Virus respiratorio sinciziale. Al via alla campagna di immunizzazione nei neonati
di Elisabetta Caredda
La Giunta ha dato mandato alle aziende del SSR di procedere alla somministrazione dell'anticorpo monoclonale Nirsevimab secondo indicazioni predisposte dall’assessorato alla Sanità e condivise con il tavolo di lavoro istituito su mandato della Consulta pediatrica. Bartolazzi: “La somministrazione dovrà essere garantita anche ai bambini delle aree in cui vi è carenza di pediatri e a tutti i bambini che ne hanno diritto per patologia”. DOCUMENTI
29 GEN - La Regione Sardegna dà il via alla realizzazione di una campagna di immunizzazione passiva contro l'infezione da virus respiratorio sinciziale (VRS) nei bambini entro il compimento del primo anno di vita. La Giunta ha infatti dato mandato alle aziende del SSR di procedere alla somministrazione dell'anticorpo monoclonale Nirsevimab secondo indicazioni strategiche unitarie a livello regionale e predisposte dall’assessorato alla Sanità in condivisione col tavolo di lavoro istituito su mandato della Consulta pediatrica, con le società scientifiche componenti del board del calendario vaccinale per la vita.
“Stiamo dando seguito – spiega l’assessore
Armando Bartolazzi a
Quotidiano Sanità - alla L.R. n. 14/2024 approvata lo scorso ottobre con la quale è stata autorizzata, per l'anno 2024, la spesa di 1.310.000 euro per la realizzazione di una campagna di immunizzazione passiva contro l'infezione da virus respiratorio sinciziale (VRS) nei bambini entro il compimento del primo anno di vita”.
“La fornitura annuale dell'anticorpo monoclonale Nirsevimab – prosegue l’assessore - destinato al fabbisogno delle aziende sanitarie della Regione Sardegna e indicato nella prevenzione della patologia delle vie respiratorie inferiori causata dal virus respiratorio sinciziale, procedura seguita dalla direzione generale della Centrale Regionale di Committenza, consiste in 2.265 fiale del dosaggio da 50 mg indicato per i bambini nella prima infanzia con peso corporeo inferiore ai 5 kg. Le dosi sono state pertanto ripartite presso i punti nascita dei presidi ospedalieri in proporzione al numero dei nati nei rispettivi punti nascita”.
“Nello specifico, alla ASL di Sassari sono andate 82 dosi, alla ASL della Gallura 247 dosi, alla ASL di Nuoro 265 dosi, alla ASL di Oristano 139 dosi, alla ASL del Medio Campidano 102 dosi, alla ASL del Sulcis Iglesiente 47 dosi e alla ASL di Cagliari 488 dosi. Abbiamo poi l’AOU di Cagliari alla quale sono state assegnate 330 dosi, all’ AOU di Sassari 390 dosi e all’ARNAS ‘G. Brotzu’ 175 dosi”.
“Sulle basi delle indicazioni condivise con il tavolo di lavoro che è stato istituito su mandato della Consulta pediatrica con le società scientifiche componenti del board del calendario vaccinale per la vita, quali la Società italiana di pediatria, la Società italiana di neonatologia, la Federazione italiana medici pediatri, la Società italiana di igiene, la Federazione italiana medici di famiglia, al fine di elaborare una strategia unica per la somministrazione dell'anticorpo monoclonale sulla base delle linee guida internazionali, abbiamo predisposto in merito delle indicazioni strategiche, approvate in sede di Giunta”.
“Innanzitutto i punti nascita dovranno garantire la somministrazione della dose di 50 mg a tutti i nuovi nati a partire dalla seconda giornata di vita; le neonatologie, le patologie neonatali e le terapie intensive neonatali dovranno garantire la somministrazione della dose di 50 mg ai neonati ricoverati sotto i 5 kg di peso anche se oltre i 28 giorni di vita e a quelli che, non avendo raggiunto i 5 kg e le 5 somministrazioni di Palivizumab, potranno concludere la profilassi con un'unica dose di Nirsevimab; i neonati con peso superiore ai 5 kg di peso che hanno iniziato la profilassi con il Palivizumab termineranno con lo stesso farmaco, a meno che non si renda disponibile il Nirsevimab alla dose di 100 mg. Ancora, in caso di limitate dosi dovranno essere privilegiati i neonati rientranti nelle categorie più fragili; per quanto riguarda i pediatri di libera scelta, potranno somministrare presso i propri ambulatori, ai propri assistiti eleggibili, nati dal 1° ottobre 2024, con peso inferiore ai 5 kg, l'anticorpo monoclonale Nirsevimab da 50mg e, qualora si rendesse disponibile il Nirsevimab da 100 mg, ai propri assistiti eleggibili nati dal 1° marzo 2024. Da evidenziare, la somministrazione dovrà essere garantita anche ai bambini delle aree in cui vi è carenza di pediatri nel territorio e a tutti i bambini che ne hanno diritto per patologia”.
“Ricordo che con la deliberazione n. 41/22 del 23.10.2024 abbiamo recepito l'Accordo sulle linee guida regionali per il progetto aziendale della campagna vaccinale antinfluenzale 2024-2025 per i pediatri di libera scelta, ecco che ho proposto allora di approvare un'appendice a tale Accordo che prevede che i pediatri potranno somministrare presso i propri ambulatori, ai propri assistiti, eleggibili a tale somministrazione, anche l'anticorpo monoclonale Nirsevimab e che il computo delle somministrazioni e la relativa remunerazione rientrano in quanto previsto con il succitato Accordo”.
“A tal fine, abbiamo dato mandato alle aziende del SSR di autorizzare l'approvvigionamento delle dosi di Nirsevimab dei pediatri di libera scelta presso i servizi di igiene pubblica ovvero, in caso di necessità, presso i punti nascita qualora residuassero dosi non utilizzate” – conclude Bartolazzi.
Elisabetta Caredda
29 gennaio 2025
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