Industria farmaceutica italiana: tutti i numeri
03 LUG -
L’industria farmaceutica in Italia è costituita per circa il 40% da imprese a capitale italiano e il 60% a capitale internazionale. Ecco tutti i numeri relativi al comparto diffusi oggi in occasione dell’Assemblea pubblica di Farmindustria.
Produzione e investimenti
- 56 miliardi di produzione, Italia leader in UE con Germania e Francia;
- 2% il peso sul PIL dell’industria farmaceutica, direttamente e con l’indotto;
- +18% crescita valore aggiunto nella farmaceutica tra il 2022 e il 2024 rispetto a +1,4% di PIL;
- prima per competitività e produttività (3 volte la media) (Istat);
- 4 miliardi di investimenti (1,7 in produzione e 2,3 in R&S), + 13% nel 2024; +33% tra 2019 e 2024;
- oltre 800 milioni in studi clinici, presso strutture del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), che permettono ai pazienti di accedere a terapie innovative e al SSN di avere benefici di circa 3 euro per ogni euro investito dalle aziende (Altems);
- +33% crescita domande brevetto negli ultimi 5 anni (+18% media Big UE);
- produttività +5% vs Big UE e farmaceutica primo settore in Italia per contributo alla crescita della produttività negli ultimi 20 anni (dati Eurostat e Rapporto Excelsior);
- industria farmaceutica prima in Italia per Open Innovation;
- specializzazioni in farmaci sia di sintesi chimica sia biotecnologici, nei vaccini, nelle terapie avanzate, nelle malattie rare e nei plasmaderivati;
- Primato europeo per CDMO (produzione “conto terzi”) con 4 miliardi nel 2024, il 24% del totale europeo.
Export
- 54 miliardi di export, +157% in 10 anni (vs +137 media UE);
- industria farmaceutica seconda al mondo per crescita dell’export tra il 2021 e il 2024 (+19 mld $).
- Negli ultimi 3 anni la più alta crescita in Italia in valore e in percentuale per la farmaceutica: +61% rispetto a +20% della media manifatturiera e +25% degli altri Paesi UE;
- Una crescita fondamentale perché l’Italia raggiungesse il 4° posto al mondo per export complessivo;
- farmaci e vaccini primo settore “made in Italy” per surplus con l’estero (+21,2 miliardi nel 2024); +11,2 miliardi saldo estero totale nel 2024, incluse le materie prime;
- export fondamentale in tanti territori, Nord, Centro e Sud;
- quota export farmaceutico sul totale manifatturiero da 3,5% a 9,1% in 20 anni;
- +100%: aumento valore medio export tra 2014 e 2024 (+47% media Big UE). Dato che riflette l’aumento del contenuto innovativo e di qualità della produzione e che è superiore alla media dei Big europei.
Territori: valore Made in Italy
- Lombardia: prima regione farmaceutica in Italia, con oltre 25.000 occupati diretti, ai quali si aggiungono i 30.000 dell’indotto. Tra le più importanti regioni farmaceutiche in UE, con 10,2 miliardi di export e oltre 600 milioni di investimenti.
- Lazio: seconda regione per numero di occupati (13.300 diretti e circa 16.000 nell’indotto) e prima per export (14 miliardi di euro, 48% del totale manifatturiero regionale). Investimenti in R&S per circa 400 milioni.
- Toscana: terza regione in Italia con 7.900 addetti diretti e 9.400 nell’indotto. Export pari a 11 miliardi (primo settore manifatturiero della regione) e investimenti in R&S superiori a 350 milioni.
- Veneto: 900 occupati, 7 mila nell’indotto e un export di 1,1 miliardi, il 40% di quello hi-tech della regione. Oltre 50 milioni investiti in R&S.
- Emilia-Romagna: importante presenza produttiva e di R&S: 4.500 addetti diretti, 5.400 nell’indotto. Export pari a 2,4 miliardi; prima regione per investimenti in R&S: 645 milioni.
- Marche: 2.180 addetti diretti, circa 2.600 nell’indotto. E 2° settore della manifattura regionale per export 2024, con 2 miliardi.
- Specializzazione nel Mezzogiorno (Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Sicilia) le imprese del farmaco contano più di 6.400 addetti diretti e oltre 7.600 nell’indotto, 9,6 miliardi di export (7,3 della Campania) e 172 milioni di investimenti in R&S.
Risorse umane: un’eccellenza
- 71.000 addetti diretti (+1,4% nel 2024), di cui 7.250 in R&S (+3% nel 2024 e +9,2% tra 2019 e 2024);
- 90% laureati o diplomati; 45% donne (53% in R&S), +13% in 5 anni;
- 300.000 addetti considerando l’indotto e la filiera;
- +8% crescita occupazione periodo 2019-2024, +21% under 35;
- formazione giovani: attivi progetti con scuole superiori, ITS Academy e università. Con la Fondazione ITS Pharma Academy per le Nuove Tecnologie della Vita di Roma nel 2023 è stato inaugurato il primo Campus ITS in Italia, denominato “Campus Pharma Academy”. E nel 2025 si sono inaugurati i laboratori tecnici, progettati con Fondi PNRR, con il più alto livello di tecnologie presenti nei canali formativi pubblici. Dal 2019 l’ITS Pharma Academy è l’Academy di settore per la formazione di profili tecnici. A oggi sono stati formati, da oltre 140 manager del settore, 250 studenti con un placement del 100% e una presenza femminile del 35%. E attualmente con 7 corsi attivi, si stanno formando altri 140 giovani;
- welfare all’avanguardia, grazie a relazioni industriali partecipative improntate al dialogo, per la conciliazione vita lavoro e sostegno alla genitorialità (primo tra i settori industriali, dati Istat).
