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I risultati. L’indagine Onda in sintesi


22 MAG - Ecco, in sintesi, obiettivi, metodologia e risultati dell’indagine condotta dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) sul tema: “Donne e pillola anticoncezionale”

SCENARIO E OBIETTIVI DELLA RICERCA
Onda, che da anni si occupa di studiare i principali temi relativi all’universo femminile proponendo strategie di prevenzione primarie e secondarie e promuovendo una cultura della salute di genere, all’interno dei suoi progetti di sensibilizzazione sulle problematiche della donna, ha espresso interesse nell’indagare l’universo delle donne che utilizzano la pillola anticoncezionale, per comprenderne le attitudini, il rapporto che hanno con essa, i timori ad essa associati e i bisogni informativi.

METODOLOGIA E CAMPIONE DELLA RICERCA
Campione: ricerca condotta su un campione di 600 donne di età compresa fra i 18 e i 40 anni, distribuite nel territorio nazionale, che assumono la pillola anticoncezionale. Le donne intervistate hanno un’età media di 29 anni, hanno un titolo di studio elevato e svolgono un’attività lavorativa, hanno prevalentemente un partner fisso e in 2 casi su 3 non hanno figli.
Screening: unico elemento di screening era il fatto di assumere la pillola come metodo contraccettivo e di avere un’età compresa fra i 18 e i 40 anni d’età.
Metodologia: le donne sono state intervistate attraverso un questionario web. Le interviste si sono svolte fra il 15 e il 26 marzo 2012.
 
 
SINTESI DEI RISULTATI

Fenomenologia dell’utilizzo della pillola: Lo scenario di riferimento

• Le donne italiane iniziano ad assumere la pillola in media a 21 anni.

• 3 donne su 4 la assumono a scopo contraccettivo, ma spesso vi trovano anche la soluzione ad altre problematiche diverse dalla contraccezione. Ad esempio 1 donna su 4 la prende per controllare l’irregolarità del ciclo mestruale, sempre 1 su 4 per la riduzione dei dolori ad esso associati, ma anche per migliorare il benessere generale o la qualità della pelle.

• La figura centrale sia nella prescrizione iniziale della pillola, sia nel proseguimento della sua assunzione e nella gestione delle problematiche ad essa associate, è senza dubbio il ginecologo privato, punto di riferimento per la metà delle intervistate. Hanno un ruolo, seppure più moderato, anche il medico di medicina generale e il ginecologo pubblico.

• È il medico a proporre per la prima volta la pillola a circa metà delle donne che la assumono, ma quando lo scopo dell’assunzione è prettamente il fine contraccettivo, è più frequente che sia la paziente stessa a richiederla.

• L’argomento “pillola” è qualcosa di cui le donne parlano liberamente, prima di tutto con le amiche, scambiandosi opinioni e consigli (62%), ma anche con il partner (50%). In fin dei conti, però, il 43% delle intervistate ritiene che la scelta del proprio anticoncezionale sia esclusivamente personale e la condivide solo con il proprio medico.

• Le donne italiane hanno un buon rapporto con la propria pillola anticoncezionale ed hanno con
essa un forte legame di fidelizzazione.

La pillola ha presso di loro un’immagine molto positiva, è descritta dalle intervistate:
Da parte di chi la utilizza prettamente a scopo contraccettivo:
• come un salvatore, che preserva da gravidanze indesiderate.
• come un innovatore che ha cambiato il panorama della contraccezione, rivoluzionando sia la vita dell’universo femminile, rendendo le donne libere di scegliere e di gestire la propria sessualità, sia la vita della singola donna, a cui la pillola ha cambiato la vita.
Da parte di chi la utilizza per ‘scopi terapeutici’:
   • rappresenta in modo molto forte un salvatore, un guaritore che salva e guarisce dai problemi di altro genere, primi fra tutti l’irregolarità e la dolorosità del ciclo mestruale, che spesso diventa una disturbo mensile davvero invalidante per le donne che ne soffrono.

Le donne mostrano un elevato livello di soddisfazione rispetto alla propria pillola anticoncezionale. Tuttavia 1 donna su 3 riferisce di avere delle preoccupazioni e dei timori in merito, che la inducono nella metà dei casi a pensare di interromperne l’assunzione.
Questi timori riguardano principalmente:
- gli effetti collaterali (citati da 1 donna su 5), sia nel breve sia nel lungo termine e più o meno gravi: dall’insorgenza di tumori, alle trombosi e problemi circolatori in genere, dagli effetti sul peso e sulla ritenzione idrica, al rischio di ridurre la propria fertilità.
  - Il rischio di inefficacia (1 donna su 10) sia della pillola in sé, sia a causa della scorretta assunzione.

