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Mobilità sanitaria da 4,2 miliardi nel 2017, 400 in meno in un anno. Le Regioni calcolano dare, avere e tutti i conguagli, disabili compresi


Il record di incassi nei saldi dell'ultimo anno va come sempre alla Lombardia con un saldo positivo da oltre 690 milioni, seguita ancora una volta dall’Emilia Romagna con poco meno di 327 milioni. Al terzo e quarto posto Toscana e Veneto. Le Regioni lavorano alla tabella delle matrici di mobilità sanitaria con i dati del 2017 che saranno la base per il riparto 2019 e lo fanno mettendo sul piatto le nuove somme, ma anche i conguagli degli anni precedenti e i nuovi accordi che intanto hanno raggiunto. LA TABELLA DI SINTESI.

13 FEB - Calano i viaggi della salute da una Regione all'altra ma in ogno caso il giro d'affari è ancora molto alto con un bilancio nel 2017 di 4,285 miliardi, 400 in meno rispetto all'anno precedente. Con tutte le Regioni del Sud (tranne il Molise) in saldo negativo.
 
Il record di incassi nei saldi dell'ultimo anno va come sempre alla Lombardia con un saldo positivo da oltre 690 milioni, seguita ancora una volta dall’Emilia Romagna con poco meno di 327 milioni. Al terzo e quarto posto Toscana e Veneto.

Sulla base di questi dati, ricordiamo relativi al 2017, le Regioni stanno lavorando alla tabella delle matrici di mobilità sanitaria per il riparto 2019 e lo fanno mettendo sul piatto le nuove somme, ma anche i conguagli degli anni precedenti e i nuovi accordi che intanto hanno raggiunto.

Così, considerando i conguagli 2017 (su matrici 2015) e quelli 2014 (su matrici 2012), alla fine restano in negativo solo nove Regioni (di cui alcune sono quelle con saldi positivi nell’ultimo conteggio): Piemonte, Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo, Puglia, Calabria, Sicilia, con somme da “dare” che vanno dagli 1,2 milioni circa dell’Emilia Romagna agli oltre 69 milioni del Lazio.

Gli importi poi sono stati rateizzati in quattro rate (accordo presidenti 15 febbraio 2018) e per la Calabria la rata 2019 è stata sospesa (circa 8 milioni di euro, e alla Regione verrebbe riconosciuto un contributo di 15 milioni aggiuntivi a valere sul Fondo 2019).

Per quanto riguarda la mobilità tra Regioni, ma in strutture private (sulle cui tariffe è previsto l’abbattimento del 60%) le Regioni in “debito” sono sempre nove, ma questa volta si tratta di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trento, Friuli Venezia Giulia, Marche, Calabria e Sicilia, in debito per un importo complessivo di poco più di 34 milioni, a partire dai 192.114 euro della Sicilia, fino ai quasi 17 milioni delle Lombardia.

C’è poi la colonna del dare-avere per l’assistenza in mobilità dei disabili cronici, che appare quest’anno con 15 Regioni in rosso   (di cui sette al Sud, una al Centro e sette al Nord) con “debiti” che vanno dai 12mila euro della valle d’Aosta fino ai quasi 5 milioni della Calabria.
 


13 febbraio 2019
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