabilità ed organizzazione”.  

03 febbraio 2011
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