Sardegna. Al Mater Olbia Hospital intervento record: rimosso tumore retroperitoneale da 12 kg
di Elisabetta Caredda
Il paziente, 53 anni, è stato dimesso ed è sotto monitoraggio. Verbo: “L’intervento è durato alcune ore e si è concluso senza complicanze. Ora il paziente affronterà un percorso terapeutico post-operatorio, basato sulle analisi istologiche”. Giannico: “Il risultato, raggiunto grazie alla grande professionalità dei nostri medici, rappresenta anche il contributo significativo che la nostra struttura sta apportando alla riduzione della mobilità passiva sanitaria”.
17 APR - E’ andata a buon fine l’operazione chirurgica ad altissima complessità che è stata eseguita venerdì 11 aprile 2025 al Mater Olbia Hospital (MOH), dove un’équipe guidata dal Prof.
Alessandro Verbo - Direttore della Unità Complessa di Chirurgia Generale del MOH e specialista di chirurgia oncologica mininvasiva, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma - ha rimosso un tumore di 12 chilogrammi da un paziente sardo di 53 anni, di Tempio Pausania.
“La massa - spiega il Prof.
Alessandro Verbo a
Quotidiano Sanità -, identificata come un sospetto caso di istiocitoma fibroso maligno, che sarà confermato in via definitiva dal referto istologico, schiacciava e spostava gli organi interni, alterandone la funzionalità. Di fronte a un quadro tanto critico, alcuni specialisti avevano suggerito di ricorrere a centri di eccellenza fuori dalla Sardegna. Ma il paziente ha scelto di restare e poter essere seguito sul territorio, vicino anche ai propri affetti. Si è trattato come ben si può immaginare di un intervento estremo, reso ancora più eccezionale dal fatto che, almeno da gennaio, il paziente fosse riuscito a rimanere in vita nonostante le condizioni in cui versava”.
“Il paziente ha deliberatamente scelto di affidarsi alla nostra struttura – prosegue il professore - dalla quale è stato dimesso ieri; questo è il risultato del coraggio e della proattività dei nostri medici. Ringrazio la mia équipe per avermi affiancato nell’intervento, accompagnando il paziente in ogni fase, a partire dalla preparazione, fino all’uscita dall’ospedale. Un’équipe multidisciplinare, tra chirurghi, anestesisti e rianimatori, che ha lavorato in perfetta sincronia per portare a termine l’impresa, riposizionando gli organi nella sede di appartenenza. L’intervento è durato alcune ore e si è concluso senza complicanze. Ora, il paziente affronterà un percorso terapeutico post-operatorio, basato sulle analisi istologiche, la strada verso la ripresa passa dalla rimozione chirurgica e, se necessario, un trattamento oncologico mirato”.
“Il mio auspicio - conclude l’oncologo - è che questo importante esito possa mettere le basi iniziali per una maggiore condivisione della Rete sanitaria integrata tra il pubblico ed il privato accreditato che insieme, integrati tra loro, sia nel nord della Sardegna, come in tutto il territorio regionale, potranno fare la differenza per un lavoro di sinergia e di buona sanità. Perché di buona sanità i cittadini hanno bisogno sempre più oggi di sentir parlare”.
“Il risultato raggiunto - commenta soddisfatto
Marcello Giannico, amministratore delegato del MOH - dimostra non soltanto la grande professionalità dei nostri medici, ma anche il contributo significativo che la nostra struttura sta apportando alla riduzione della mobilità passiva specialmente, nel campo degli interventi chirurgici ad alta complessità. Questo intervento ci posiziona un passo avanti nella nostra ambizione di porci come punto di riferimento regionale anche a livello oncologico, obiettivo che puntiamo a raggiungere grazie alla chirurgia, e alla radioterapia con il centro MaterART, nato nel 2021, e alla diagnosi precoce”.
Elisabetta Caredda
17 aprile 2025
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