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Sardegna. Riforma sanitaria, via libera della commissione Salute

di Elisabetta Caredda 

Fundoni (PD): “Grazie ai colleghi e tutti gli auditi che hanno consentito di svolgere dei ‘mini Stati generali della sanità’. Auspichiamo in Aula di poter offrire un contributo per arrivare a un testo che inizi a dare le risposte attese”. Aironi (Misto) critica il mancato coinvolgimento del Consiglio delle autonomia locali e Peru (Sardegna al Centro 20) afferma: “È ormai evidente che l'unico obiettivo di questa riforma sia la gestione delle nomine dei commissari”.

14 FEB - La commissione Salute e politiche sociali, presieduta da Carla Fundoni (Pd), ha approvato a maggioranza, con il voto contrario della minoranza, il disegno di legge n. 40 “Disposizioni urgenti di adeguamento dell'assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24”.

“Sono soddisfatta dei lavori svolti dalla Commissione in tutto questo periodo - ha affermato, si apprende dal sommario, la presidente Fundoni subito dopo il via libera al DL 40 -. Ringrazio tutti i colleghi per il contributo dato in commissione e ringrazio tutti gli auditi che si sono presentati in commissione e hanno consentito di svolgere dei ‘mini Stati generali della sanità’, permettendo ai commissari di avere conoscenza delle criticità e delle problematiche di tutti i territori della Sardegna, rispetto alle quali, sono sicura, ci sarà il contributo di tutta la Commissione per la messa in atto di proposte atte a dare le risposte attese. Adesso ci attendiamo anche un buon lavoro in Aula e di poter offrire un contributo durante i lavori del Consiglio regionale per arrivare a un testo che inizi a dare le risposte attese e che, già dalla fine dei lavori dell’Aula, ci vedrà impegnati a porre in essere ulteriori azioni per risolvere le problematiche che ci sono state rappresentate”.

“Altro che riforma funzionale - ha commentato la vice presidente della Commissione, Alice Aroni (Misto) -. La maggioranza dopo dieci mesi di annunci ha varato un DL che contiene solo lo spoils system. L'unica norma relativa ad una novità organizzativa è stata cassata”.

Aroni è stata critica anche sulla decisione di non coinvolgere il Consiglio delle autonomie locali (CAL): “Credo che le riforme non si possano fare a colpi di maggioranza”, ha concluso la vice presidente.

La presidente Carla Fundoni ha specificato, a riguardo, che gli uffici di Presidenza hanno comunicato che il parere del CAL in questa fase non era necessario, le audizioni del CAL avrebbero avrebbero rinviato in modo significativo i tempi della discussione della legge in commissione. Dato il via libera, il testo potrebbe approdare in Aula entro fine febbraio.

Il Parlamentino ha nominato relatore del disegno di legge di maggioranza Giuseppino Canu (Sinistra futura) e di minoranza Antonello Peru (Sardegna al Centro 20venti).

“Una riforma che nasce già morta, ignorando completamente le voci di chi la sanità la vive ogni giorno – commenta a Quotidiano Sanità il consigliere Antonello Peru -. Dopo settimane di confronto con operatori sanitari, sindacati, amministratori locali e associazioni dei pazienti, la maggioranza ha scelto di approvare il testo originale confezionato dalla Giunta senza accogliere nemmeno una delle proposte emerse durante le audizioni. Un atteggiamento che svuota di significato l'intero processo di consultazione e mortifica il ruolo stesso dei consiglieri di maggioranza. È ormai evidente che l'unico obiettivo di questa riforma sia la gestione delle nomine dei commissari, mentre i problemi reali della sanità sarda - dalle liste d'attesa infinite alla carenza di personale, dalla chiusura dei reparti al collasso della medicina territoriale - restano completamente irrisolti”.

Particolarmente grave, secondo Peru, “la scelta di anteporre questa riforma all'emergenza finanziaria: Siamo al terzo mese di esercizio provvisorio, con i bilanci delle ASL in sofferenza e servizi a rischio. Invece di mettere in sicurezza i conti e garantire l’approvazione della manovra finanziaria per dare risposte alle comunità, questa la maggioranza si ostina a portare avanti una riforma che non porterà alcun beneficio concreto ai cittadini. I sardi hanno bisogno di una sanità che funzioni oggi, non di una riorganizzazione sulla carta che rischia solo di paralizzare ulteriormente il sistema. Servono interventi immediati per potenziare gli organici, riaprire i reparti chiusi, ridurre le liste d'attesa e garantire l'assistenza nelle aree interne. Questa riforma non affronta nessuna di queste priorità” – conclude il consigliere.

Elisabetta Caredda

14 febbraio 2025
© Riproduzione riservata

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