Antibiotici in gravidanza? “Sì, se necessario”. Aggiornate le schede sul sito Aifa dedicato
Alla data del 25 novembre scorso, sono stati rivisti gli studi e le evidenze di alcuni antibiotici impiegati anche in gravidanza per il trattamento di infezioni di natura batterica. “Quando necessario è possibile non solo assumere farmaci in gravidanza ma anche ricorrere agli antibiotici, sempre per patologie non di natura virale, dietro prescrizione del medico e seguendo scrupolosamente dosi e durata della terapia”.
10 DIC - “Quando necessario è possibile non solo assumere farmaci in gravidanza ma anche ricorrere agli antibiotici, sempre per patologie non di natura virale, dietro prescrizione del medico e seguendo scrupolosamente dosi e durata della terapia”. È quanto scrive l’Agenzia del Farmaco sul suo sito dando notizia della revisione della più recente letteratura medica relativa alle patologie e ai principi attivi presenti sul sito AIFA
www.farmaciegravidanza.gov.it, a cura del Comitato Scientifico del Progetto.
Alla data del 25 novembre scorso, sono stati rivisti gli studi e le evidenze di alcuni antibiotici impiegati anche in gravidanza per il trattamento di infezioni di natura batterica. Le pagine delle schede tecniche di
acidoclavulanico,
amoxicillina,
ampicillina,
azitromicina,
clindamicina,
claritromicina, e
eritromicina sono state pertanto aggiornate nelle informazioni sui possibili effetti che i farmaci a base di tali sostanze possono causare alla donna e al feto. Non vengono evidenziate nuove segnalazioni di eventuali anomalie riscontrate, rispetto all’atteso, e viene quindi confermata la possibilità del loro impiego, dietro consulto del proprio medico, anche nei nove mesi di gestazione e in allattamento.
Tutti questi principi attivi sono utilizzati per il trattamento di patologie quali
febbre e iperpiressia, ma anche
coriamniosite,
litiasi biliare,
malattie croniche intestinali,
terapie odontoiatriche,
rottura prematura delle membrane amniocorali (PROM),
vaginite.
L’amoxicillina e l’ampicillina sono considerati gli antibiotici di prima scelta in gravidanza, mentre la Clindamicina, indicata ad esempio per il trattamento della
Coriamniosite, è da utilizzare qualora la somministrazione di Penicilline, Cefalosporine e Macrolidi non sia efficace, quindi in seconda battuta.
Nella scheda di ciascun
principio attivo viene indicata una breve definizione della sostanza con informazioni sulla classe di appartenenza e l’emivita di eliminazione e la descrizione degli effetti riscontrati in letteratura per l’utilizzo nei tre differenti trimestri e in allattamento.
Messaggi e regole chiave delle due campagne di sensibilizzazione AIFA, in ripresa proprio in questi giorni sulle emittenti televisive RAI: quella sul
corretto uso degli antibiotici e quella sull’impiego dei “
Farmaci e Gravidanza”. Iniziative di sensibilizzazione per cittadini e operatori sanitari per un uso responsabile del farmaco e a tutela della salute individuale e collettiva.
Fonte: Aifa
10 dicembre 2015
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