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Ca’ Granda. Effettuato primo intervento in Italia con tecnologia CSS


22 MAG - E mentre a Roma si svolgeva il XXXV Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Vertebrale (GIS), nei quali esperti di fama internazionale discutevano di innovazione della medicina in questo campo, a Milano aveva luogo il primo intervento alla colonna vertebrale in Italia in cui si è usato il sistema CSS, un software prodotto dall’azienda tedesca spontech che permette di eseguire correzioni assolutamente personalizzate e tailor-made. L’avveniristica operazione è stata condotta nell’Unità Operativa di Neurochirurgia della Fondazione Ca’ Granda Ospedale Policlinico di Milano.
 
Il paziente, un uomo di 70 anniaffetto da discopatia lombare aggravata da instabilità vertebrale su base artrosico-degenerativa, aveva visto peggiorare il proprio dolore a schiena e gambe (lombo-sciatalgia), fino ad arrivare all’impossibilità di deambulare. Pietro Scarone, dirigente medico dell’Unità della struttura milanese, ha potuto operare il paziente calcolando in fase preoperatoria i suoi specifici parametri spino-pelvici, realizzando dunque un’operazione che ne rispettasse la peculiare geometria spinale. “Grazie a questo nuovo sistema, è per la prima volta possibile calcolare la dimensione e l’angolo che il distanziatore o la cage deve avere, affinché vengano rispettate le caratteristiche anatomiche del singolo paziente”, ha affermato Scarone alla fine dell’intervento, che è perfettamente riuscito. “Ogni individuo sviluppa propri specifici equilibri della colonna vertebrale e del bacino, in parte congeniti, legati alla conformazione, in parte modificati dallo stile di vita e dalle posture che si assumono. Questi equilibri possono essere descritti da parametri precisi, i cosiddetti parametri spino-pelvici, che sono la fotografia della colonna di ciascuno e influenzano l’andamento di un’eventuale discopatia. Il software utilizzato tiene conto di questi parametri e ci dice quale lunghezza, quale spessore e inclinazione deve avere il dispositivo da impiantare. Questo può, da un lato, evitare la malattia discale nei segmenti adiacenti, dall’altro favorire una migliore fusione tra le vertebre a livello della cage, che è l’obiettivo dell’intervento. L'operazione è perfettamente riuscita: abbiamo impiantato una cage tra la 4a e la 5a vertebra lombare, che ha permesso un ottimale recupero dell’altezza dello spazio discale e della lordosi lombare. Il paziente ha superato l'intervento senza alcun problema”. Il Sistema, in fase pre-operatoria, esegue la misurazione dei corpi vertebrali e degli spazi intervertebrali, elabora i parametri motori del paziente e fornisce al chirurgo l’indicazione del dispositivo impiantabile più adatto al caso specifico. Inoltre, supporta il chirurgo durante l’intervento e permette di valutarne gli effetti su tutto il profilo spinale.
 
Con il nuovo Sistema CSS erano già stati realizzati in Germania circa 50 interventidagli ottimi risultati, in oltre 10 cliniche universitarie, ma da quando a febbraio il software era entrato sul mercato italiano ancora non erano mai state effettuate nel nostro paese operazioni del genere. A partire dal prossimo mese di luglio sarà disponibile una nuova versione del software, che permetterà al chirurgo di analizzare e intervenire non solo sul tratto lombare della schiena, ma su tutto il rachide, dal cranio fino al bacino. 
Uno strumento innovativo, che potrà essere utile – almeno in parte – a qualcuno degli oltre 15 milioni gli italiani che soffrono di dolore lombare. Alla base del problema spesso vi è infatti proprio una degenerazione dei dischi intervertebrali: la perdita di spessore dei dischi e il venir meno della loro funzione di “cuscinetto” tra le vertebre può portare queste ultime ad avvicinarsi al punto da comprimere le radici nervose adiacenti. Questo spiega l’insorgenza della sensazione dolorosa che, in alcuni casi, può rendere necessaria un’operazione chirurgica, volta a ripristinare il giusto spazio tra le vertebre. In questi casi fino ad oggi l’intervento consisteva nell’inserimento di un distanziatore impiantabile, che però se non rispettava esattamente la curvatura originaria della colonna, poteva portare ad un sovraccarico dei dischi adiacenti. Un problema che, col tempo, poteva poi degenerare. Questo tipo di conseguenze, spiegano gli esperti, sono prevenute proprio con l’uso di questi software di nuova e nuovissima generazione.

22 maggio 2012
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