Gruppo Servier Italia, un reality calcistico per parlare di aderenza terapeutica nelle malattie cardiometaboliche
La terapia delle malattie cardiometaboliche è come una partita di calcio: ogni protagonista - – pazienti, caregiver, operatori sanitari, aziende farmaceutiche e Istituzioni - deve fare la sua parte per realizzare il gioco di squadra e vincere la partita. E’ questo il concept alla base di Tutti per uno – L’aderenza è un gioco di squadra”, campagna di awarness lanciata dal Gruppo Servier in Italia, in collaborazione con Conacuore e Fondazione Italiana per il Cuore.
13 APR - Il Gruppo Servier in Italia, in collaborazione con Conacuore e la Fondazione Italiana per il Cuore, lancia “Tutti per uno – L’aderenza è un gioco di squadra”, la nuova campagna di informazione e sensibilizzazione sull’importanza dell’aderenza terapeutica nelle patologie croniche cardiovascolari.
Tutti per uno è un reality calcistico realizzato con la Nazionale Jazzisti Italiani e con la straordinaria partecipazione di Carolina Morace, ex allenatrice della Nazionale Calcistica Italiana Femminile. Attraverso le dinamiche tipiche della preparazione atletica e della competizione tra squadre concorrenti, il reality fornisce l’occasione di parlare di aderenza alla terapia attraverso 6 episodi dedicati a temi specifici.
“Il lavoro di squadra nell’aderenza alla terapia è fondamentale – afferma
Giuseppe Ciancamerla, Presidente CONACUORE (Coordinamento Nazionale Associazioni del Cuore) – e il contributo di ciascun membro della squadra può fare la differenza. Per questa ragione abbiamo accettato con entusiasmo di collaborare alla realizzazione di ‘Tutti per uno’, che attraverso il parallelismo tra calcio e salute racconta in maniera fedele ma con leggerezza come seguire correttamente una terapia.”
Nel corso delle 6 puntate, pubblicate settimanalmente sul sito
www.alcuoredelladerenza.it/tutti-per-uno e sui canali social Facebook e Instagram di Al cuore dell’aderenza, sarà possibile seguire gli allenamenti della Nazionale Italiana Jazzisti e approfondire, in chiave ironica, temi fondamentali per arrivare a raggiungere l’obiettivo prefissato, sia nell’aderenza terapeutica che nel calcio: impegno e costanza, comunicazione efficace tra tutti i soggetti coinvolti, fiducia in colui che dà le direttive, gioco di squadra necessario per il buon esito della sfida, supporto di chi sostiene e fa il tifo.
“Come nel calcio l’allenamento consente di raggiungere risultati impensabili, nelle cure l’aderenza terapeutica può migliorare in modo significativo l’efficacia del farmaco e quindi i benefici per il paziente.– afferma
Stefano Carugo, Direttore di Cardiologia presso Policlinico di Milano – Il paziente aderisce alla terapia se segue esattamente le raccomandazioni del medico riguardo dosi, tempi e frequenza di assunzione del farmaco per l’intera durata del trattamento. Le cause della scarsa aderenza sono molteplici: poca consapevolezza della gravità della patologia, timore di dipendenza, scarsa motivazione, dimenticanza, complessità, durata della terapia ed eventuali effetti collaterali del trattamento. L’aderenza alla terapia, soprattutto per le malattie croniche come quelle cardiometaboliche, può sembrare una sfida complessa, ma con le dovute accortezze è un traguardo raggiungibile.”
Tra i giocatori della Nazionale Jazzisti protagonisti del reality,
Max Paiella e
Attilio Di Giovanni de
“Il ruggito del Coniglio”,
Fabrizio Bosso Quartet, il Presidente
Costantino Ladisa che, insieme a tutta la squadra, hanno contribuito con talento ed estro alla buona riuscita degli episodi, mettendosi in gioco con autoironia e portando il loro mondo all’interno della narrazione della campagna.
Carolina Morace rappresenta il fil rouge di ‘Tutti per uno’, attraverso le sue testimonianze legate al passato di campionessa e allenatrice del calcio in cui commenta il tema di ciascuna puntata.
