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Covid. Fedriga (Fvg): “Il Dpcm va modificato. Serve equilibrio tra doverosa tutela della salute e doverosa tutela del lavoro” 


Per il presidente del Friuli Venezia Giulia, le misure intraprese dall'Esecutivo “senza la condivisione delle Regioni”, non produrranno “alcun effetto significativo nel contrasto alla pandemia” ma “colpiscono interi settori” con il rischio di vedere sparire “migliaia di attività economiche”. Su eventuali interventi regionali, Fedriga ha messo le mani avanti: “Verrebbero impugnate dal Governo e rischierebbero di creare solo illusioni”. Per il presidente del FVG la soluzione sta nella collaborazione tra Governo e Regioni.

27 OTT - “Se la bozza del nuovo DPCM del Governo Conte non subirà dei profondi cambiamenti spariranno migliaia di attività economiche. In questo momento serve equilibrio per la doverosa tutela della salute, ma anche per la doverosa tutela del lavoro. In questo momento serve buonsenso”. Lo scriveva negli scorsi giorni su Facebook il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che oggi, in videoconferenza con i sindaci di Trieste, Udine, Gorizia, Pordenone e con Anci FVG, ha ribadito la necessità di un cambio di passo da parte del Governo.
 

 
"Con pieno spirito collaborativo, rivolgiamo l'appello al Governo di rivedere le scelte dell'ultimo Dpcm in quanto è a rischio la tenuta sociale del Paese. In questo momento, infatti, servono equilibrio e razionalità, mentre le misure intraprese dall'esecutivo nazionale, senza la condivisione delle Regioni, colpiscono interi settori, con la conseguenza che questo, oltre al danno economico, non produrrà alcun effetto significativo nel contrasto alla pandemia”, sono le parole di Fedriga rilanciate in un comunicato diffuso dalla Regione.

"Le categorie colpite dai provvedimenti statali - ha proseguito il governatore - non vogliono solo aiuti economici, ma ci chiedono
di poter lavorare, garantendo la piena sicurezza come hanno dimostrato".

Lo stesso Fedriga ha ricordato come le Regioni avevano presentato delle proposte concrete ("chiusura posticipata dei ristoranti e bar, didattica a distanza al 100 per cento per le secondarie di secondo grado, aperture piscine e palestre e chiusura centri commerciali nei week-end”) ma “la decisione del governo non ha preso in considerazione queste piattaforma unitaria”.

In merito a eventuali ordinanze il governatore ha spiegato come questi atti “sarebbero impugnati dal Governo" e quindi una scelta di questo tipo “rischierebbe di generare solo delle illusioni, quando invece il nostro obiettivo è quello di dare alle persone che ce lo chiedono delle risposte concrete”.

"Vogliamo collaborare con il Governo, ma il Governo ascolti i territori. Chiediamo - ha concluso Fedriga - una vera condivisione tra istituzioni, perché in questo momento serve unità: le Regioni hanno dimostrato di essere costruttive portando proposte concrete. Ci aspettiamo che anche dall’esecutivo nazionale arrivi lo stesso senso di responsabilità”.

27 ottobre 2020
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