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Giornata Mondiale Cuore. Oms: “Ridurre il sale salva la vita”. Ecco le strategie individuali per diminuirlo

di Viola Rita

Dieci grammi è il consumo medio di sale di un individuo, circa il doppio della quantità raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Salse, carni conservate e piatti pronti all’uso sono tra gli alimenti che ne contengono di più. “Ridurre il sale del 30% entro il 2025 può salvare milioni di vite da malattie cardiache e ictus”, afferma l’Oms, indicando strategie per diminuirne l’assunzione

29 SET - Ricorre oggi il World Heart day 2014, la Giornata Mondiale dedicata al cuore e alla lotta delle patologie correlate. Il tema della manifestazione globale di quest’anno è creare “ambienti salutari per il cuore”; inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) lancia il messaggio “ridurre il sale salva vite”. L’Oms, infatti, stima che una riduzione del 30% del consumo globale di questo condimento entro il 2025 può salvare milioni di vite da malattie cardiache, ictus e disturbi correlati, come spiega Oleg Chestnov, Assistente del Direttore Generale dell’Oms per le Malattie Non-trasmissibili e la Salute Mentale.
 
Le malattie non-trasmissibili, tra cui quelle cardiache e l’ictus, rappresentano la prima causa globale di decesso di questo secolo. Le patologie cardiovascolari sono responsabili di circa 17milioni e 300mila decessi all’anno ed entro il 2030 si stima che il numero sia destinato ad aumentare fino a 23 milioni.
Consumare troppo sale può portare o contribuire all’ipertensione e all’aumento di queste malattie. In media, un individuo consuma circa 10 grammi di sale al giorno, circa il doppio della quantità raccomandata dall’Oms e proveniente da tutte le fonti, inclusi piatti pronti e cibi preparati a casa (si parla di meno di cinque grammi o meno di un cucchiaino da tè al giorno).
L’assunzione di sale avviene tramite la dieta, l’80% della quantità assunta proviene da pane, formaggi, salse confezionate, carni conservate e piatti pronti all’uso. “Il sale è in quasi tutto ciò che mangiamo, dato che alti livelli di questo ingrediente si trovano nei cibi più elaborati oppure perché lo aggiungiamo quando cuciniamo il cibo a casa”, ha aggiunto Chestnov, ricordando che la riduzione del consumo di sale è uno dei modi più efficaci che i paesi possono mettere in atto per migliorare la salute della popolazione.
 
In base al tema della Giornata Mondiale del Cuore 2014, creare “ambienti salutari per il cuore”, i luoghi in cui abitiamo, lavoriamo e svolgiamo le attività quotidiane non dovrebbero aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiache, si legge sulla pagina ufficiale della manifestazione (World Heart Federation), che riporta i consigli per rendere salutare dal punto di vista della salute cardiaca la propria casa, l'ambiente di lavoro e la comunità.
Tra questi, abituarsi a consumare cibi sani, limitando sale, grassi e zuccheri e incorporando nella dieta frutta e verdura; vietare il fumo nella propria casa o nel luogo di lavoro; essere attivi dal punto di vista fisico (ad esempio andare a lavoro/scuola in bici o a piedi se possibile); prendere coscienza del proprio rischio di malattie cardiovascolari, visitando un esperto.
 
In particolare, l’Oms indica una serie di strategie, sia collettive che individuali, per ridurre il consumo di sale, tra cui abituarsi a non tenerlo sulla tavola durante il pasto e ad utilizzarne al massimo un quinto di un cucchiaino per cucinare.
-leggerele etichette degli alimenti al momento dell'acquisto di cibi elaborati, al fine di controllare i livelli di sale;
-richiedere prodotticon meno sale al momento dell'acquisto di alimenti preparati;
-rimuovere idistributori di sale e salse in bottiglia dai tavoli da pranzo;
-limitare la quantità disale aggiunto in cucina, per un ammontare massimo un quinto di un cucchiaino nel corso di una giornata;
-limitare il consumofrequente di prodotti salati;
-abituare il gustodei bambini ad una dieta di cibi per lo più trasformati senza l'aggiunta di sale.
 
Invece, tra le strategie collettive per ridurre la quantità di sale nei cibi, mettere in atto regolamentazioni ed un’etichettatura chiara e semplice per il consumatore:
-mettere in atto regolamenti e piani politici per garantireche i produttori e i rivenditori di alimenti riducano i livelli di sale nei prodotti alimentari e nelle bevande;
-accordi conl'industria per garantire che i produttori e i rivenditori producanodi cibo sano (a basso contenuto di sale), disponibili e accessibili;
-promuovere ambienti salutari (che promuovono la riduzione del sale) in luoghi pubblici come scuole, ospedali, luoghi di lavoro ed istituzioni pubbliche;
-garantireun’etichettatura chiara dei prodotti alimentari per la quale i consumatori possano facilmente capire qual è il livello di sale nei prodotti;
-attuare le raccomandazionidell'Oms sulla commercializzazione di prodotti alimentari e di bevande non alcoliche ai bambini.
 
Viola Rita

29 settembre 2014
© Riproduzione riservata

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