Trapianti. All’Aou di Sassari due prelievi da donatori diversi in contemporanea
di Elisabetta Caredda
Un prelievo a cuore battente e l’altro a cuore fermo, quest’ultimo in collaborazione con l’Arnas G.Brotzu. D’Antonio (CRT): “Le due donazioni hanno consentito di effettuare due trapianti di fegato salva vita a due pazienti in lista di attesa. Il processo di donazione a cuore fermo, iniziato in Regione a fine 2024 a compimento di un articolato percorso voluto fortemente dall’assessore Armando Bartolazzi, sta evidenziando importanti risultati”.
18 GIU - Presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari, sabato scorso, sono stati eseguiti, grazie alle volontà favorevoli alla donazione espresse in vita, due prelievi d’organo da due diversi donatori; la particolarità dei due processi è consistita proprio nella contemporaneità dei due eventi, e dal fatto che in un caso di questi si è trattato di una procedura di donazione a cuore fermo controllato. A raccontarlo a
Quotidiano Sanità è il dottor
Lorenzo D’Antonio, coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Sardegna.
“Proprio in merito a tale ultima procedura – spiega il Coordinatore CRT -, l’aspetto fondamentale e del tutto peculiare che ha consentito la perfetta riuscita del prelievo dal donatore a cuore fermo è stato il lavoro di squadra: l’evento, infatti, è stato condotto grazie alla fattiva collaborazione tra la rete dei professionisti della Terapia Intensiva e Coordinamento Locale del Santissima Annunziata di Sassari, con la Cardiochirurgia dell’ARNAS Brotzu, con il supporto del Coordinamento Trapianti dell’Arnas Brotzu e la regia del Centro Regionale Trapianti, e ciò ha consentito il prelievo del fegato oltre che delle cornee”.
“È noto, infatti – prosegue D’Antonio -, che il prelievo di un organo a scopo di trapianto viene sempre eseguito su un cadavere. La procedura si può però differenziare per le modalità di accertamento della morte del donatore: attraverso criteri neurologici (comunemente conosciuta come ‘morte cerebrale’ e caratterizzata per il prelievo degli organi a cuore battente); oppure attraverso criteri cardiologici (donazione a ‘cuore fermo’). Per quest’ultima procedura la legge prevede, per l’appunto, un tempo di attesa e di osservazione prima del prelievo dell’organo di 20 minuti. Nel caso della donazione a cuore fermo la riuscita del processo è dovuta, oltre che alle competenze specialistiche di ogni singolo attore della rete, anche, e soprattutto, alla massima integrazione clinica e tecnica delle diverse professionalità coinvolte nel processo di donazione e di prelievo, in primo luogo rianimatori e cardiochirurghi, nell’ambito di una attività che viene condivisa e coordinata dal Centro Regionale Trapianti unitamente al CNT ed alla intera rete nazionale di donazione e trapianto”.
“Nel caso della donazione a cuore fermo di sabato scorso, successivamente alla segnalazione, da parte della Coordinatrice Locale di Sassari Dott.ssa Paola Murgia, del potenziale donatore presso la Terapia Intensiva del Santissima Annunziata di Sassari diretta dal Dott. Leonardo Bianciardi, è stato dato avvio alla procedura con il supporto della Dott.ssa Stefania Milia, quindi organizzato dal Centro Regionale Trapianti da me diretto, coadiuvato dalla Dott.ssa Francesca Zorcolo, Responsabile della Centrale Operativa regionale, ed il prelievo d’organo è stato reso possibile con la collaborazione dell’Arnas Brotzu che grazie al Commissario Straordinario dott. Maurizio Marcias ed al Dott. Antonio Manti, Responsabile della SSd Coordinamento Trapianti dell’Azienda, ha consentito l’intervento del Direttore della S.C. di Cardiochirurgia, Dott. Emiliano Cirio, e del perfusionista Dott. Salvatore Di Lallo, che a loro volta hanno eseguito con successo le procedure di loro competenza”.
“Inoltre, nella stessa mattinata del 14 giugno, è stato pure portato a compimento anche il prelievo d’organo dal donatore a cuore battente, circostanza che merita di essere sottolineata a testimoniare la professionalità, le competenze e la disponibilità del comparto operatorio del Santissima Annunziata. Le due donazioni hanno così consentito di effettuare due trapianti di fegato salva vita a due diversi pazienti in lista di attesa”.
Spiega ancora D’Antonio: “In Sardegna in questi ultimi anni è stata realizzata una importante rete di segnalazione e di procurement che grazie all’impegno ed alla dedizione di tutti i componenti del sistema, ha consentito di raggiungere tassi di donazione di organi che collocano la Sardegna tra le regioni più virtuose d’Italia. In particolare, il processo di donazione a cuore fermo nella nostra Regione è iniziata nel 2024 a compimento di un articolato percorso intrapreso dall’Assessorato alla Sanità, voluto fortemente dall’assessore Armando Bartolazzi, che attraverso il Centro Regionale Trapianti, ha riunito e coinvolto tutti i professionisti del settore, i quali al termine di un complesso lavoro di approfondimento svolto all’interno di un apposito tavolo tecnico, hanno redatto il
protocollo regionale per la donazione a cuore fermo controllato, approvato da apposita Delibera di Giunta e consentendo l’avvio strutturato di tale attività di donazione”.
“Questa procedura consentirà di estendere il numero dei potenziali donatori, comprendendo donatori che un tempo non era possibile prendere in considerazione, potendo quindi contribuire a ridurre la grave carenza d’organi che determina ad oggi ancora purtroppo non solo lunghi periodi di attesa in lista, con conseguente rischio di uscita dalla stessa per la progressione della malattia e la conseguente impossibilità di affrontare un trapianto, ma anche la triste eventualità che l’aggravarsi dell’insufficienza d’organo possa determinare il decesso del paziente senza aver avuto l’opportunità di un possibile ritorno alla vita grazie al trapianto” – conclude il Coordinatore CTR.
Elisabetta Caredda
18 giugno 2025
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