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Lesioni midollo spinale. Una formula matematica per valutare il potenziale riabilitativo

di Viola Rita

La matematica viene in aiuto della medicina: nei pazienti mielolesi, un indice percentuale, chiamato Sci-Armi, individua la realizzazione delle abilità nelle attività di vita quotidiana, aiutando a valutare il successo della riabilitazione e il potenziale riabilitativo. Lo studio è del Dottor Scivoletto della Fondazione Santa Lucia insieme al Montecatone Rehabilitation Institute

01 OTT - Nei pazienti con lesioni del midollo spinale, una formula che permette di valutare il potenziale riabilitativo. A realizzare questo studio, è Giorgio Scivoletto dell’IRCCS Fondazione Santa Lucia, in collaborazione con il Montecatone Rehabilitation Institute.

Lo strumento matematico in questione, chiamato Sci-Armi, è un indice della realizzazione delle abilità nelle attività di vita quotidiana – spiegano gli esperti, sulla pagina della Fondazione Santa Lucia (www.hsantalucia.it) - e restituisce un valore in percentuale che rappresenta il rapporto tra la capacità funzionale osservato e la massima capacità funzionale possibile. Questa formula permette di valutare il potenziale riabilitativo di pazienti con lesioni del midollo spinale (Spinal Cord Injury – ‘Sci’) e il successo della riabilitazione, al netto dello stato clinico (punteggio motorio) e delle caratteristiche demografiche (sesso ed età) dell’individuo.
 
Lo studio ha preso in considerazione 310 pazienti ricoverati nelle due strutture ospedaliere che hanno partecipato alla ricerca: il potenziale riabilitativo per un determinato deficit neurologico è individuato dalla differenza tra 100 punti (cioè il 100% della capacità) e il punteggio del paziente prima di iniziare la riabilitazione; mentre la variazione di capacità durante la riabilitazione riflette gli effetti del trattamento stesso.
I ricercatori registrano alcuni dati dei partecipanti, tra cui età, sesso, durata dell’ospedalizzazione, causa della lesione, lesioni associate, complicazioni, interventi chirurgici importanti; inoltre viene misurato lo stato neurologico (sia all’ingresso in ospedale che al termine del ricovero) mediante International Standards for Neurological Classification Of Spinal Cord Injury (INS NCSCI) insieme ad altri parametri. Poi, viene applicata la formula dello Sci-Armi.
 
Dall’indagine emerge che “solo una piccola percentuale dei pazienti viene dimessa avendo realizzato il 100% del loro potenziale riabilitativo”, riferiscono gli esperti.
Nell’analisi dei fattori che potrebbero influenzare tale risultato si è dimostrato che “la realizzazione del potenziale riabilitativo è condizionata dalla presenza delle complicanze della lesione midollare, in particolare delle piaghe da decubito”, spiegano i ricercatori, che hanno inoltre postulato che una parte dei risultati ottenuti dall’IRCCS Fondazione Santa Lucia potrebbero essere spiegati con scelte di carattere organizzativo, come, per esempio, quella di trasferire i pazienti a strutture con diverso impegno assistenziale o all’assistenza territoriale una volta che abbiano raggiunto un determinato potenziale riabilitativo.
 
In generale, questo approccio può essere utile a mettere in evidenza quei casi di pazienti che sono a più alto rischio di non sviluppare il potenziale riabilitativo - si legge nel poster dello studio - e, in quei casi può servire a  valutare un differente e più appropriato percorso di riabilitazione.
Inoltre, al 53° Congresso dell’International Spinal Cord Society (Iscos), lo studio ha ricevuto il premio “First Place e Best Poster Presentation” come miglior poster.

Viola Rita

01 ottobre 2014
© Riproduzione riservata

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