Oltre la metà delle donne che manifestano preoccupazioni cerca conforto e rassicurazione presso il proprio medico e sceglie di condividere con lui i propri timori.
Inoltre molte donne riferiscono il costo come problematica importante (circa 1 donna su 5 lo posiziona come primo svantaggio scegliendolo in una lista di 10 item) e, coerentemente con ciò, si dichiarano favorevoli ad effettuare uno switch terapeutico verso una formulazione generica della loro pillola (il 96% si dichiara aperta al generico, il 38% senza riserve).

Le donne si sentono molto ben informate rispetto all’argomento “pillola”, principalmente grazie al loro ginecologo (68%). Tuttavia 4 donne su 5 vorrebbero saperne di più…
DA CHI?
Vorrebbero ricevere informazioni non soltanto da parte del ginecologo, come avviene oggi, ma attraverso più canali di quelli finora utilizzati:
-vorrebbero poter leggere qualcosa in più sulla pillola: materiale informativo, come degli opuscoli (43%), notizie e articoli sul web (41%) o sulle riviste femminili (37%);
- vorrebbero che altre figure medico-sanitarie ne parlassero: oltre al ginecologo (62%), il medico di medicina generale (38%) o il farmacista (34%).

CHE COSA?
• Molte sono anche le aree di interesse, facilmente riconducibili a tre macro aree tematiche:
-La sicurezza e la tollerabilità, in linea con i timori espressi in merito agli effetti collaterali;
-I pro e i contro della pillola che assumono, anche in confronto alle alternative anticoncezionali, pillole e non, disponibili sul mercato e potenzialmente vantaggiose in termini di costo, tollerabilità, maneggevolezza, per poter scegliere quella più adatta a sé.
-L’efficacia e le situazioni d’inefficacia, con particolare attenzione alle strategie di gestione degli errori di assunzione.

DESCRIZIONE DEI CLUSTER EMERSI
Un campione così ampio di utilizzatrici di pillole anticoncezionali ha favorito l’emergere di 4 diversi cluster, che racchiudono al loro interno donne vicine per tratti socio-demografici, clinici ed attitudinali differenzianti.
I 4 cluster identificati si raggruppano in due macro-gruppi legati alla motivazione principale di assunzione della pillola e sono:

USER PER CONTRACCEZIONE
-CLUSTER 1: La madre di famiglia (25% del campione);
-CLUSTER 2: La donna con partner (41% del campione);

USER PER IL PROPRIO BENESSERE
-CLUSTER 3: La young user (15% del campione);
-CLUSTER 4: La user per benessere (19% del campione).

CLUSTER 1: La madre di famiglia, user per contraccezione (25% del campione)
È una mamma di circa 33 anni, lavora come impiegata o è casalinga. Ha uno stile di vita sano: non fuma, è attenta all’alimentazione, che considera alla base della salute e del benessere, svolge attività fisica.

È la donna che:

• assume la pillola a scopo contraccettivo e lo fa da più tempo (da quando aveva 22 anni). Il lungo periodo d’assunzione implica delle interruzioni per alcuni periodi, forse quelli della maternità, e più cambi di pillola rispetto agli altri segmenti.

• È più vicina al suo medico e più soddisfatta del rapporto che ha con lui:

• Come le altre nel suo percorso si fa da sempre seguire dal ginecologo privato, che le ha prescritto la pillola o a cui lei l’ha richiesta, ma più delle altre condivide con lui timori e paure e condividerebbe l’ipotesi di un eventuale passaggio alla pillola generica.

• Problematizza maggiormente l’utilizzo della pillola, ad esempio con preoccupazioni per gli effetti collaterali e per l’inefficacia contraccettiva.

• Tuttavia è anche la donna più soddisfatta della pillola che assume, a cui è assolutamente fidelizzata. La pillola rappresenta per lei una preziosa innovazione che la salva da gravidanze indesiderate.

• Condivide maggiormente l’argomento “pillola”: oltre che con il medico ne parla sia con le amiche sia con il partner.

• Si percepisce come più informata a riguardo e si dichiara più desiderosa di nuove informazioni.

CLUSTER 2: La donna con partner, user per contraccezione (41% del campione)

• È una donna di 27 anni, impiegata o studente, con un partner fisso ma non ancora madre.

• Come il cluster 1 ha uno stile di vita sano: non fuma, è attenta all’alimentazione, che considera alla base della salute e del benessere, svolge attività fisica.

