Cuore. Cardiomiociti e cellule staminali endoteliali per rigenerare muscolo cardiaco danneggiato
I ricercatori dell'Università del Wisconsin-Madison e dell'Academia Sinica di Taiwan hanno sfruttato una combinazione di cellule coltivate in laboratorio per rigenerare il muscolo cardiaco danneggiato. Si punta ora a condurre ulteriori studi per perfezionare i protocolli di trapianto cellulare e per valutarne la sicurezza e l’efficacia a lungo termine. In caso di risultati promettenti, si potrà procedere con studi clinici su pazienti affetti da malattie cardiache.
06 NOV - Un team di ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison e dell’Academia Sinica di Taiwan ha utilizzato, con successo, una combinazione di cellule coltivate in laboratorio per rigenerare il muscolo cardiaco danneggiato. Lo studio – che potrebbe rappresentare un passo avanti importante per future applicazioni di questa tecnica terapeutica – è stato pubblicato da Circulation.
Già alcune ricerche avevano evidenziato che il trapianto di cardiomiociti da cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC – induced pluripotent stem cells) può sostituire il muscolo nel cuore dei mammiferi. Fino a oggi, però, gli scienziati hanno fatto fatica a tradurre questa opzione in clinica, soprattutto perché le cellule impiantate non sviluppano un numero sufficiente di vasi sanguigni per mantenersi in vita.
Il nuovo studio ha tentato di superare questo ostacolo combinando i cardiomiociti coltivati in laboratorio con le cellule endoteliali, che ricoprono l’interno dei vasi sanguigni, derivate da cellule staminali. La terapia di combinazione sarebbe promettente anche per affrontare l’aritmia.
“I nostri risultati suggeriscono che le cellule endoteliali umate derivate cellule staminali pluripotenti indotte iPCS) possono aumentare in modo efficace la rimuscolarizzazione del cuore con i cardiomiociti, sempre derivati da iPSC, aprendo la strada a future applicazioni cliniche”, spiega Patrick Hsieh, dell’Università del Wisconsin-Madison.
I ricercatori puntano ora a condurre ulteriori studi per perfezionare i protocolli di trapianto cellulare e per valutarne la sicurezza e l’efficacia a lungo termine. In caso di risultati promettenti, si potrà procedere con studi clinici su pazienti affetti da malattie cardiache.
Fonte: Circulation 2023
06 novembre 2023
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