Scaramelli (Toscana): “Sul contratto di medici e dirigenti sanitari ritardo Governo lede diritti lavoratori”
“Il Governo del cambiamento azzera i passi in avanti fatti in questi ultimi tre anni e con un escamotage, del maxiemendamento alla legge di bilancio, fa perdere ancora altro tempo”, scrive oggi il presidente (PD) della Commisione Sanità della Toscana.
15 GEN - “Procrastinando ancora il blocco del contratto, il Governo lede i diritti acquisiti dei lavoratori. Invece di garantire i diritti di centocinquantamila medici e dirigenti sanitari, che da dieci anni sono in attesa del contratto, il Governo del cambiamento azzera i passi in avanti fatti in questi ultimi tre anni e con un escamotage, del maxiemendamento alla legge di bilancio, fa perdere ancora altro tempo. La questione non è solo garantire migliori condizioni a chi opera in sanità ma garantire la migliore assistenza a tutti”, così
Stefano Scaramelli, presidente Commissione sanità Regione Toscana del Partito Democratico.
“Nel luglio 2016 – prosegue - con la firma dall’accordo confederale quadro, si dava finalmente riconoscimento pieno alla specificità della dirigenza medica e sanitaria e autonomia con la possibilità di disporre di un proprio contratto distinto. Con i medici anche la dirigenza delle professioni sanitarie era stata riconfermata nella dirigenza sanitaria, mentre la dirigenza tecnica professionale e amministrativa del Sistema sanitario nazionale trovava adeguata collocazione nell’area della dirigenza delle Regioni e delle autonomie locali”.
“Se l’accordo quadro è stato uno strumento in favore della riapertura dei contratti di lavoro, utile per affrontare temi importanti come regole e risorse – aggiunge Scaramelli - con la legge di bilancio questo Governo fa tornare indietro le lancette del tempo e apre uno scenario caotico, le cui conseguenze sono imprevedibili”.
“La strada da seguire non è quella confusionaria, e pasticciona, di chi cammina in diagonale per tenere tutto bloccato e distogliere l’attenzione. I temi reali sono tutti lì, irrisolti. Serve investire in sanità, anche in termini di organici oltre che in strutture e tecnologie innovative”, conclude l’esponente Dem della Toscana.
15 gennaio 2019
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