Sardegna. Approvato l’assestamento al bilancio e le variazioni per 250milioni di euro
di Elisabetta Caredda
Alla Sanità e politiche sociali destinati 40 milioni per il triennio 2024 – 2026, di cui 28 nel 2024. Meloni (PD): “Le variazioni dopo la comunicazione, da parte dello Stato, di maggiori entrate spettanti alla Regione Sardegna e non inserite nel bilancio di previsione”. Comandini (PD): “Questo è solo l’inizio, perché i 40 milioni saranno incrementati dalla quota di bilancio libero (530milioni di euro) non appena ci sarà la parifica della Corte dei Conti”.
02 LUG - La Giunta regionale ha deliberato nei giorni scorsi l’assestamento al bilancio 2024 con le variazioni ad esso collegate che ammontano a 250milioni di euro per il triennio, 190 milioni solo per il 2024. A darne notizia è l’assessore regionale al Bilancio
Giuseppe Meloni che sottolinea come le suddette variazioni si siano “rese necessarie dalla comunicazione, da parte dello Stato, di maggiori entrate spettanti alla Regione Sardegna e non inserite nel bilancio di previsione".
“I 250 milioni di euro si tradurranno in investimenti in settori chiave – dichiara l’assessore -. Ho invitato i miei colleghi assessori, che ringrazio unitamente alla Presidente Todde per l’importante contributo fornito per la stesura delle variazioni, a monitorare costantemente la spesa e ad evitare così possibili errori, verificando che gli stanziamenti inseriti nel bilancio di previsione come nelle variazioni abbiano effettivamente la possibilità di essere spesi durante l’anno. Dobbiamo evitare di accumulare avanzo e creare sofferenza ad alcune voci di spesa che meritano invece particolare attenzione”.
“La quota di bilancio libero, pari a 530milioni di euro – prosegue Meloni -, emersa in fase di rendicontazione non potrà essere spesa fino a settembre. A causa del cambio di amministrazione ci sono stati dei ritardi nell’approvazione. Dobbiamo quindi aspettare la parifica della Corte dei conti che non potrà avvenire a giugno, ma a settembre. In attesa di sfruttare quelle risorse, abbiamo provveduto a stabilire la distribuzione degli stanziamenti derivanti dalle maggiori entrate”.
Per quanto riguarda nel dettaglio il contenuto delle variazioni di bilancio, si apprende per la Sanità un investimento di “40 milioni di euro per il triennio, di cui 28 nel primo anno, destinati specificatamente alla Sanità e alle politiche sociali. Di questi, 12 milioni sono necessari per coprire il saldo 2022 della mobilità passiva, ossia tutte le prestazioni sanitarie di cui i pazienti sardi hanno usufruito nelle regioni del resto della penisola. 5,440 milioni di euro sono destinati ad acquistare prestazioni sanitarie per l’assistenza ospedaliera e ambulatoriale da privati accreditati con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa. 1,4 milioni di euro sono le risorse necessarie per pagare le prestazioni fornite dal personale sanitario durante l’emergenza Covid; 3,2 milioni sono i fondi destinati come contributi a favore delle persone affette da fibromialgia; 1 milione e mezzo di euro andrà invece a soddisfare l’intero fabbisogno rappresentato dagli enti locali per i nidi gratis”.
Ancora, nel settore ‘Lavoro’ verranno destinati “12,5 milioni di euro per cantieri occupazionali per disoccupati e disoccupate professionalmente qualificati da attivarsi presso le Aziende del Servizio Sanitario Regionale, per progetti di integrazione socio-sanitaria e a progetti di supporto ai servizi di assistenza e cura all’interno dei presidi ospedalieri”.
“Non c’è tempo da perdere – commenta a
Quotidiano Sanità Piero Comandini, Presidente del Consiglio regionale sardo -. Con la prima variazione di bilancio abbiamo voluto tradurre le maggiori entrate spettanti alla Sardegna in investimenti certi e concreti individuando i settori più nevralgici come la sanità. Questo è solo l’inizio, perché i 40 milioni saranno incrementati dalla quota di bilancio libero non appena ci sarà la parifica della corte dei conti”.
“Questi primi investimenti saranno utili per dare un primo sprint iniziale ai settori della sanità e delle Politiche Sociali dove siamo più indietro, ma ci vuole tempo per recuperare i ritardi e i mal funzionamenti che si sono accentuati negli ultimi cinque anni e riportare a regime un settore così delicato che riguarda tutta la popolazione, direttamente o indirettamente, nessuno escluso. Credo che la prima risposta da dare ai cittadini sia quella di ridurre le liste d’attesa, e non abbiamo bisogno di dare motivazioni a questo primo necessario intervento, ma anche creare l’opportunità di potersi curare qui, in Sardegna, senza dover affrontare i viaggi della speranza. Abbiamo delle eccellenze da valorizzare, e dobbiamo valorizzarle non solo per i sardi ma dobbiamo essere attrattivi, garantendo la massima professionalità ai pazienti che dal resto del territorio nazionale potrebbero scegliere di venire a curarsi in Sardegna” – conclude Comandini.
Elisabetta Caredda
02 luglio 2024
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Sardegna