È possibile sostenere il benessere emotivo delle neomamme, contrastando la depressione post partum (DPP), con il canto di gruppo.
A dimostrarlo lo studio “Music and Motherhood”, promosso e coordinato dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms Europa) e coordinato in Italia dall’Iss, di cui è appena partita la seconda edizione, per allargare ulteriormente l’esperienza.
Secondo i risultati raccolti nella prima fase, pubblicati sulla rivista Frontiers in Medicine, il canto di gruppo si è rivelato uno strumento sostenibile e adeguato, che ha permesso di migliorare in modo significativo la sintomatologia depressiva e la qualità della vita delle neomamme partecipanti, aiutare le donne partecipanti a condividere e a migliorare il proprio stato emotivo, fornendo uno strumento di interazione con il bambino, demedicalizzare il processo di cura e coinvolgere anche donne straniere con padronanza linguistica non sufficiente per essere avviate alla psicoterapia in italiano.
Il progetto nella sua seconda fase si propone di promuovere su più larga scala, a livello nazionale quindi, l’offerta di questo specifico intervento di canto di gruppo per neomamme che manifestano sintomi di depressione post partum. Il protocollo di studio si muove sul solco del precedente mirando a rendere disponibili informazioni sia sulla fattibilità dell’intervento, sia sull’impatto percepito sulla salute mentale e il benessere delle mamme partecipanti.
“Il canto - sottolinea Ilaria Lega, Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva, Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità - ha aiutato le neomamme ad esprimere i propri sentimenti, a trovare strategie per migliorare il proprio stato d’animo e l'interazione con il bambino. E’ stato possibile, inoltre, coinvolgere anche donne straniere con padronanza linguistica non sufficiente per essere avviate alla psicoterapia in italiano. L'attenzione alle esigenze delle madri e la co-presenza di un insegnante di canto e di un operatore sanitario sono stati tra i fattori chiave del successo del progetto nella sua declinazione italiana. A testimonianza di quanto emerso dalle analisi svolte dall’Iss, non ci sono stati rifiuti né abbandoni fra le donne avviate all’intervento e l’aderenza all’intervento è stata molto elevata: il numero medio di incontri frequentati dalle mamme è stato di nove su dieci”.
L’Iss sta attualmente sviluppando un pacchetto formativo ad hoc per l’intervento in italiano. È inoltre in fase di elaborazione una guida pratica sull’attuazione dell’intervento, adattata al contesto italiano, che si rivolge a organizzazioni, decisori e professionisti del Servizio Sanitario Nazionale e del settore artistico e culturale interessati a esplorare le potenzialità e le caratteristiche di "Music and Motherhood" (per informazioni e adesioni è possibile scrivere a ilaria.lega@iss.it).