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Ecco la sala operatoria a prova di infezioni


Annienta i microbi bombardandoli dall’interno attraverso un agente naturale anti-microbi sprigionato dalle pareti. Un’innovazione che permetterà di abbattere la mortalità per infezione durante il ricovero ospedaliero, che secondo le stime si verifica nel 15-30% dei casi di infezioni sistemiche.

07 MAG - È arrivata la sala operatoria di nuova generazione a prova di infezioni, che rappresentano i peggiori nemici dei degenti in ospedale: si tratta di una sala costruita con materiali speciali progettati per annientare ogni agente infettivo attraverso un agente naturale che era già usato dagli antichi Egizi come soluzione anti-microbi. A presentarla è stato Andrea Cocchetti, responsabile divisione In-Safe Italia di ALP, presso Calcinate (BG), in occasione della V Conferenza Europea dell'Ospedale organizzata dal Centro Nazionale per l'Edilizia e la Tecnica Ospedaliera (CNETO) e dall'Università Cattolica di Roma, che si svolge dal 6 all'8 maggio presso il Centro Congressi Europa dell'Ateneo del Sacro Cuore.

La tecnologia ALPactive Antimicrobial su cui è basata IN-SAFE System Active, la sala operatoria “debella-microbi”, è stata già oggetto di una sperimentazione scientifica in effettive condizioni di servizio, della durata di 18 mesi e nelle condizioni più gravose di funzionamento, ha spiegato Cocchetti, seguendo le linee guida e sotto il controllo del Dipartimento dell’Innovazione del Ministero della Salute. “I risultati hanno dimostrato l’efficacia di ALPactive Antimicrobial sull’abbattimento della carica microbica, sia direttamente nelle condotte d’aria sia nell’ambiente, per un effettivo miglioramento della qualità dell’aria fino al 77,23%. La funzionalità antimicrobica dell'innovativa tecnologia di ALP è certificata su centinaia di agenti patogeni, tra i quali: Legionella pneumophila, Aspergillus niger, Candida Albicans, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Stapylococcus aereus, Salmonella choleraesuis, Listeria monocytogenes.

Il sistema IN-SAFE System Active è costituito da pannelli sandwich con inclusione di ioni argento-zeolite. “Già gli antichi Egizi - ha raccontato Cocchetti -usavano mettere monete d’argento nelle anfore contenenti acqua per la sua corretta conservazione. Gli ioni d’argento hanno capacità antimicrobiche note da tempo e sono del tutto naturali e non tossici”.
La modularità del pannello consente di costruire velocemente e con facilità ambienti di qualsiasi dimensione, il peso contenuto rende il “sistema sala operatoria” antimicrobica straordinariamente versatile. La tecnologia è inclusa in tutti gli accessori costituenti la sala operatoria: porte, strutture di connessioni con forniture di gas medicali, griglie, plenum contenenti filtri HEPA, profili strutturali, giunzioni, etc.
“Il segreto delle pareti di alluminio con inclusione di ioni di argento - ha spiegato Cocchetti - è che sono assolutamente prive di tossicità”. Gli ioni d’argento, con il supporto di molecole vettori, vengono scambiati in presenza di umidità con altri ioni (come quelli di sodio) presenti nell’umidità stessa e – una volta rilasciati – svolgono una tripla azione (3Modale) antimicrobica: danneggiano la parete cellulare del microbo, creando le condizioni per la sua eliminazione; impediscono al microbo la respirazione; annullano la possibilità di riproduzione del microbo.
“Il sistema, una volta montato, può funzionare a regime per almeno dieci anni” e, ha detto Cocchetti, “può essere usato nelle sale operatorie e nelle camere sterili, dove l’assoluta assenza di agenti infettivi è prioritaria”.

Il problema delle infezioni in ospedale, e in particolare in sala operatoria, è di primo piano per la corretta gestione ospedaliera, basti pensare che solo lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina è responsabile, in Europa, di circa 3.000.000 infezioni che possono essere acquisite durante il ricovero ospedaliero correlate a una elevata mortalità (nel 15-30% dei casi di infezioni sistemiche) e a un significativo incremento dei costi di sanità pubblica (stimati in  circa 20.000-25.000 euro per paziente con infezione nosocomiale).

 

07 maggio 2010
© Riproduzione riservata

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