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Cuore. Il ballo è un grande alleato: 150 minuti a settimana riducono rischio di mortalità

di Kathryn Doyle

Dopo lo studio Usa, ora anche una ricerca australiana, che ha interessato oltre 48 mila persone, ha dimostrato che due ore e mezza a settimana di ballo incidono positivamente su cuore e massa corporea.

09 MAR - (Reuters Health) – Muoversi - e magari ballare – per almeno 150 minuti al giorno riduce la mortalità legata alle malattie cardiovascolari. Dopo un recente studio Usa, è quanto afferma ora anche uno studio australiano pubblicato sull'American Journal of Preventive Medicine, che ha raccolto i dati di 11 survey inglesi condotte tra il 1995 e il 2007 e che includevano oltre 48 mila over 40 senza problemi di cuore al baseline. Il lavoro si è concentrato in particolare sul ballo e sulla camminata e tra i quesiti erano comprese domande su frequenza, durata e intensità delle due attività nelle precedenti quattro settimane. Le risposte sono state correlate al National Death Registry. Solo 3.100 persone delle oltre 48 mila monitorate hanno dichiarato di danzare a qualunque intensità, mentre i due terzi del gruppo hanno detto di camminare a qualunque intensità.
 
Le evidenze dello studio
I ‘ballerini’ tendevano a essere più giovani, avere un indice di massa corporea inferiore, essere meno soggetti a malattie di lunga durata e compiere complessivamente più attività fisica di chi non danzava. Durante il follow up, ci sono stati 1.714 decessi dovuti a malattie cardiovascolari. Le persone che hanno riportato una moderata attività di ballo o di camminata hanno fatto registrare probabilità più basse di morire per patologie cardiache, anche dopo aver tenuto conto di variabili come età, sesso, variabili socioeconomiche, fumo, uso di alcol.

“Non è sorprendente che una moderata attività fisica protegga dalla mortalità per malattie cardiovascolari – spiega Dafna Merom dell’università australiana di Western Sydney e autrice principale del lavoro – In realtà sono colpita dal fatto che un’attività di danza ‘light’ non sia protettiva. Mi sarei aspettata che, se i benefici del ballo possono essere attribuiti a aspetti sociali o affettivi della danza, questa fornisse dei vantaggi anche a bassa intensità”, aggiunge l’esperta. La quantità minima raccomandata per un’attività a moderata intensità è di 150 minuti a settimana, anche se il lavoro australiano non ha effettuato misure dirette del tempo passato dalle persone a ballare, puntualizza Merom.

“Vorrei ricordare a chi trova noioso camminare oppure vuole sfidare se stesso provando a ballare che con la danza si può raggiungere una più alta intensità rispetto alla camminata, si può eseguire per intervalli più brevi che però si sommano e avrete alcuni dei benefici legati all’attività fisica praticata a intensità vigorosa”, continua Merom. Tutti i tipi di ballo tendono ad avere opzioni a ritmo lento o veloce e questi ultimi comportano maggiori benefici per il cuore, suggerisce l’esperta.

Fonte: American Journal of Preventive Medicine

Kathryn Doyle

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

09 marzo 2016
© Riproduzione riservata

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