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Tumore allo stomaco. Ad Expo il focus su nuove terapie e stili di vita

di Edoardo Stucchi

Le innovazioni riguardano un nuovo farmaco biologico che si potrà usare in abbinamento con la chemioterapia o da solo, aumentando così la sopravvivenza. Lo stile di vita, invece, mette al centro l'alimentazione, anche se non sono state evidenziate relazioni specifiche tra alimenti pericolosi e il tumore dello stomaco, ad eccezione di certe abitudini alimentari come la grigliatura della carne o la frittura con oli poco adatti.

02 OTT - Dopo un lungo periodo di silenzio per la mancanza di novità specifiche, il tumore dello stomaco diventa protagonista dell’evento scientifico, collegato a Expo, dal titolo “Lifestyle & Food for care”, sulle innovazioni terapeutiche e gli stili di vita. Le innovazioni riguardano un nuovo farmaco biologico, il primo di una nuova serie (Ramucirumab della Lilly), che si potrà usare in abbinamento con la chemioterapia o da solo, aumentando così la sopravvivenza. Lo stile di vita, invece, mette al centro l'alimentazione, anche se non sono state evidenziate relazioni specifiche tra alimenti pericolosi e il tumore dello stomaco, ad eccezione di certe abitudini alimentari come la grigliatura della carne o la frittura con oli poco adatti.
 
In occasione dell'incontro, infatti, sarà presentato il libro "In cucina contro il cancro" di Cesare Gridelli, direttore del dipartimento di onco ematologia dell'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino e presidente dell'Associazione italiana di oncologia toracica, AIOT, che suggerisce come una scorretta alimentazione, in particolare ricca di grassi animali e povera di fibre e di frutta e verdura sia responsabile di circa il 30% di tutti i tumori.

La voce dei pazienti è stata presentata dall'Associazione "Vivere senza stomaco ", nata spontaneamente su Facebook su iniziativa di Claudia Santangelo, oggi presidente, per fare il punto su alcune contraddizioni. "Accanto a innovazioni tecnologiche che fortunatamente miglioreranno le condizioni di vita dei malati – dice la presidente dell'Associazione – non posso non ricordare come io, da operata di stomaco 7 anni, fa sono rimasta senza indicazioni dietetiche e ho vissuto sulla mia pelle i disagi provocati dagli zuccheri raffinati e da una alimentazione scorretta. E' sconcertante come si possa essere dimessi con la diagnosi di tumore allo stomaco senza che un nutrizionista si prenda in carico la situazione. Da poche unità di persone, oggi siamo migliaia e tutti a porci domande alle quali non abbiamo sempre risposte. Per questo chiediamo che all’interno dei Gruppi interdisciplinari di cura (GIC), previsti dalle reti oncologiche nazionali, sia prevista anche la presenza di nutrizionisti. Vorremmo che non succedesse, come ci hanno raccontate nostre socie, che mentre da una parte si dice di limitare la carne rossa e aumentare le verdure per la prevenzione del cancro e delle recidive, per noi gastroresecati viene raccomandato a volte il contrario”.

I clinici confermano. “Purtroppo bisogna ammettere – dice Carmine Pinto, direttore di oncologia medica dell’Azienda ospedaliera di Reggio Emilia e presidente di AIOM, l’Associazione dei medici oncologi ospedalieri – che nel 40 % dei casi il malato che viene dimesso dopo l’intervento non ha indicazioni precise sull’alimentazione, se non di mangiare poco e spesso. Sicuramente l’affiancamento di un nutrizionista che valuti anche la risposta del paziente operato a distanza di tempo può migliorare molto la convalescenza e la qualità di vita del malato. Sul fronte terapeutico, invece, oggi abbiamo un’arma in più, un prodotto biologico, ben tollerato, che non presenta gli effetti collaterali dei chemioterapici, in grado di modificare la prospettiva di trattamento e di aprire nuove strade di cura in pazienti affetti da questa malattia”.

L’incidenza e la sua diffusione. Pur non essendo una patologia in ascesa (il cancro allo stomaco diminuisce del 2% ogni anno grazie al miglioramento delle abitudini alimentari) ma con un trend di sopravvivenza molto basso (raddoppiata negli ultimi 10 anni, pari al 50% a 5 anni), un neo del percorso curativo viene dalla scarsità di diagnosi precoce. “Troppo spesso – aggiunge Pinto – i disturbi sono mascherati dalle terapie digestive e i malati arrivano alla gastroscopia quando il tumore è in stadio avanzato. Molto spesso l’evidenza arriva per caso dagli esami del sangue, specialmente quando il medico riscontra una emoglobina da 7 a 8, una anemizzazione che può far sospettare a un tumore dello stomaco. Non bisogna certo sospettare un tumore se dopo un lauto pranzo avete acidità o difficoltà di digestione, ma se il disturbo persiste la gastroscopia è raccomandabile. Con 15.000 nuovi casi all’anno è il quinto tumore per gravità sia nell’uomo sia nella donna (terzo per mortalità) e molti sono casi legati alla familiarità, come quelli di famiglie famose come quella di Napoleone o di papa Giovanni XXIII, o alla predisposizione genetica. Ma la chirurgia preventiva, ossia l’asportazione dello stomaco prima che compaia la malattia, è riservata a pochissimi casi (2-3% di incidenza)”.

Le cinque regole. In attesa di maggiori chiarimenti sulla interazione tra alimentazione e cancro dello stomaco, pazienti e clinici hanno redatto un vademecum di 5 regole da rispettare per i pazienti sottoposti a chirurgia: Bere lontano dai pasti, non far uso di zuccheri raffinati e attenzione agli alimenti che si trasformano in zuccheri, sì a carne (con moderazione) e pesce, no ai latticini e assumere integratori con vitamina B e D e con acido folico.

La diffusione. Genetica e abitudini di vita sono, comunque, alla base di questa patologia che è diffusa in modo non omogeneo nelle nostre regioni. “In Italia – dice Pinto – rileviamo regioni a scarsa incidenza come la Sardegna e regioni sulla dorsale appenninica, dall’Emilia Romagna alla Campania, dove le incidenze sono più elevate. Le altre regioni si collocano nella media, con qualche picco in particolari zone, come il Pesarese e Bolzano”. Un quadro che deve far riflettere non soltanto sugli alimenti (carni rossi e grassi saturi, insaccati e cibi salati), ma anche sul modo di cucinare (griglia e fritti con moderazione).
 
 
Edoardo Stucchi
  


02 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

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