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Integratori e multivitaminici. Studio Usa: "Non ci sono prove sul loro effetto preventivo contro cancro e ipertensione"

di Viola Rita

Secondo i ricercatori non ci sono prove sufficienti. Anzi, il beta-carotene aumenterebbe l’incidenza del cancro al polmone in alcuni soggetti. Ad illustrarlo l’analisi della United States Preventive Services Task Force, Organismo ufficiale statunitense. Per la prevenzione di queste malattie ribadite le misure standard: smettere di fumare, buona alimentazione e screening.

27 FEB - L'integrazione del beta-carotene e della vitamina E per la prevenzione di malattie cardiovascolari (CVD) e tumori è sconsigliata dalla United States Preventive Services Task Force (USPTF). E il beta-carotene aumenta l’incidenza di tumori al polmone in alcuni soggetti. Inoltre non ci sono prove sufficienti che gli integratori alimentari in generale abbiano benefici rispetto alla prevenzione di queste malattie, al contrario di quello che pensano molti consumatori statunitensi. I risultati sono appunto il frutto dell’analisi della USPTF, un Organismo del Congresso statunitense, dunque che si occupa della prevenzione a livello ufficiale.
 
L’analisi, pubblicata su Annals of Internal Medicine, ha studiato l’efficacia, rispetto alla prevenzione delle malattie citate, dell’uso di vitamine e integratori multivitaminici e minerali nella popolazione adulta. I risultati mettono in luce una sostanziale ‘insufficienza di prove’ rispetto a tale ambito, escluso il caso della vitamina E e/o del beta-carotene, che non hanno alcun effetto preventivo. Inoltre, un altro studio recente aveva dimostrato che certi integratori in alte dosi possono aumentare il rischio di certe patologie in determinati soggetti.
 
L'analisi attuale dell'Usptf nasce dal fatto che soprattutto negli Stati Uniti, gli integratori alimentari sono utilizzati in maniera abituale (il 49% degli adulti ne ha assunto almeno uno durante il periodo dal 2007 al 2010 e il 32% almeno un multivitaminico-multiminerale), per prevenire malattie croniche. Tuttavia, i reali benefici non sono supportati da prove, come emerge da questa analisi.
In generale, L’USPTF suggerisce, in base alle Dietary Guidelines for Americans del 2010, che i nutrienti dovrebbero provenire in primo luogo dall’alimentazione fornendo una guida per una dieta ricca, come si legge nel documento. Per prevenire le malattie cardiovascolari e il cancro, inoltre, l’USPTF suggerisce le seguenti misure: smettere di fumare, uno screening per ipertensione, disordini legati ai lipidi e diabete, cancro.
 
Da un altro documento riportato dall’USPTF (Evidence Report dell’AHRQ pubblicata su Annals of Internal Medicine), inoltre, emerge che il beta-carotene mostra un effetto negativo sull’incidenza del cancro del polmone e sulla mortalità degli individui che hanno un alto rischio di base per il cancro al polmone (fumatori e lavoratori esposti all’asbesto): questo effetto persiste anche quando l’assunzione dell’integratore è combinata con la vitamina A oppure con la vitamina E. I trial sull’integrazione della vitamina ‘E’ hanno mostrato risultati vari e nel complesso non hanno presentato un effetto rispetto al cancro, alle CVD e alla mortalità per tutte le cause. I pochi studi rivolti all’acido folico, vitamina C e vitamina A non hanno segnalato effetti rispetto alle stesse malattie; lo stesso vale per la vitamina D e/o il calcio.
 
Solo uno dei due trial di analisi sul selenio, inoltre, ha mostrato un effetto benefico sul cancro colon-retto e della prostata e comunque questo trial includeva un ristretto campione di indagine. A parte particolari effetti legati ad alcuni integratori, raramente sono stati riportati danni e comunque sempre considerati non gravi, si legge nella pubblicazione. In generale, l’eterogeneità clinica degli studi inclusi limita la possibilità di generalizzare i risultati a livello dell’assistenza medica della popolazione, si legge ancora, ma sono necessarie altre ricerche per colmare questo gap. Inoltre, i risultati relativi alle popolazioni a rischio scoraggiano ulteriori studi su particolari integratori, come nel caso del beta-carotene.
 
Viola Rita

27 febbraio 2014
© Riproduzione riservata

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