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Covid. I Nas chiudono 6 strutture ricettive per anziani, individuati 87 operatori non vaccinati


Quattro gli anziani in una Rsa di Monteodorisio (Ch), vaccinati grazie all’intervento dei militari. In 42 strutture socio-sanitarie in varie province rilevato peronale senza vaccinazione. Sono state ispezionate in totale 572 strutture sanitarie e socio-assistenziali, 141 le irregolarità emerse pari al 25% degli obiettivi verificati
 

12 MAG - “Il perdurare dello stato di emergenza sanitaria richiede, costantemente, la prosecuzione di mirate verifiche dei Carabinieri Nas sulla corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza a favore delle persone anziane e disabili ospitate presso cliniche e strutture a loro dedicate, con particolare attenzione alla riduzione del contagio da Covid-19, anche sulla scorta della recente Ordinanza del Ministero della Salute che consente l’accesso di familiari e visitatori presso le suddette strutture.”
 
Queste le finalità con le quali, nella prima decade di maggio è stata realizzata, d’intesa con il Ministero della Salute, una campagna di controlli da parte dei Carabinieri del Nas condotta nell’intero territorio nazionale. In totale sono state verificate 572 strutture sanitarie e socio-assistenziali, e rilevata irregolarità in 141 di esse, pari al 25% degli obiettivi ispezionati. Sono state contatate 197 violazioni penali ed amministrative, per un valore di 43 mila euro e deferite all’Autorità giudiziaria 36 persone e altre 136 sono state invece segnalate alle Autorità amministrative.
 
Nel corso dell’attività, i Carabinieri Nas hanno rilevato 63 violazioni per inosservanza delle misure di contenimento alla diffusione da Covid-19, riconducibili alla mancata attuazione di protocolli per la prevenzione anti-Covid, delle operazioni di sanificazione ed uso di dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori.
Gli accertamenti hanno evidenziato anche criticità importanti realtivamente al livello di assistenza fornito agli ospiti. In primo luogo è emersa la presenza di operatori sanitari e personale addetto alle strutture risultati privi di copertura vaccinale, divenuta obbligatoria da aprile scorso. Un fenomeno, riscontrato in almeno 42 strutture socio-sanitarie in varie province: in totale 87 tra infermieri, fisioterapisti, operatori socio-assistenziali e  personale destinato al contatto diretto con gli anziani. Un potenziale anello di debolezza nella strategia di tutela al possibile contagio degli anziani ospiti, sottolinea una nota, proprio in un periodo di riapertura delle visite esterne dei familiari. Inoltre, alcuni interventi, tra i quali quelli condotti dai Nas di Pescara, Genova, Torino e Catania, hanno rilevato situazioni di abbandono di anziani, non accuditi in relazione alle  patologie sofferte ed alle loro esigenze fisiologiche e motorie, in alcuni casi sfociati addirittura nella mancata somministrazione dei farmaci essenziali per garantire le terapie necessarie per gli ospiti malati e ultraottantenni.
 
Ulteriori situazioni di minore assistenza sono state rilevate per sovraffollamento di anziani rispetto ai posti previsti, mancanza di trattamenti riabilitativi e di personale privo di abilitazioni professionali nonchè detenzione di farmaci non idonei o scaduti, per i quali si è proceduto al sequestro di 72 confezioni. A causa dello stato di abusivismo o di gravi criticità sono state oggetto di sospensione e/o chiusura 6 strutture ricettive, per valore stimato in oltre 4 milioni di euro. Gli interventi di cessazione delle attività irregolari hanno determinato il conseguente ricollocamento degli anziani ospiti presso le abitazioni dei propri familiari o il trasferimento in altre strutture idonee.
Tra gli episodi più rilevanti, tra i quali si segnala la somministrazione del vaccino a 4 anziani di una Rsa di Monteodorisio (Ch), a seguito dell’intervento dei militari del Nas di Pescara che avevano appurato come gli anziani non fossero stati   raggiunti dal locale servizio vaccinale.

12 maggio 2021
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