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Influenza. Intervista al medico che ha vaccinato in Tv Bruno Vespa. Walter Marrocco (Fimmg): “Cosa dobbiamo imparare dal caso vaccini”

di Eva Antoniotti

Per dimostrare che non bisogna aver paura, ha vaccinato a Porta Porta il celebre giornalista, il direttore dell’Aifa, il commissario dell’Iss e il segretario della Fimmg. E ora spiega: “La rete di farmacovigilanza sta funzionando, e per questo rileviamo anche gli eventi avversi. È un successo, ma bisogna imparare a gestirlo”.

05 DIC - Walter Marrocco è un medico di famiglia, responsabile scientifico della Fimmg e componente del Comitato tecnico scientifico dell’Aifa per la Medicina Generale. Lunedì scorso ha vaccinato davanti alle telecamere di “Porta a porta” Bruno Vespa e alcuni illustri ospiti della puntata del 1 dicembre dedicata proprio all’allarme vaccini dopo il blocco dell’Aifa di due lotti di Fluad. A farsi vaccinare da Marrocco c’erano infatti anche lo stesso direttore dell’Aifa Luca Pani, il commissario straordinario dell’Iss Walter Ricciardi e il segretario della Fimmg Giacomo Milillo.
 
Un’azione fuori dagli schemi per mostrare ai telespettatori che non si deve avere paura della vaccinazione antinfluenzale, malgrado le pessime notizie dei giorni precedenti, e probabilmente più efficace di qualsiasi appello “verbale” anti panico. Abbiamo posto alcune domande a Marrocco per comprendere meglio, al di là di ogni sensazionalismo, i termini della questione.
 
Dottor Marrocco, quali sono le dimensioni del fenomeno influenza?
L’influenza ogni anno, in Italia, colpisce tra i 6 e i 9 milioni di persone, a seconda della stagione. Nei soggetti anziani con patologie croniche l’influenza può avere anche esiti letali, quantificabili in circa 8.000 decessi l’anno, ovvero circa 40.000 in tutta Europa.La vaccinazione costituisce un presidio fondamentale al fine di ridurre il rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte per le complicanze dell’influenza.
 
Nei giorni scorsi, però, sono stati registrati diversi casi di morte segnalando il sospetto di un nesso con la somministrazione del vaccino.
Bisogna spiegare bene alcune cose. La prima è che la rilevazione è stata possibile grazie ad una rete di Farmacovigilanza, attivata da Aifa in collaborazione con varie figure professionali tra cui i medici di famiglia, che sorveglia proprio gli effetti dei farmaci sulla popolazione. È uno strumento importantissimo, che aiuta tutti noi nell’utilizzo dei medicinali nella fase successiva alla ricerca e alla sperimentazione clinica. È stata creata proprio per rilevare le criticità e intervenire tempestivamente. Ora però dobbiamo imparare a “gestire” le informazioni, soprattutto quelle negative che in campo medico purtroppo possono accadere. L’alternativa è pericolosa: non raccogliere informazioni, non scoprire i problemi, non migliorare.
Il secondo elemento da considerare, e che è attualmente sottoposto alla valutazione delle autorità inquirenti, è se ci sia davvero un nesso di casualità tra la somministrazione del vaccino e la morte dei pazienti o se si tratti di una semplice successione temporale.
Infine occorrerà esaminare, come si sta già facendo, i due lotti di vaccini utilizzati nei casi di decesso, per accertarsi che non vi siano anomalie, e i primi risultati scagionano proprio il Fluad.
 
Il vaccino “incriminato” è il Fluad. Ha caratteristiche particolari rispetto ad altri vaccini antinfluenzali?
Il Fluad è un vaccino adiuvato con MF59®. Uno studio relativamente recente mostra come questo tipo di vaccini, rispetto a quelli non adiuvati, riducano il rischio di complicanze, in particolare nei soggetti anziani, sopra i 65 anni. Lo studio, durato tre anni (tra il 2006 ed il 2009) e condotto coinvolgendo cinque Asl della Regione Lombardia e circa 170.000 soggetti, ha confermato come, nel caso del vaccino antinfluenzale adiuvato, si riducano del 25% le ospedalizzazioni per influenza e polmonite durante il picco influenzale.
 
Ma questi vaccini adiuvati hanno delle controindicazioni?
Sì e sono chiaramente indicate. Le controindicazioni sono, come recita il foglio illustrativo: ipersensibilità ai principi attivi, ai componenti dell’adiuvante, agli eccipienti, ai residui (per es., uova o proteine del pollo, come ovoalbumina); reazioni anafilattoidi ad una precedente vaccinazione anti-influenzale. Inoltre la vaccinazione deve essere rimandata nei pazienti con affezioni febbrili o infezioni acute.
 
Se tutto è chiaro, perché Aifa ha comunque bloccato i lotti del Fluad?
Questo divieto, emanato a scopo precauzionale, dimostra il buon funzionamento della nostra Rete di Farmacovigilanza e riguarda esclusivamente i due lotti in questione, il142701 e 143301, mentre si possono usare gli altri lotti di Fluad, così come tutti gli altri vaccini antinfluenzali in commercio. Purtroppo si è assistito a comportamenti diversi da regione a regione e addirittura non sempre in sintonia con l’autorità centrale per la gestione dei farmaci e quindi anche dei vaccini, cioè l’AIFA.
 
Insomma: ci si deve vaccinare?
Assolutamente sì, consultando il proprio medico. Una caduta dell’adesione alla Campagna vaccinale, così come si sta delineando, potrebbe portare inevitabilmente, ad un importante aumento dei casi di malattia e relativi rischi per la salute anche molto gravi. Tutti i medici, e i medici di famiglia in particolare, sono chiamati ad uno sforzo straordinario di corretta informazione, per la salute dei cittadini e delle comunità.
 
Eva Antoniotti

05 dicembre 2014
© Riproduzione riservata

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