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Efficacia e sicurezza del Myo-inositol


13 MAR - Il myo-inositolo (MI) è un composto prebiotico, presente cioè prima ancora che nascesse la vita. A livello evolutivo, questa molecola è stata inserita in una miriade di processi cellulari: basti pensare che il MI svolge le sue funzioni biologiche integrandosi all’interno dei fosfolipidi della membrana cellulare. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato come l’inositolo sia fondamentale per la crescita e la sopravvivenza delle colture cellulari. Maurizio Nordio, Endocrinologo Policlinico Umberto 1 Roma, ne spiega le principali caratteristiche.
 
“La dieta è una fonte di approvvigionamento di myo-inositolo (circa 1,5g/die); in questo contesto è interessante notare che non è possibile “disegnare” una dieta edibile con un basso contenuto di myo-inositolo; al contrario, individui che aderiscono ad una dieta vegana assumono in media 6g al giorno di Myo-inositolo”, ha spiegato. “Oggigiorno è unanimemente riconosciuto dalla comunità scientifica che un adeguato apporto di MI è cruciale al fine di mantenere uno stato di salute ottimale: infatti, un alterato metabolismo o carenza di MI sono stati direttamente collegati all’insorgenza dell’insulino resistenza, primo passo per l’insorgenza della sindrome metabolica e del diabete mellito di tipo 2”.
 
A livello preclinico, la molecola è stata testata in diversi modelli sperimentali con i dosaggi più disparati e con somministrazioni sia acute sia croniche. “I dati più interessanti per quel che concerne la sicurezza vengono però da studi clinici”, ha ricordato Nordio. “Infatti, il myo-inositolo è stato studiato come adiuvante in diverse patologie con protocolli terapeutici e dosaggi che variavano dai 4 ai 30g/die. In particolare, il dosaggio di 4g/die è stato somministrato per 12 mesi senza effetti collaterali. Analizzando i diversi studi clinici, si evince che gli unici effetti collaterali riscontrati solo con dosi superiori ai 12g/die sono di tipo gastrointestinale, la cui intensità aumenta all’aumentare del quantitativo di MI assunto”.
 
Una sostanza che non pone rischi neanche in gravidanza. “Per quanto riguarda la sicurezza del MI in gravidanza, già nel 1992 un gruppo di ricercatori statunitensi evidenziò che solo donne in stato interessante con una concentrazione di myo-inositolo nel sangue superiore ad una determinata soglia riuscivano a portare avanti la gravidanza fino alla sua lieta conclusione”, ha spiegato. “
Più di recente, numerosi studi preclinici hanno dimostrato che il MI può prevenire quei casi di difetti del tubo neurale (NTD) che risultano insensibili alla normale terapia preventiva con acido folico, quali ad esempio la spina bifida. In un primo trial clinico condotto in Italia dal Prof. Cavalli, dieci donne che erano state identificate come resistenti all’acido folico, e che quindi avevano una elevata probabilità che una loro gravidanza fosse affetta da NTD, sono state trattate con una terapia combinata acido folico ed MI. I risultati di questo studio, seppur preliminari, sono stati molto incoraggianti. Infatti, tutte le donne selezionate hanno dato alla luce bambini perfettamente sani. In seguito di questi studi, l’University College di Londra si è fatto promotore di uno studio internazionale avente l’acronimo di studio P.O.NT.I., vale a dire Prevenzione dei Difetti del Tubo Neurale mediante Myo-inositolo. Lo studio è ancora in corso ma i dati preliminari sono ottimi.
Per queste, e per altre evidenze presenti in letteratura, il MI è considerato dalla FDA americana una sostanza pienamente sicura (GRAS: “generally recognized as safe”); in particolare, possiamo citare le parole della commissione scientifica dell’FDA: […] il myo-inositolo è da considerare sicuro anche in quantità di molto superiore all’assunzione giornaliera […]”.

13 marzo 2013
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