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Riforma sanitaria. Mariotti (Rettore Università di Sassari): “Abbiamo bisogno di un ospedale unico”  

di Elisabetta Caredda

In audizione in commissione Salute, il Rettore ha riferito positivamente in merito all’attività dell’Aou ma ha anche sottolineato: “Abbiamo sette stabili, non uniti tra loro, e sosteniamo una spesa di oltre 2 milioni e mezzo di euro per le ambulanze, per trasferire i malati da un reparto all’altro per le visite. Dal punto di vista logistico non abbiamo la possibilità di avere un'organizzazione che consenta l’AOU di chiamarlo ospedale”.

31 GEN - Sulle riforme del sistema sanitario regionale mercoledì nel parlamentino di via Roma è stato audito il Magnifico rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, in merito alle attività dell’Aou di Sassari e alle sue esigente. Per Mariotti – si apprende dal resoconto - “c’è una grande sinergia tra medici universitari e ospedalieri, i reparti stanno lavorando bene e possono contare su primari giovani e molto bravi. Positivo il giudizio anche sull’assistenza ai pazienti, sono state riaperte le scuole di specializzazione di Neurochirurgia e Chirurgia pediatrica, mentre ancora ci sono difficoltà con quella di Pediatria, e l’Aou potrà contare su 127 milioni di euro per l’innovazione tecnologica grazie ai bandi Pnrr”.

Il Rettore sottolinea poi alcune criticità: “Unico problema: manca un ospedale. Abbiamo una buona condizione di assistenza medica, ma non abbiamo un ospedale”, ed ha aggiunto, “abbiamo sette stabili, non uniti tra loro e spendiamo oltre 2 milioni e mezzo di euro per le ambulanze per trasferire i malati da un reparto all’altro per le visite”.

Mariotti ha proseguito: “Non abbiamo dal punto di vista logistico la possibilità di avere un'organizzazione che ci consenta di chiamarci ospedale”. Per il Rettore si tratta di “un problema logistico gravissimo” e ha ricordato che quando si parla di sanità si parla di salvare la vita dei cittadini. Sugli investimenti, Mariotti ha spiegato che, grazie ai bandi Pnrr, l’Aou ha a disposizione 127 milioni di euro, di cui 30 saranno dedicati alla telemedicina, che potrebbe abbassare del 40% le liste d’attesa. “Siamo qui per collaborare con voi”, ha detto, “voi ci fate un piano strategico e noi lo approviamo, perché a mio giudizio chi decide è chi ha e mette i soldi”.

Sulla questione dell’ospedale di Alghero, continuando, è stato molto chiaro: “Se andiamo via da Alghero come Università io devo, per legge, riprendere i miei medici, perché sono professori universitari, non posso lasciarli alla Asl”, così come gli infermieri. “Noi siamo pronti a tutto: voi ci dite cosa volete fare e noi facciamo”, ma ha anche chiesto equità nelle scelte che riguardano Cagliari e Sassari. Mariotti si è detto, inoltre, favorevole a mandare gli specializzandi negli ospedali del territorio a patto che i reparti abbiano i requisiti richiesti e che i ragazzi non coprano i buchi di organico in reparti che non riguardano la loro specializzazione.

Elisabetta Caredda

31 gennaio 2025
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