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Le nuove sfide della diagnostica di laboratorio al centro di EuroMedLab 2023

di M.C.

Sepsi e biomarcatori in grado di assicurare al clinico tempestività nella diagnosi, nuove skills richieste per la gestione del laboratorio, innovative tecnologie Beckman Coulter in grado di accelerare i tempi di analisi e aumentare la qualità dei dosaggi. Il punto con gli esperti

05 GIU -

Il mondo del laboratorio analisi e della diagnostica sono in continuo aggiornamento. Le nuove tecnologie si affiancano sempre di più all’operato del clinico e ulteriori competenze si vanno ad aggiungere a quelle di base. Tanti gli ambiti di intervento, tra cui la prevenzione, la diagnosi e il monitoraggio, e altrettante le patologie interessate. La sepsi è una di queste. Tale condizione necessita di un trattamento rapido per ottenere risultati migliori, ma è notoriamente difficile da diagnosticare. L’ampiezza di distribuzione dei monociti è un parametro fondamentale a supporto della diagnosi di questa patologia perché consente di predirla con precocità attraverso il test dell’emocromo. Velocità, tecnologie all’avanguardia e competenze. Questi alcuni dei temi affrontati a margine di EuroMedLab 2023, che si è tenuto a Roma dal 21 al 25 maggio.

“Oggi la sepsi è un problema, direi, quasi dominante di tutti i clinici, che può complicare il decorso clinico in situazioni molto spesso preservabili dalla compromissione e dall'insuccesso se la diagnosi è precoce”, ha ricordato Giustino Parruti, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive della Asl di Pescara. Fortunatamente, anche grazie ad una maggiore attenzione e a nuova strumentazione diagnostica, si riscontra un aumento delle diagnosi, anche se non mancano le difficoltà.

“In tutti i setting dove la sepsi può intervenire, cioè nel pronto soccorso, nei reparti di degenza, nelle aree chirurgiche, negli stessi reparti di malattie infettive e di rianimazione, dove i pazienti sono ricoverati per ragioni diverse dalla sepsi, spesso abbiamo ancora un deficit di biomarcatori che ci possano aiutare per una diagnosi tempestiva”, ha proseguito l’esperto.

Ma quali sono dunque i biomarcatori a disposizione del clinico? “La procalcitonina è il primo, e più validato, dei biomarcatori e viene ripetuto quotidianamente. È un biomarcatore molto affidabile, ma con dei limiti di predittività nelle infezioni da batteri Gram-positivi, nelle infezioni fungine e anche nei tempi con cui la sua biochimica si modifica”, ha rilevato Parruti. “La variazione della taglia monocitaria, l’MDW (Monocyte Distribution Width), è invece un biomarcatore che sta diventando cruciale per la sua altissima capacità, potere predittivo negativo, di escludere un'attività batteriemica, fungemica o viremia in quel momento, per la sua potenzialità di darci deflessioni molto rapide in senso positivo e di riduzione quando la batteriemia venga eliminata dal torrente circolatorio. È quindi uno strumento che davvero ci consente un monitoraggio dei pazienti per sapere quando la colonizzazione si sta trasformando in sepsi e per sapere quando un paziente, che ha il rischio di una sepsi, effettivamente inizia ad avere un problema.” ha concluso Parruti.

Dello stesso avviso è Giancarlo Di Iorio, Direttore dell’Unità Operativa Complessa Laboratorio Analisi Cliniche sempre della Asl di Pescara, che ha ribadito come la procalcitonina sia il biomarcatore maggiormente utilizzato ma “non tanto per una diagnosi di esclusione, quanto piuttosto per la sospensione della terapia antibiotica” pur rientrando comunque “sempre nell'ambito dei pannelli diagnostici della sepsi”. L’ampiezza di distribuzione dei monociti , invece, “ha una vera funzione predittiva negativa in quanto è legato all’immunità innata. Questo perché, appunto, sui monociti noi abbiamo il sistema HLA di classe I e i monociti sono i primi elementi interessati nel percorso dell’immunità cellulare”, ha proseguito l’esperto. Proprio il legame tra immunità innata ha permesso all’MDW di essere utilizzato in fase di esclusione della patologia settica.

