Adhd. Convegno europeo all'Istituto Mario Negri sull'esperienza lombarda
Il percorso diagnostico e terapeutico dei bambini con questo disturbo è stato il tema di un progetto regionale giunto al suo settimo anno mirante a implementare, secondo i criteri di appropriatezza, l’organizzazione dei servizi preposti alla cura. I risultati raggiunti saranno discussi in un convegno europeo, giovedì 23 novembre.
22 NOV - “Il percorso diagnostico e terapeutico dei bambini con disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività (ADHD) - spiega
Maurizio Bonati, responsabile del dipartimento di Salute Pubblica dell’Irccs Mario Negri di Milano - è stato il tema di un progetto regionale giunto al suo settimo anno mirante a implementare, secondo i criteri di appropriatezza, l’organizzazione dei servizi preposti alla cura dell’ADHD, la formazione del personale e l’efficacia degli interventi. Il progetto, finanziato dalla Regione Lombardia, è a tutt’oggi unico anche a livello internazionale”.
Oltre 4000 bambini e ragazzi che in questi anni sono giunti all’attenzione dei 18 Centri regionali partecipanti al progetto sono stati accompagnati nel loro percorso di cura a partire dagli incontri per la diagnosi e quelli successivi per l’impostazione e il controllo della terapia psicoeducazionale con il coinvolgimento dei genitori, degli insegnanti e dei pediatri di famiglia. Gli interventi fatti sono stati oggetto di una formale valutazione clinica collaborativa tra i professionisti (neuropsichiatri e psicologi) dei 18 Centri regionali così da definire un comune piano integrato di cura regionale.
I risultati raggiunti saranno discussi in un convegno europeo, giovedì 23 novembre presso l’Istituto IRCCS Maro Negri, confrontando contesti e modelli organizzativi e di cura differenti, per garantire le risposte più appropriate ai bisogni di cura per l’ADHD, ma pensando anche agli altri disturbi psichiatrici dell’età evolutiva ancora negletti e che complessivamente interessano in varia gravità il 15% anche dei bambini e ragazzi italiani.
“L’ADHD è un disturbo reale e fortemente invalidante per i bambini e le loro famiglie - afferma
Antonella Costantino, presidente della Società italiana di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza (SINPIA) e direttore della UONPIA dell’IRCCS Policlinico Ca’ Granda di Milano -. In Italia la sua incidenza e la sua prevalenza sono molto inferiori rispetto alle stime internazionali (Italia 1,6%, Europa 4%, Mondo 5%, USA 8%). Il ricorso ai farmaci interessa una piccola porzione di questa popolazione (in Italia 0,2 per 1.000 bambini e ragazzi <18 anni; Francia 2 per 1.000, Canada 20 per 1.000, USA 70 per 1.000), perché gli interventi terapeutici di prima scelta sono quelli psicoeducativi”.
22 novembre 2017
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