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Toscana. Continuità assistenziale: nuovo accordo tra Regione e medici di famiglia


Tra le novità più importanti la condivisione della presa in carico dei pazienti complessi e con più patologie tra medico di medicina genera e medico di continuità assistenziale. Il medico curante, qualora riscontri la necessità di garantire interventi programmati anche nel fine settimana, potrà attivare il collega di Continuità assistenziale, che parteciperà quindi al piano di cura personalizzato del paziente. L'ACCORDO

10 MAG - La Regione Toscana ha siglato un nuovo accordo sulla Continuità assistenziale con le organizzazioni sindacali della medicina generale. Il documento è stato approvato con una delibera dalla Giunta e arriva a dieci anni dall’ultimo accordo sulla Continuità assistenziale.

È “un accordo molto importante, che dà sempre più forza e importanza all'assistenza sul territorio”, ha affermato l'assessore al Diritto alla salute Stefania Saccardi. “Una collaborazione sempre più stretta tra medici di medicina generale e medici della continuità assistenziale fa sì che il cittadino possa contare in ogni momento su un'assistenza in ambulatorio o al proprio domicilio, senza essere costretto ad andare al Pronto soccorso, con il duplice risultato di ricevere un'assistenza migliore e non gravare inutilmente sull'ospedale".

"L'accordo sancisce un passo in avanti nella integrazione tra la attività primaria e la continuità assistenziale”, le ha fatto eco Alessio Nastruzzi, segretario regionale Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale).

Nell'ambito della Continuità assistenziale, l’ultima importante innovazione, in Toscana, risale a 5 anni fa, quando sono state attivate le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), aggregazioni fra medici di assistenza primaria e i medici di Continuità assistenziale che operano sullo stesso territorio. Sono nate in Toscana nel 2013, con lo scopo di realizzare una maggiore integrazione fra i medici che le compongono, consentendo così una presa in carico del paziente più efficace e strutturata.

Ora si è compiuto un nuovo passo avanti nel percorso di integrazione delle due figure.

Fino ad oggi, la Continuità assistenziale si è sempre occupata unicamente delle urgenze "non differibili", cioè di quelle patologie per le quali la valutazione medica non può attendere che il medico curante rientri in servizio. Con questo nuovo accordo, nel confermare questa importante funzione, la Continuità assistenziale si apre alla condivisione della presa in carico dei pazienti complessi e con più patologie. Il medico curante, qualora riscontri la necessità di garantire interventi programmati anche nel fine settimana, potrà attivare il collega di Continuità assistenziale, che parteciperà quindi al piano di cura personalizzato del paziente. Una opportunità in più per garantire a questi pazienti un'assistenza migliore e favorire la continuità di presa in carico attraverso una modalità strutturata per i pazienti più gravi.

Viene confermata l'apertura del servizio di Continuità assistenziale per i pazienti del medici di medicina generale alle ore 8 del sabato mattina, in modo da consentire alla AFT di trovare uno spazio di lavoro comune per riunioni, audit e formazione congiunta.
 
Fra le altre novità, l'attivazione di una figura, il referente di sede di Continuità assistenziale, che collabora con il coordinatore della AFT per rendere più funzionale l'attività dei colleghi, coordinando l'organizzazione del servizio di continuità assistenziale svolto presso la sede.
 
Nel confermare la previsione dello svolgimento di attività ambulatoriale nel corso del turno, i medici saranno maggiormente impegnati nelle visite domiciliari e per questo motivo le visite in ambulatorio saranno svolte in fasce orarie decise a livello aziendale. Il medico sarà sempre comunque contattabile telefonicamente.

Un ulteriore elemento importante di questo accordo è la spinta verso l'informatizzazione, che consentirà in breve una comunicazione più efficace con il medico di famiglia, che potrà così conoscere direttamente le problematiche di salute rilevate sul proprio paziente e le decisioni cliniche prese dal medico di continuità assistenziale.

Infine, l'accordo conferma l'attività di guardia turistica e le visite ai cittadini non residenti in Toscana, introducendo la possibilità per il cittadino di utilizzare il pagamento elettronico. 

10 maggio 2018
© Riproduzione riservata

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