Lo studio
I ricercatori hanno esaminato i dati provenienti da 224 persone con diabete di tipo 2 che normalmente non bevevano alcoolici, ma alle quali è stato chiesto di seguire una dieta mediterranea e di bere circa un bicchiere da 150 ml di vino rosso, bianco o acqua tutti i giorni a cena. Tra il sottogruppo di 174 persone che si erano sottoposte all’ecodoppler delle arterie, il 45% aveva una placca rilevabile all’inizio dello studio.
La maggior parte dei partecipanti, inoltre, era in sovrappeso o obesa. Il 65-70% di questi diabetici, infine, assumeva farmaci per abbassare i livelli di colesterolo o altri grassi nel sangue e la maggior parte assumeva anche antidiabetici.A due anni dall’inizio dello studio, i ricercatori non hanno evidenziato differenze per quel che riguardava l’aumento delle placche aterosclerotiche, indipendentemente dal fatto che i partecipanti bevessero o meno. Per quanto riguarda le placche a livello delle arterie, invece, ci sarebbe stata una leggera, ma statisticamente significativa, riduzione dei depositi nei vasi sanguigni.
Le osservazioni
“L’alcool potrebbe aiutare ma non è privo di rischi”, commenta Gregory Marcus, dell’Università della California di San Francisco, non coinvolto nello studio. “Potrebbe infatti aumentare il rischio di problemi al ritmo cardiaco, che a loro volta possono causare ictus. Per questo, anche se l’alcool potrebbe aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari in alcune circostanze, non ci sono prove sufficienti per suggerire alle persone di iniziare a bere, conclude l’esperto.
Fonte: European Journal of Clinical Nutrition
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Nutri & Previeni)
26 febbraio 2018
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