Prezzi, spesa, costi, tempi di accesso
- 1,6 euro al giorno, spesa farmaceutica procapite (pubblica e privata);
- -22%, spesa farmaceutica pubblica procapite rispetto ai principali Paesi europei (dato OECD). Un dato che dipende da prezzi inferiori rispetto alla media dei Big UE, come confermano i dati AIFA;
- +30% costi input produttivi da fine 2021;
- 1% quota della spesa farmaceutica pubblica su PIL, stabile da 5 anni;
- 14,6 mesi: tempo di accesso alle nuove cure. Più altri 10 in media per la disponibilità a livello regionale, con forti disparità (da 4 a 16). In Germania occorrono solo 4 mesi.
Transizione green
- industria farmaceutica ai primi posti per azioni concrete per la sostenibilità, come il miglioramento dell’efficienza energetica – con ampio ricorso alle fonti di energia rinnovabile – un minor consumo di acqua e strategie di economia circolare, soprattutto nel packaging;
- -33% riduzione dell’intensità delle emissioni di gas climalteranti negli ultimi 10 anni (-24% la media manifatturiera);
- settore fortemente impegnato nella rendicontazione delle emissioni in atmosfera: 72% imprese monitora emissioni in Scope 1 e 2, il 29% anche in Scope 3.
Welfare
- il 100% delle imprese prevede forme di flessibilità oraria, come smart working, part-time, agevolazione oraria in ingresso/uscita, permessi retribuiti per visite mediche aggiuntivi al CCNL;
- 100% degli addetti ha previdenza e assistenza sanitaria integrativa;
- 81% delle imprese offre programmi di medicina preventiva per i lavoratori;
- 72% delle imprese prevede programmi di medicina preventiva dedicata a maternità o a patologie femminili;
- 52% delle imprese offre congedi e aspettative di maternità/paternità più lunghi rispetto alla legge e al CCNL;
- 50% delle imprese offre asili nido/rimborsi spese per istruzione e assistenza domestica;
- 78% delle imprese offre strumenti per incentivazione o pratica dell’esercizi fisico (palestra, aziendale o in convenzione, campagne informative);
- 72% delle imprese offre servizi di counseling psicologico e workshop su gestione stress;
- 72% delle imprese adotta iniziative per contrastare la violenza e le molestie di genere;
- +45% numero di figli rispetto alla media nazionale, per gli addetti delle imprese farmaceutiche.
Più vita, più qualità, più salute
- 1 milione in più, in Italia, le persone che sopravvivono dopo una diagnosi di tumore in dieci anni. Oggi 2 persone su 3 con diagnosi di cancro sopravvivono dopo 5 anni, 30 anni fa erano 1 su 3 (l’83% grazie ai nuovi farmaci);
- 40 milioni persone curate ogni anno nel Paese;
- 1 anno, è la crescita in Italia della vita media negli ultimi 3, grazie alla Ricerca, alla maggiore appropriatezza delle cure e alla qualità del SSN;
- -22% di mortalità totale e -37% per patologie croniche in 25 anni nel Paese;
- 200 farmaci orfani autorizzati dal 2004 a oggi da EMA (Agenzia Europea dei Medicinali);
- 6 cittadini su 10 usano un’app di messaggistica istantanea per comunicare col proprio medico (ricerca BVA Doxa); l’80% delle farmacie dispone di servizi di telecardiologia; il 36% dei medici specialisti e il 52% dei Medici di Medicina Generale ha effettuato televisite; grazie all’uso dell’IA nelle attività amministrative è stato stimato un risparmio di tempo di 1 settimana lavorativa per singolo medico specialista e fino a 2 per ciascun Medico di Medicina Generale (dati Politecnico di Milano).
Benefici e costi evitati dai farmaci
- i farmaci permettono in certi casi di evitare l’ospedalizzazione (1 giorno in ospedale costa 1.000 euro);
- grazie ai farmaci più efficienza della spesa complessiva di welfare, meno spese di assistenza e vita più attiva per malati o caregiver (es. malattie neurodegenerative o cancro: 65% dei malati smette di lavorare e il 25% dei caregiver riduce l’occupazione);
- con una copertura vaccinale ottimale delle vaccinazioni dell’adulto e di alcune per gli adolescenti: si evitano ogni anno costi sociali per 2,8 miliardi; si recuperano 562 milioni di gettito fiscale; si guadagnano quasi 10 miliardi di produzione (fonte Altems);
- prima dei nuovi farmaci per l’epatite C si spendeva più di un miliardo l’anno per trattare i pazienti. Costi oggi evitati grazie ai medicinali;
- terapie avanzate consentono benefici di lungo periodo, a fronte di una singola somministrazione, anche con effetti curativi;
- in oncologia i risparmi sui costi indiretti del percorso di cura consentiti dall’innovazione farmaceutica (p.es. meno ospedalizzazioni, meno welfare), hanno permesso di ridurre i costi indiretti e dal 2000 al 2023 la spesa totale (diretta+indiretta) per paziente è scesa del 12%.
03 luglio 2025
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