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Esclusiva. Intervista a Barack Obama. Il futuro di medicina, scienza e clima: “Con la medicina personalizzata le possibilità di cure sono infinite. Io un nerd? Sì, e me ne vanto”

di Cliff Ransom

“È possibile che tra uno o due decenni i trattamenti non saranno più indirizzati solo alla malattia, ma anche al singolo paziente”. Il Futuro della medicina, delle missioni spaziali e della lotta ai cambiamenti climatici. Il presidente degli Stati Uniti ha concesso una lunga intervista a Popular Science disponibile in anteprima in lingua italiana su Quotidiano Sanità e Popular Science Italia

13 FEB - Il Futuro della medicina e delle biotecnologie, delle missioni spaziali e delle politiche climatiche. Ne abbiamo parlato con il presidente degli Stati Uniti che ha concesso una intervista esclusiva a Popular Science per parlare di scienza, clima e medicina. In particolare, il presidente americano ha ricordato gli impegni profusi dalla sua amministrazione nell’implementazione di politiche a favore dell’energia pulita, del clima e dello sviluppo delle biotecnologie.
 
Obama ha poi parlato dell’importanza della ricerca clinica come motore di una medicina “personalizzata” sul paziente. Un traguardo che sarà possibile raggiungere nel giro di venti anni. Sul tema delle missioni spaziali il presidente degli Stati Uniti ha ricordato come una collaborazione tra NASA e il settore privato possa portare a una “sostenibile” presenza umana nello spazio, individuando nell’industria che opera in questo settore un partner strategico per la logistica di future missioni. Infine, una lunga riflessione sull’accordo sul clima raggiunto a Parigi.
 
Obama lo ha definito un accordo “storico”, per la realizzazione del quale è stata fondamentale la leadership americana. Gli Stati Uniti, in poco più di sette anni, sono diventanti un leader globale nella lotta contro i cambiamenti climatici
 
POPULAR SCIENCE: E’ stato un presidente amico della scienza. Perché secondo lei scienza e tecnologia sono così importanti?
BARACK OBAMA: Scienza e tecnologia hanno contribuito a rendere l’America il più grande paese della Terra. Per affrontare le più ardue sfide del nostro tempo – che si sia trattato di aver messo piede per primi sulla Luna, di aver sviluppato il vaccino per la polio, inventato internet o ancora costruito le forze armate più forti del mondo – abbiamo sempre potuto contare sull’aiuto di scienziati, tecnologi, ingegneri e matematici innovatori.
Nel mio discorso inaugurale, ho promesso che la mia amministrazione avrebbe ridato alla scienza il posto che meritava ed è esattamente quello che abbiamo fatto. Abbiamo potenziato la ricerca sull’energia pulita, lanciato importanti iniziative nei processi di produzione avanzata, biomedicina e dell’High Performance Computing. Abbiamo lavorato sulla conoscenza e sulla resilienza nei confronti del cambiamento climatico e ci siamo focalizzati sulla formazione di insegnanti STEM [scienza, tecnologia, ingegneria e matematica], affinché le generazioni future possano crescere con le capacità necessarie per competere nel ventunesimo secolo. Essere a favore della scienza è l’unico modo per assicurarci che gli Stati Uniti continuino a essere leader nel mondo. Le nostre politiche riflettono tutto ciò.
 
POPULAR SCIENCE: Tra le iniziative che ha portato avanti alla Casa Bianca, si è concentrato molto sul miglioramento dell’istruzione scientifica (STEM) nel Paese. Da questo punto di vista, quale è l’obiettivo raggiunto di cui è più orgoglioso?   
BARACK OBAMA: C’è molto per cui essere orgogliosi. Nei nostri college e Università si sono laureati 25.000 ingegneri in più all’anno rispetto a quando mi sono insediato. Abbiamo percorso più di metà strada verso l’obiettivo di formare 100.000 nuovi insegnanti di matematica e scienze entro il 2021. Abbiamo ottenuto più di un miliardo di dollari di investimenti privati per migliorare l’istruzione scientifica e ottenuto l’impegno dei direttivi di college e delle Università ad aiutare gli studenti meno rappresentati a conseguire lauree scientifiche. Inoltre, c’è un aspetto, difficile da tradurre in numeri, ma davvero importante: tutti i giovani, tra cui le minoranze e le ragazze, sono molto entusiasti di seguire la loro passione per le materie STEM.  Una delle nuove tradizioni che ho avviato da presidente è la Fiera della Scienza della Casa Bianca. Dovremmo celebrare i vincitori di questa fiera come celebriamo i vincitori del Super Bowl, perché quando i giovani amano la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica, non è solo un’opportunità per le loro carriere, ma è un’opportunità di crescita per tutta l’America. Vogliamo che le prossime conquiste- industriali o in ambito medico – avvengano proprio qui, negli Stati Uniti.
 
