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Infezioni. Con allattamento al seno e nuovi vaccini, otiti in calo del 14%

di Lisa Rapaport

Secondo una ricerca Usa, le infezioni all'orecchio si ridurrebbero grazie agli ultimi 'farmaci-scudo' e all'allattamento al seno almeno per i primi tre mesi. Oggi il 46% dei bebè ha un'otite entro il primo anno, negli anni '90 la percentuale arrivava al 60%.

29 MAR - (Reuters Health) - L’allattamento al seno e i nuovi vaccini stanno abbattendo il rischio di infezioni all’orecchio nei bimbi. È quanto emerge da uno studio americano pubblicato su Pediatrics.
 
Circa il 46% dei bimbi contrae almeno un’infezione all’orecchio prima di spegnere la prima candelina e questa rimane la ragione principale delle prescrizioni di antibiotici per i più piccoli, nonostante la percentuale dei baby malati sia in calo rispetto agli anni Novanta, quando toccava il 60%.
I bimbi rientrati nello studio hanno contratto con meno frequenza le otiti se erano stati allattati e se avevano ricevuto i vaccini contro l’influenza e contro lo pneumococco, batterio che può causare infezioni a orecchie, cavità sinusali, polmoni e sangue.

“I genitori dovrebbero assicurarsi che i figli ricevano i vaccini contro i batteri e l’influenza, come raccomandato – ricorda Tasnee Chonmaitree della Universityof Texas Medical Branch di Galveston e autrice principale del lavoro – Dovrebbero inoltre allattarli al seno, evitare l’esposizione al fumo di sigaretta ed evitare il contatto con chi ha il raffreddore”. Queste misure aiuteranno a abbassare le probabilità di infezioni alle orecchie, anche se queste non possono sempre essere evitate come complicazione del raffreddore. “Il comune raffreddore spesso conduce a otiti virali e batteriche, perciò le infezioni all’orecchio sono ancora comuni, anche se l’incidenza è in calo”, aggiunge l’esperta.

Lo studio
Chonmaitree e colleghi hanno seguito 367 bebè sani durante il loro primo anno di vita, monitorandoli per almeno sei mesi o finché non hanno sviluppato un’infezione all’orecchio. Durante il periodo dello studio, 305 bimbi hanno avuto infezioni respiratorie che possono condurre a quelle all’orecchio, e sono state documentate 180 otiti su un totale di 143 bambini.

L’allattamento al seno ha ridotto significativamente il rischio di entrambe le infezioni (respiratorie superiori e all’orecchio). Farlo in modo esclusivo per almeno tre mesi e un inizio ritardato dell’alimentazione tramite formula sono stati fattori associati con un minor rischio di infezioni dell’orecchio.
I pediatri raccomandano l’allattamento al seno esclusivo fino almeno ai sei mesi del piccolo perché può ridurre il rischio per il bebè di infezioni respiratorie e all’orecchio, sindrome della morte improvvisa del lattante, allergie, obesità infantile e diabete.

I bambini possono ricevere il vaccino contro lo pneumococco a partire dai due mesi d’età. Necessitano di una serie di richiami per aumentarne l’efficacia.
I bimbi nati dopo il 2010 che hanno ricevuto la versione più nuova del vaccino contro lo pneumococco che protegge contro più ceppi, sembravano avere meno otiti, ma la differenza è stata troppo piccola per escludere la possibilità che la riduzione sia avvenuta per caso.

I commenti
Lo studio potrebbe non aver incluso abbastanza otiti per dimostrare il beneficio di questo vaccino, che è però probabile abbia influenzato il declino delle infezioni all’orecchio, concludono gli autori del lavoro.

Una bassa esposizione al fumo di sigaretta è stata anche associata con meno otiti, sebbene anche questi risultati non siano statisticamente significativi.
“Gli interventi che riducono il livello dei microbi cattivi nel naso e nella gola del bambino aiuteranno a far diminuire le infezioni dell’orecchio”, sostiene Richard Rosenfeld, chairman di medicina di orecchio, naso e gola al Suny Downstate Medical Center di New York.

“Allattare al seno aiuta a rafforzare il sistema immunitario del piccolo fornendo anticorpi e immunoglobuline che combattono i microbi – aggiunge Rosenfeld – Ridurre l’esposizione al fumo limita l’irritazione della mucosa del naso e della tromba di Eustachio, che rende più difficile per i microbi crescere e raggiungere l’orecchio medio. Per ultimo, i nuovi vaccini rendono i bambini più resistenti a batteri e virus comuni che innescano le otiti”.
 
Fonte: Pediatrics online
 
Lisa Rapaport
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

29 marzo 2016
© Riproduzione riservata

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