In una settimana il chirurgo dott. Fausto Zamboni con la sua qualificata equipe ha realizzato ben cinque trapianti di fegato. Lo comunica al nostro giornale Pino Argiolas, già presidente della Prometeo Trapianti A.i.t.f. Odv (Associazione italiana trapiantati di organi - delegazione regionale della Sardegna) che per motivi di salute ad inizio anno ha dovuto lasciare l’incarico dell’associazione ma che è rimasto sempre attivo al suo interno.
“Nonostante le mille difficoltà – spiega Argiolas - nel quale sono stati costretti ad operare dopo una radicata trasformazione organizzativa dell’unità complessa di chirurgia generale che ha visto drasticamente ridurre il personale medico ed infermieristico ed i posti letto del Centro Trapianti di Fegato e Pancreas del ‘G. Brotzu’, apprendiamo con piacere che il personale rimasto persiste a lavorare con abnegazione e continua ad eseguire i trapianti”.
“Ci fa pertanto piacere – continua l’ex presidente dell’associazione Prometeo - portare a conoscenza dei cittadini che il chirurgo dott. Fausto Zamboni con la sua qualificata equipe, anche se ora ridotta al lumicino, ha realizzato ben cinque trapianti di fegato in una settimana”.
“Abbiamo appreso che i pazienti trapiantati, tutti sardi, stanno bene e seguono il normale iter del post trapianto nelle normali sale di degenza dell'ospedale, la sala di terapia intensiva abbiamo saputo esser chiusa già da mesi su decisioni della direzione sanitaria. Auspichiamo in una imminente apertura della stessa, dedicata ai trapiantati di fegato e pancreas per tutelarli nell’immediato post trapianto quando sono in condizioni cliniche fragilissimi”.
“Nel frattempo diversi organi donati in Sardegna continuano a varcare il Tirreno per essere trapiantati in altri centri trapianti grazie al grande lavoro del C.R.T. della Sardegna e del C.N.T. operativo di Roma. Ma tanti sono i pazienti sardi con gravi malattie renali che vanno in dialisi, le liste dei trapiantanti sono sempre molto corte, sappiamo di qualche piccolo intervento della Nefrologia del ‘G. Brotzu’, e purtroppo ancora ad oggi non si riesce ad avere un numero di pazienti in lista adeguato al numero di donazioni della nostra Regione” conclude Argiolas.