POPULAR SCIENCE: Si considera un nerd e, se sì, quale è il suo passatempo preferito da nerd?
BARACK OBAMA: Essere un “nerd” è diventato un grande motivo di onore. Sono sicuro di non essere stato l’unico bambino ad aver letto i fumetti di Spiderman o ad aver imparato a fare il saluto vulcaniano, ma le cose erano diverse da come sono oggi. Sento che i nostri giovani sono orgogliosi di essere intelligenti e curiosi, di progettare nuove cose e di affrontare grandi problemi con  nuove prospettive. Credo che l’America sia un paese più nerd rispetto a quando ero piccolo, e questa è una grande cosa!
 
POPULAR SCIENCE: Lei ha posto grande enfasi anche sullo sviluppo dell’innovazione e dell’imprenditorialità. Come può nascere la “Silicon Valley” in tutto il resto del Paese?
 BARACK  OBAMA: Innovazione e imprenditorialità sono già in atto in tutti gli States. Ora le tecnologie come cloud computing, big data e stampa 3-D stanno riducendo le barriere all’accesso. Oggi  è possibile collaborare con partner nel paese e nel mondo praticamente alla velocità della luce. Quindi, non importa dove vivi;  non c’è mai stato un momento migliore per lanciare un’idea e realizzarla negli USA.  Naturalmente, stiamo lavorando per rendere ciò ancora più facile per gli imprenditori. Non importa chi tu sia, cosa sembri o quale è il tuo codice di avviamento postale, se ti impegni, dovresti avere la possibilità di andare tanto lontano quanto ti porta il tuo talento. Per questo, la nostra iniziativa TechFire – che ha l’obiettivo di impiegare un maggior numero di americani in lavori tecnologici ben retribuiti – si sta allargando a 35 fra città, stati e regioni. Questo è anche il motivo per cui abbiamo ospitato alla Casa Bianca la prima Demo Day and Maker Faire. Mi sbilancio dicendo che sono il primo presidente ad aver dato il benvenuto a una giraffa robotica alta 17 piedi .  Alcuni degli scienziati, imprenditori e inventori più stimolanti che ho incontrato sono anche alcuni dei più giovani. Elana Simon ha presentato il suo lavoro ad una delle nostre quattro Fiere della Scienza. A 12 anni, Elena è sopravvissuta a una rara forma di tumore al fegato. Insieme a uno dei suoi chirurghi, ha raccolto dati sulla sua malattia in tutto il paese e ha scoperto una mutazione genetica comune a tutti i campioni esaminati: tutto ciò prima di diplomarsi. Questo è il tipo di storia che vogliamo vedere di più da ogni parte dell’America. E non ho dubbi che, grazie alle nostre politiche, ce la faremo.
 
POPULAR SCIENCE: Parliamo di settori più difficili e specifici: due delle nostre più grandi iniziative nel campo scientifico sono state gli studi sul cervello e la pionieristica medicina di precisione. Perché ha scelto queste due aree? 
BARACK OBAMA: Quando si parla di medicina di precisione, dobbiamo dire che i progressi tecnologici,  la ricerca clinica e la raccolta dei dati già permettono il trattamento di malattie un tempo ritenute incurabili. È possibile che tra uno o due decenni i trattamenti non saranno più indirizzati solo alla malattia, ma anche al singolo paziente. Siamo attenti a proteggere i dati dei pazienti e a renderli partner attivi del lavoro. Perché se sviluppiamo la medicina di precisione nel modo corretto, le possibilità di realizzare cure migliori sono praticamente infinite.  La BRAIN Initiative è un altro progetto importante. Oggi possiamo individuare galassie a miliardi di anni luce di distanza. Possiamo studiare particelle più piccolo di un atomo, ma non abbiamo ancora risolto il mistero di ciò che sta tra le nostre orecchie. Credo che se gli Stati Uniti fanno da guida si possa arrivare a scoperte importanti. Centinaia di scienziati e molte Università, aziende, Fondazioni e altre organizzazioni hanno fatto molti passi avanti per aiutarci ad affrontare questa sfida.
 
