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Bella (Iss): “In questa stagione colpiti maggiormente i bambini e i residenti nel Centro Sud”

di Antonino Bella (Iss)

07 FEB - I dati del Sistema nazionale di sorveglianza InfluNet evidenziano che nella quinta settimana del 2019 (28 gennaio – 3 febbraio), molto probabilmente, la curva epidemica delle sindromi influenzali ha raggiunto il suo picco stagionale.
 
Da un primo bilancio della stagione influenzale in corso emerge che è stata caratterizzata da un periodo iniziale di bassa incidenza, che si è protratto fino alla fine di dicembre 2018, e da un intensificarsi dell’attività virale con l’inizio del nuovo anno. Infatti, nelle prime cinque settimane del 2019 l’incidenza è aumentata fino al raggiungimento del picco epidemico, con un livello pari a circa 14 casi per mille assistiti, valore che colloca la stagione a un livello di “alta intensità”.
 
In linea con i dati degli ultimi anni, anche questa stagione influenzale ha interessato soprattutto le età pediatriche. In particolare, emerge che l’incidenza per i bambini sotto i cinque anni ha superato quella della stagione 2017-18 (che, come mostrato in Figura, ha colpito soprattutto questa fascia di età).
 
Dopo due stagioni in cui abbiamo assistito a un anticipo del picco epidemico di circa quattro settimane, nel 2018-19 l’andamento dell’epidemia è tornato alla tempistica usuale (come nella maggior parte delle stagioni influenzali), con un picco tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Il livello di incidenza, dal 28 gennaio al 3 febbraio 2019, è stato pari a 13,8 casi per mille assistiti (nello stesso periodo della passata stagione influenzale il numero di casi era già in calo dopo aver raggiunto il picco quattro settimane prima, con 14,7 casi per mille assistiti).
 
L’influenza ha colpito tutte le Regioni italiane, anche se in modo particolare quelle del Centro e Sud. Nello specifico, dall’inizio della sorveglianza sono stati stimati 4.780.000 casi di sindrome influenzale in tutto il Paese.
 
Dal punto di vista virologico la stagione è caratterizzata dalla predominante circolazione dei virus di tipo A (99,7%); di questi il 57% appartiene al sottotipo A(H1N1)pdm09, il 33% al sottotipo A(H3N2) e il rimanente 10% non è stato sottotipizzato. Solo 7 virus di tipo B sono stati isolati dalla laboratori della rete InfluNet. Finora la totalità dei virus influenzali geneticamente caratterizzati è risultata simile ai ceppi contenuti nel vaccino stagionale.
 
Dall’inizio della sorveglianza sono stati confermati 282 casi gravi di influenza (tra cui 52 decessi), riportati al sistema di sorveglianza da 18 Regioni e Province Autonome. L’età mediana dei casi segnalati è di 61 anni (range 0-91) e il 76% ha più di 50 anni. L’80% dei casi gravi e l’85% dei decessi di influenza confermata segnalati al sistema, presentano almeno una patologia cronica preesistente. Nella maggior parte dei casi gravi è stato isolato il virus A(H1N1)pdm09 (70%). I dati relativi all’eccesso di mortalità in Italia per tutte le cause non mostrano, fino ad ora, il superamento significativo rispetto alla soglia degli attesi.
 
 
Antonino Bella
Iss
 
Fonte: epicentro.iss.it

07 febbraio 2019
© Riproduzione riservata
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