• Assume la stessa pillola da quando ha 21 anni e lo fa continuativamente in modo regolare.

• Ha iniziato a prenderla a solo scopo contraccettivo, ma ora ne apprezza altri benefici, come ad esempio quelli relativi alla regolarizzazione del ciclo mestruale.

• Come per la madre di famiglia la pillola rappresenta per lei una preziosa innovazione che salva la donna da gravidanze indesiderate.

• Nel suo percorso è seguita dal ginecologo privato, ma anche in misura minore dal medico di medicina generale o dal consultorio.

• Mostra delle preoccupazioni e dei timori rispetto all’utilizzo della pillola, sia relative alla sua tollerabilità, sia alla possibile inefficacia. Ma diversamente dalla madre di famiglia le condivide meno con il medico e non arriva a pensare di interromperne l’assunzione della pillola.

• Come la madre di famiglia è molto soddisfatta della propria pillola e molto fidelizzata ad essa, anche se, come tutte, si dichiara aperta al passaggio al generico.

• Si confronta sull’argomento “pillola” e condivide dubbi, opinioni e pensieri a riguardo più con le amiche che con il partner.

CLUSTER 3: La young userper il proprio benessere (15% del campione)

• È una ragazza di 22 anni, vive più al centro Italia che nelle altre aree, con il diploma di scuola superiore. È ancora studente, impiegata, operaia o disoccupata. Nella maggior parte dei casi non ha un partner fisso. Ha uno stile di vita meno sano delle altre donne, fuma in percentuale maggiore ed è meno attenta alla qualità della sua alimentazione.

• Assume la pillola dall’età di 19 anni, in modo non sempre regolare e a volte solo per alcuni periodi dell’anno. Lo fa per svariati motivi diversi dalla contraccezione, ad esempio per controllare i dolori mestruali, per il suo benessere generale, per migliorare la qualità della pelle e combattere l’acne o per tenere sotto controllo il peso corporeo.

• Ha con la pillola un rapporto ambivalente: da un lato la vede come salvatrice che guarisce da problematiche specifiche, un’eroina che risolve i problemi; dall’altro la pillola assume a tratti un’accezione negativa, diviene un imbroglione che ‘nasconde alcuni effetti collaterali’ e ‘inganna il ciclo ormonale’.

• Non è soddisfatta della propria pillola e non ha sviluppato con essa un legame di fidelizzazione. L’insoddisfazione non è però ricondotta a nessun problema specifico, ne’ a particolari preoccupazioni legate all’assunzione.

• Condivide moderatamente l’argomento “pillola” con amiche e partner, ma non con i famigliari, che vorrebbe non sapessero dell’assunzione dell’anticoncezionale. È il cluster che ritiene maggiormente che la scelta del contraccettivo sia totalmente personale e da condividere solo con il medico di riferimento, prevalentemente il ginecologo pubblico.

• È il cluster più aperto al farmaco generico in modo incondizionato.

• Come gli altri cluster si sente molto informata rispetto alla pillola, ma differentemente dagli altri è l’unico che non sente la necessità di ricevere maggiori informazioni a riguardo.

CLUSTER 4: La user per il proprio benessere (19% del campione)

• È una donna di circa 32 anni, spesso laureata, nella maggior parte dei casi senza figli ne’ un partner fisso.

• Prende la pillola da quando ha 24 anni per uno scopo diverso da quello contraccettivo, in particolare per ridurre i dolori del ciclo mestruale e per regolarizzarlo.

• La pillola rappresenta per lei, in modo abbastanza netto, un salvatore e un guaritore che ha risolto le problematiche legate ad un ciclo mestruale doloroso e irregolare, spesso invalidante, una preziosa innovazione che aiuta la donna e migliora la sua qualità di vita.

• È seguita dal ginecologo privato, ma presso questo segmento il consultorio riveste un ruolo moderatamente maggiore, sia come struttura che segue la paziente nella gestione della terapia con pillola anticoncezionale, sia come canale informativo a riguardo.

• È il cluster che meno condivide con gli altri l’argomento “pillola”, sia con le amiche sia con il partner.

• Il suo rapporto con la pillola è abbastanza neutrale, non vi è una forte fidelizzazione, ma non sussistono problemi specifici, ne’ particolari preoccupazioni legate all’assunzione. Tuttavia, nel caso in cui abbia timori e preoccupazioni questo cluster è quello che più spesso considera di interrompere l’assunzione della pillola.

• È inoltre il segmento che mostra lievemente meno apertura rispetto al farmaco generico.
 

22 maggio 2012
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