POPULAR SCIENCE: Lei ha anche sostenuto lo sviluppo di un’industria spaziale privata che lavori al fianco del Governo per completarne l’impegno. Cosa pensa dell’esplorazione e della “commercializzazione dello spazio”? Chi se ne occuperà?  
BARACK OBAMA: Ho suggerito una visione di esplorazione dello spazio in cui i nostri astronauti non viaggino nel sistema solare solo per visitarlo, ma per popolarlo. Per costruire una presenza umana sostenibile nello spazio, avremo bisogno di una florida economia dello spazio nel settore privato. Vedo l’espansione dell’industria spaziale come un complemento e non una sostituzione allo straordinario lavoro della NASA. Prendendo in carico compiti come il trasporto di merce e equipaggio presso la Stazione Spaziale Internazionale, la NASA si può concentrare maggiormente sulle missioni esplorative più difficili, come quelle su Marte, o a condurre ulteriori studi sulla Terra e del resto del sistema solare. Mentre rivolgiamo il nostro sguardo ad altri pianeti, possiamo anche creare buoni posti di lavoro sul nostro. Le aziende americane hanno iniziato a richiedere al mercato il lancio di satelliti commerciali. Questo è solo un esempio del modo in cui l’economia spaziale sta aiutando i lavoratori americani ad avere successo.
 
POPULAR SCIENCE: Se finisse su Marte, chi vorrebbe come compagno: Mark Watney di  The Martian, o Ellen Ripley di Alien?
BARACK OBAMA: Visto che è una domanda ipotetica, posso scegliere entrambi? Se avessi Matt Damon che coltiva patate e Sigourney Weaver che si occupa di tutti gli sgradevoli intrusi, si, mi piacerebbe.
 
POPULAR SCIENCE: Sono passati due mesi dall’accordo sul clima concluso a Parigi. Come crede che verrà ricordato questo accordo tra 20 anni? 
BARACK OBAMA: Credo che l’accordo di Parigi possa rappresentare una svolta per il pianeta. È il passo più grande che il mondo abbia mai fatto per combattere il cambiamento climatico. Quando sono andato a Parigi, all’inizio della conferenza sul clima, ho visto che avevamo bisogno di un accordo duraturo per ridurre le emissioni globali di carbonio, per  far sì che il mondo vada verso un futuro con bassi livelli di carbonio. Questo è esattamente ciò che abbiamo raggiunto.  Gli americani dovrebbero essere orgogliosi perché il raggiungimento di questo storico accordo è un tributo alla leadership statunitense. Gli scettici dicevano il passaggio ad un’economia basata sull’energia pulita avrebbe fatto perdere posti di lavoro. Invece, abbiamo assistito alla creazione della più lunga serie di creazione di posti di lavoro nel settore privato della storia. In quasi due decenni,abbiamo portato la produzione economica ai massimi livelli, riducendo al massimo l’inquinamento da carbonio. Questi risultati oggettivi hanno permesso il coinvolgimento di altri paesi. Con il nostro storico annuncio congiunto con la Cina lo scorso anno, abbiamo dimostrato che è possibile superare le vecchie divisioni tra paesi sviluppati e in via di sviluppo che hanno ostacolato il progresso mondiale tanto a lungo. Questo traguardo ha ispirato moltissime altre nazioni a seguire la nostra strada, prefissandosi ambiziosi obiettivi climatici.
 
POPULAR SCIENCE: Alcuni si chiedono se l’accordo di Parigi bloccherà davvero il cambiamento climatico. Pensa che andrà così lontano?
BARACK OBAMA: Nessun accordo è perfetto, incluso questo. Ma l’accordo di Parigi costituisce quella base duratura di cui il mondo necessita. Significa meno inquinamento da carbonio che minaccia il pianeta e più lavoro e crescita economica guidata dagli investimenti nella low-carbon economy. Ciò ridurrà o ritarderà molti degli effetti più nocivi del cambiamento climatico. Anche se è valido, l’accordo da solo non previene interamente questi effetti. Quindi la fine della conferenza di Parigi non è assolutamente la fine del nostro lavoro. Ora dobbiamo dar vita la fase successiva: investire nelle tecnologie e dare impulso  all’ innovazione per poter continuare a raggiungere gli obiettivi prefissati.  Ciò significa che i governi, gli scienziati, le aziende, i lavoratori e gli investitori economici devono lavorare insieme per costruire un futuro low-carbon e i nuovi posti di lavoro . Poiché i paesi hanno convenuto di incontrarsi ogni cinque anni, potremo stabilire obiettivi ancora più ambiziosi negli anni a venire.
 
