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Regione pronta ad attivare fino a 27 nuovi posti letto di terapia intensiva

di Elisabetta Caredda

Nuovi posti letto di rianimazione dedicati ai pazienti Covid se il quadro epidemiologico dovesse peggiorare maggiormente. Ma ad oggi è l’area medica a destare più preoccupazione con 261 casi. Da rilevare che si tratta di numeri molto inferiori a quelli registrati esattamente un anno fa. Merito della campagna vaccinale. Solinas e Nieddu: “La battaglia contro il virus è ancora aperta e servirà ancora il massimo impegno e responsabilità da parte di tutti”.

20 GEN - La Sardegna fa il punto sulla situazione dell'emergenza Covid rilevato il progressivo peggioramento del quadro epidemiologico nel territorio. Gli ultimi dati di ieri sui contagi hanno registrano 2.023 ulteriori casi confermati di positività al Covid, rispetto a martedì, su 4.881 persone testate. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono rimasti gli stessi di martedì 18 gennaio, in totale 27. In area medica sono stati invece contati 26 ricoveri in più, sempre rispetto a martedì, per un totale di 261 casi.

Per fare il punto sulla situazione, si è riunita ieri sera in videoconferenza l'Unità di crisi regionale presieduta dall'assessore della Sanità, Mario Nieddu, insieme a tutti i direttori generali delle nuove aziende sanitarie. “Siamo pronti ad attivare – ha fatto sapere l’assessore - in ventiquattro ore, fino a  27 nuovi posti letto in terapia intensiva. Speriamo non sia necessario, ma dobbiamo essere pronti a ogni scenario”.

Da una nota della Regione si apprende che attualmente, nell’isola, sono presenti 220 posti in terapia intensiva. Di questi, 92 sono dedicati ai pazienti positivi al virus di cui 30 sono attualmente attivi (27 occupati). Tre dunque i posti letto liberi rimasti nelle ‘rianimazioni Covid’ e altri ventisette potranno essere i posti immediatamente attivabili: 8 al Santissima Trinità e uno al Binaghi di Cagliari, 6 all'ospedale Civile di Alghero, 12 al San Francesco di Nuoro.

Si ricorda esattamente un anno fa, al 19 gennaio 2021, i ricoveri di pazienti positivi al Covid in terapia intensiva erano quasi il doppio, 53 casi, e in area medica si contavano 506 casi.

Questo minore impatto del virus sulle strutture sanitarie, dovute a forme più lieve della malattia, è merito anche della campagna di vaccinazione anti-Covid. “Secondo il report settimanale della Fondazione Gimbe la Sardegna – spiega la Regione - , con quasi l’81%, è fra le prime sette regioni per popolazione che ha completato il ciclo primario, dato superiore alla media nazionale e a cui si aggiunge un 3,6% di persone che hanno ricevuto almeno una dose. Complessivamente sono 3,3 milioni le dosi somministrate in Sardegna, di cui oltre 1,3 milioni di prime somministrazioni. Crescono a 691mila le dosi booster. Nella giornata di ieri sono state somministrate 16.802 dosi, di cui 1.348 prime dosi, 1.452 richiami e 14.002 terze dosi. Dall’inizio dell’anno sono già 266.987 le vaccinazioni effettuate, 32.833 prime dosi, 23.739 richiami e 210.417 booster. Quasi 21 mila le vaccinazioni pediatriche somministrate tra prime dosi (15.251) e richiami (5.600)”.

“Sul piano del quadro epidemiologico – si puntualizza nella nota - il rapporto settimanale della Fondazione Gimbe evidenzia un lieve calo nella variazione percentuale (-1,5%) dei nuovi casi di positività al Covid rilevati rispetto alla settimana precedente”.

Soddisfatto il governatore Christian Solinas: “Un ottimo andamento che attesta l’efficacia degli sforzi fatti dal sistema sanitario regionale per garantire a tutti i sardi la possibilità di accedere a quella che, di fatto, è la nostra arma più potente contro la pandemia. Il sistema funziona e continua a rispondere alle necessità del nostro territorio anche in questa nuova fase dove i numeri sono tornati a essere importanti per effetto delle terze dosi e delle nuove prime somministrazioni”.

“In oltre un anno dall’avvio della campagna – aggiunge l’assessore alla Sanità Mario Nieddu - i sardi hanno dato un forte segnale nella lotta al virus, attraverso la propria adesione. Se siamo riusciti a raggiungere questi livelli lo dobbiamo soprattutto alla risposta che il nostro sistema sanitario è stato in grado di dare, con il coinvolgimento di tutto il territorio, e al grande lavoro degli operatori sanitari e ai volontari in prima linea negli hub e nei punti di vaccinazione”.

“Il quadro epidemiologico – concludono l’Assessore e il Presidente – è seguito con la massima attenzione. La battaglia contro il virus è ancora aperta e servirà ancora il massimo impegno e responsabilità da parte di tutti”.

Elisabetta Caredda

20 gennaio 2022
© Riproduzione riservata

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