Il percorso di ricerca sui monociti nella Asl di Pescara è partito nel 2016 e da quel momento l’innovazione tecnologica ha portato a grandi cambiamenti. Oggi, infatti, gli strumenti a disposizione forniscono “un parametro standardizzato, controllato, che ci permette di dare un vero e proprio referto analitico”. Ma perché indagare proprio i monociti? Perché, ha risposto Di Iorio, “i monociti sono i primi elementi che vengono in contatto con l’antigene esterno e che lo riconoscono, marcando il sistema HLA di classe I sull’antigene esterno, come estraneo”.

In conclusione, quindi, ha detto l’esperto, “l’MDW è sicuramente un parametro interessante nell'esclusione della sepsi e quindi un vero e proprio biomarcatore; è un parametro a costo zero, presente all'interno dell’emocromo e quindi, siccome il tempo nella sepsi è fondamentale per abbattere il rischio, è un parametro immediatamente disponibile, controllato e, come per tutti gli altri parametri di laboratorio, standardizzabile”.

La gestione del laboratorio è cambiata molto nel tempo e i professionisti della diagnostica devono acquisire nuove skills. “Ci sono degli item molto importanti da gestire, come l'unificazione del sistema informatico, gli approvvigionamenti, cercare di allineare le tecnologie”, ha ricordato Simone Barocci, Direttore UOC Patologia Clinica, Azienda Sanitaria Territoriale Pesaro-Urbino (Regione Marche). Per questo, “non è più sufficiente avere competenze di tipo tecnico, ma è necessario avere competenze di tipo gestionale, manageriale. Di conseguenza abbiamo bisogno di essere formati in ambito anche normativo, ad esempio su sicurezza, PNRR, nuovi LEA, nuovo codice degli appalti, IVDR…”.

Barocci ha proseguito ricordando però che la “formazione in ambito manageriale è spesso individuale” e che quindi sarebbe importante implementare processi formativi per le nuove competenze necessarie, che permettano di creare “una rete nazionale di professionisti e manager di laboratorio”. Ad esempio, ha concluso l’esperto, “prima della pandemia è stato organizzato un corso di perfezionamento in Medicina di Laboratorio, con la partnership di Beckman Coulter, che ci ha permesso appunto di creare una rete di professionisti in grado poi di fare benchmarking fra loro”.

E a proposito di nuove competenze, l’EuroMedLab è stato anche l’occasione per Beckman Coulter di presentare una innovativa tecnologia in grado di accelerare i tempi di analisi per dosaggi immunometrici e quindi di facilitare il lavoro degli operatori di laboratorio. “Il nostro sistema innovativo di immunometria è una vera rivoluzione in questo ambito”, ha dichiarato Silvano Bertasini, General Manager Italy & Spain. Il sistema “permetterà di migliorare la qualità delle analisi, migliorerà i processi all'interno dei laboratori, darà più tempo ai professionisti di laboratorio per dedicarsi ad attività a valore aggiunto, lasciando l'automazione, l'esecuzione di tutti i processi all'interno del laboratorio. Un grande contributo da parte di Beckman Coulter a questo settore”, ha proseguito.

Il sistema si va ad aggiungere ad altre innovazioni recentemente introdotte dall’azienda “per l'aiuto alla gestione di una malattia importante come la sepsi e a nuovi test che prevedono l'aiuto per il monitoraggio il tumore alla prostata”. Tutto ciò conferma l’impegno di Beckman Coulter nel campo dei dispositivi medico-diagnostici in vitro (IVD). “Credo sia chiaro a tutti l'importanza del mondo IVD nella clinical governance”, ha precisato Bertasini. “Oggi non c'è attività clinica, non c'è intervento chirurgico, non c'è attività ospedaliera che non preveda l'utilizzo dei test diagnostici. La letteratura scientifica ci dice che oltre il 70% delle decisioni cliniche vengono basate sull'utilizzo di test diagnostici. Da qui la grande consapevolezza del mondo industriale dell’IVD di giocare un ruolo cruciale”.

L’appello dunque è quello alla collaborazione. “Dovremo lavorare tutti insieme, mondo dell'industria e professionisti della medicina di laboratorio, per far percepire il valore del settore IVD soprattutto al legislatore, a colui che deve prendersi cura del finanziamento del nostro sistema sanitario, IVD incluso”, ha concluso il General Manager.



05 giugno 2023
© Riproduzione riservata

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