POPULAR SCIENCE: Parlando di scienza del clima, quale è il più grande risultato raggiunto dalla sua amministrazione?
BARACK OBAMA: Prima di risolvere un problema, bisogna comprenderlo. Per questo, ci siamo battuti molto per proteggere il finanziamento del U.S. Global Change Research Program, un grande impegno del governo per aiutarci a capire cosa sta succedendo oggi per poter meglio prevedere il futuro. Grazie ai nostri sforzi, i satelliti, gli aerei, le navi, e i sistemi di monitoraggio terrestri stanno fornendo conoscenze indispensabili e avvalorando i modelli che ci suggeriscono cosa aspettarci in futuro.  La mia amministrazione non solo ha contribuito al progresso nella scienza del clima, ma ha anche fatto un buon uso dei risultati. Abbiamo usato le conoscenze più aggiornate in materia di scienza del clima come base del nostro Programma nazionale di azione sul clima. Inoltre, abbiamo iniziato a sviluppare database climatici accessibili e strumenti che possano aiutare governi, aziende e cittadini a proteggersi dagli effetti del cambiamento climatico che non è possibile evitare.
 
POPULAR SCIENCE: Cosa direbbe a quei pochi che, sia all’interno del Congresso che fuori, negano gli effetti del  cambiamento climatico?
BARACK OBAMA: Nei primi sedici anni del ventunesimo secolo, si sono registrati quindici dei sedici anni più caldi del pianeta. L’anno più caldo è stato il 2015. Il Pentagono ci avverte che il cambiamento climatico minaccerà la sicurezza nazionale incoraggiando l’instabilità all’estero. Qui stiamo assistendo a stagioni degli incendi più lunghe e pericolose, che si accompagnano a devastanti periodi di siccità. L’anno scorso ho visitato l’Alaska, in cui le città sono state letteralmente inghiottite dall’aumento dei livelli del mare. Ora Miami è regolarmente colpita da inondazioni.  Quindi non c’è niente da dibattere. Ora la questione è cosa fare riguardo al cambiamento climatico perché sta diventando troppo tardi. Credo che nonostante il partito, se i candidati eletti vogliono dare ai vostri figli e nipoti un mondo che è rotto e non si può riparare, semplicemente non meritano il vostro voto.
 
POPULAR SCIENCE: Un’ultima domanda sul clima: crede che sia stato fatto abbastanza?
BARACK OBAMA: Beh, quello che abbiamo fatto è qui. Negli ultimi sette anni abbiamo trasformato l’America nel leader mondiale della lotta al cambiamento climatico. Abbiamo fissato nuovi standard per i carburanti di automobili e camion, investito più di ogni altra amministrazione in settori in crescita come quello solare e eolico, preso misure senza precedenti per salvaguardare le risorse naturali e posto limiti alla quantità di inquinamento da carbonio che gli impianti energetici possono propagare nell’aria. Cosa più importante, abbiamo dimostrato di non dover scegliere tra un’economia in crescita e un pianeta più sicuro per le future generazioni. Possiamo averli entrambi.
Alla fine, quando penso ai nostri sforzi per combattere il cambiamento climatico, non penso solo alle emissioni di COo all’aumento della temperatura globale. Penso alle mie due figlie e ai nipoti che spero di avere un giorno. Mi immagino a spingere un bambino o una bambina sull’altalena, all’aria aperta, guardando il sole. In quel momento, voglio sapere che il pianeta è in forma. E voglio aver contribuito a ciò. Perché questo è il nostro obiettivo: lasciarci dietro un modo migliore, più sicuro e più prospero per i nostri figli e nipoti. Questa è la missione più importante che dobbiamo portare avanti nel tempo che ci è concesso sulla Terra. E dopo sette anni d presidente, sono più fiducioso che insieme ce la faremo.
 
Cliff Ransom 
 
Foto a cura di F. Scott Schafer
 
Versione Italiana a cura di Chiara Breccolotto e Marco Landucci
 
© Popular Science/Quotidiano Sanità
 

13 febbraio 2016
© Riproduzione riservata

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