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Riparto 2011. Accordo sulla mobilità sanitaria interregionale. Ecco la tabella


Un abbattimento del 2% delle tariffe, a vantaggio delle Regioni che “esportano” pazienti. Si riducono dunque le quote delle Regioni ospitanti, che sono comunque consistenti: 433 milioni per la Lombardia, quasi 377 per l’Emilia Romagna. Al terzo posto non una Regione ma il Bambino Gesù (154,6 mln), praticamente l’unica struttura pediatrica del Centro Sud.

06 MAG - Ufficialmente dovrebbe essere approvata la prossima settimana, superato il problema posto dalla Sicilia che ha subordinato il suo assenso alla soluzione di un contenzioso con il Governo relativo alla possibilità di utilizzare i Fas per pagare i debiti della sanità.
Ma di fatto la tabella della mobilità sanitaria interregionale, parte integrante del riparto 2011 ma riferita al 2010 e al saldo 2009, è stata approvata dai presidenti delle Regioni ieri, nel corso della Conferenza dei presidenti.
Quasi 1,3 miliardi di euro che le Regioni con mobilità passiva, ovvero quelle i cui abitanti chiedono prestazioni al di fuori della Regione stessa, dovranno dare alle Regioni ospitanti. La tabella non presenta sorprese: ad attrarre sono soprattutto le Regioni del Nord, nell’ordine Lombardia (433 mln), Emilia Romagna (376,9 mln), Toscana (121 mln) e Veneto (93,7 mln), mentre a “esportare” pazienti sono soprattutto quelle del Centro Sud, Campania (-331 mln), Calabria (-233 mln), Sicilia (-208 mln), Abruzzo (-124 mln). Un discorso a parte va fatto per l’Ospedale Bambino Gesù di Roma, struttura pediatrica di riferimento per tutto il Centro Sud, che da solo vanta una mobilità attiva pari a quella di una Regione, 154,6 mln.
 
L’accordo tra le Regioni è stato raggiunto grazie ad un abbattimento del 2% delle Tuc, ovvero le tariffe uniche concordate con cui si valutano le prestazioni: una scelta che, ovviamente, a favorito le Regioni debitrici e penalizzato quelle creditrici. Ma, come tiene a sottolineare il coordinatore della Commissione Salute delle Regioni Luca Coletto, l’accordo prevede anche una completa revisione delle Tuc entro il prossimo giugno, per rivalutare le Tuc ad alta complessità,  in modo che recuperino almeno il tasso di inflazione visto che il loro valore è fermo da quattro anni, e cercare di agganciare le Tuc ai Drg regionali.

 

06 maggio 2011
© Riproduzione riservata

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