“Tutti per uno nasce dal presupposto che l’aderenza terapeutica è un vero e proprio gioco di squadra, come nel calcio, dove l’impegno di ciascuno è importante per ottenere il risultato finale – commenta Carolina Morace – Mentre i calciatori in partita giocano insieme, ciascuno secondo il proprio ruolo, con l’obiettivo di vincere, nel percorso terapeutico pazienti e caregiver, medici e farmacisti collaborano tra loro affinché le cure abbiano successo.”
Le malattie cardiovascolariLe malattie cardiovascolari costituiscono ancora oggi in Italia, e nel mondo, uno dei più importanti problemi di salute pubblica: esse sono tra le principali cause di morbosità, invalidità e mortalità; rientrano in questo gruppo le più frequenti patologie di origine arteriosclerotica, in particolare le malattie ischemiche del cuore, come infarto e angina pectoris, e le malattie cerebrovascolari come l’ictus. Tra i principali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, giocano un ruolo determinante l’ipertensione, l’ipercolesterolemia e il diabete.
“L’ipertensione arteriosa interessa oltre 1 miliardo di persone nel mondo – dichiara
Antonio Terranova, Responsabile di Cardiologia presso Ospedale San Camillo-Forlanini, Roma – In Italia colpisce il 55‐59% della popolazione con età maggiore di 18 anni. Solo un paziente iperteso su tre risulta adeguatamente trattato con conseguenze importanti sulla salute. Tra i pazienti in trattamento, gli studi scientifici dimostrano che la scarsa aderenza alle terapie rappresenta la principale causa di inefficace controllo della pressione arteriosa con un aumento significativo del rischio di eventi cardiovascolari gravi, come infarto e ictus.”
La scarsa aderenza oltre ad essere associata ad una maggiore mortalità è anche causa di un aumento dei costi per il Sistema Sanitario Nazionale.
Infatti, chi sopravvive ad un evento cardiovascolare acuto diventa un paziente cronico con notevoli ripercussioni sulla qualità della vita e sui costi economici e sociali per la collettività. L’impatto sul SSN è dimostrato anche da uno studio realizzato dal CEIS (Centre for Economic and International Studies) dell’Università Tor Vergata di Roma sul Cost of Ilness: nel nostro Paese il peso totale delle patologie cardiovascolari in termini di costi diretti e indiretti supera i 14 miliardi e mezzo di euro, oltre 3 miliardi di costi per il sistema di sicurezza sociale e oltre 11 miliardi e mezzo di costi sanitari diretti.
“Dall’analisi abbiamo osservato che una più alta aderenza al trattamento in pazienti con malattie cardiovascolari può tradursi in una riduzione degli eventi di ospedalizzazione e morte, -1,3% e -5,9% rispettivamente, e in una riduzione dei costi -€ 490.023,8 per 100.000 pazienti trattati – commenta
Francesco Saverio Mennini, Direttore EEHTA del CEIS, Facoltà di Economia, Università di Roma “Tor Vergata” – Aumentando il livello di aderenza al trattamento dei pazienti, potrebbe quindi aumentare la spesa farmaceutica ma questo aumento di spesa sarebbe controbilanciato da un forte risparmio nelle ospedalizzazioni, nelle visite specialistiche e nei costi indiretti.”
Il Gruppo Servier in Italia è da anni impegnato a sensibilizzare su questo tema, così strategico per la salute del paziente, della società e del SSN.
“La nostra azienda, da 60 anni leader in cardiologia, è stata una delle prime realtà del farmaceutico a comunicare sul ruolo strategico di una corretta aderenza alle cure soprattutto per i pazienti cronici con patologie cardiometaboliche, che spesso sono anziani fragili, con più patologie e politrattati – conclude
Marie-Georges Besse, Direttore Medical Affairs del Gruppo Servier in Italia – La nostra mission si compie mettendo a disposizione di pazienti e medici un ampio portfolio di farmaci studiati per migliorare l’aderenza alla terapia, come le polipillole, ma anche stimolando la riflessione e diffondendo consapevolezza su nuovi approcci culturali che possono migliorare gli esiti clinici, l’organizzazione della presa in carico del paziente e i benefici in termini di risparmio economico per il SSN”.
13 aprile 2023
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