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Comfort psicologico e autonomia. I vantaggi della telemedicina in oncologia

di Anne Harding

Fino a oggi gli studi avevano valutato l’uso della telemedicina in oncologia soprattutto dal punto di vista della fruibilità e dell’efficacia terapeutica. Uno studio britannico mette in luce il punto di vista dei pazienti.

13 FEB - (Reuters Health) – La telemedicina può contribuire a rassicurare i pazienti oncologici e a rafforzare la propria autonomia. “Offrire consulenze in remoto ai pazienti affetti da cancro è estremamente efficace dal punti di vista psicologico, perché consente una maggiore personalizzazione della terapia e non stravolge la quotidianità del paziente”, afferma Anna Cox, della University of Surrey di Guildford,’autrice principale dello studio da cui emerge questa evidenza.”I pazienti dicono che la telemedicina fornisce loro una rete di sicurezza, perché si sentono seguiti dai medici e rassicurati dalla possibilità di avere accesso immediato a consigli dati da un professionista su qualsiasi problema relativo alla patologia”, aggiunge la ricercatrice.

Lo studio
Anna Cox e il suo team hanno condotto una revisione sistematica e una sintesi tematica di 22 studi qualitativi di adulti sopravvissuti a un cancro inseriti in un programma di telemedicina e hanno individuato tre aree tematiche: come la telemedicina abbia influito sulle vite dei pazienti in termini logistico-psicologici, le qualità delle cure personalizzate prestate a distanza e il livello di rassicurazione ricevuto. I pazienti percepivano che la telemedicina li aiutava a limitare lo sconvolgimento delle loro vite permettendo loro di evitare di recarsi in ospedal. Inoltre hanno riferito di sentirsi più indipendenti e sicuri nel prendersi cura di sé stessi. Inoltre, la consulenza in remoto permetteva loro di interagire con i medici in un luogo confortevole, si sentivano meno vulnerabili e percepivano una “lontananza” dagli ospedali e dalla malattia. A ciò va aggiunto che la possibilità di accedere a consulenze in remoto li dotava di una rete di sicurezza che li faceva stare tranquilli anche se non avevano la necessità di ricorrervi.
 
“Alcuni pazienti affetti da cancro, tuttaviam possono considerare la telemedicina come un dispendio di tempo o un ulteriore peso”, aggiunge Anna Cox. “Si tratta di un punto importante da considerare quando si sviluppano interventi in telemedicina, per ben bilanciare il beneficio per il paziente ee evitare il possibile burden. Il coinvolgimento dei pazienti nel delineare gli interventi potrebbe essere un modo per assicurare il mantenimento di questo equilibrio”.
 

Fonte: Journal of Medical Internet Research 2017

Anne Harding

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

13 febbraio 2017
© Riproduzione riservata

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