Bmj. Dal 1° luglio “data sharing” per tutti gli articolo pubblicati
Gli studi clinici – sia relativi ai farmaci, sia ai device – che appariranno sull’autorevole periodico medico britannico saranno “aperti” in ogni fase, per massimizzare le informazioni sui trials e le peer review da parte della comunità scientifica.
08 LUG - Dal primo luglio tutti i dati clinici degli studi pubblicati sul
British Medical Journal - sia relativi ai farmaci, sia ai device - sono “aperti” e a disposizione della comunità scientifica. L’autorevole periodico medico britannico raccoglie così le richieste dell’Institute of Medicine degli Usa (Iom), dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e della Nordic Trial Alliance. Per il
Bmj si tratta, in sostanza, di un’estensione della policy già in vigore da gennaio 2013, che prevedeva la pubblicazione degli studi presentati solo a seguito della manifestazione della volontà degli autori a rendere disponibili i dati rilevanti dei pazienti, in forma anonima, per ragionevoli richieste da parte della comunità scientifica.
Ad oggi, nessun autore del
Bmj ha rifiutato di condividere i dati del proprio studio clinico.
08 luglio 2015
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