Nei bambini, adiposità associata a riduzione sensibilità all’insulina
Bambini con elevate quantità di grasso corporeo avrebbero una ridotta sensibilità all’insulina, indipendentemente dall’indice di massa corporea. A evidenziarlo sono stati i risultati del Childhood Health, Activity, and Motor Performance School Study, condotto in Danimarca (Champs study-Dk)
04 APR -
(Reuters Health) –Alcuni ricercatori danesi e australianii, coordinati da
Timothy Fairchild della Murdoch University di Murdoch, hanno esaminato l’associazione tra sensibilità all’insulina e adiposità in 642 bambini, suddivisi in base all’indice di massa corporea e all’adiposità evidenziata mediante assorbimetria a doppi raggio X. Fairchild e colleghi hanno usato le percentuali di grasso corporeo, pari al 25% nei ragazzi e al 30% nelle ragazze, come limiti per classificare l’adiposità, oltre ai criteri dell’International Obesity Task Force per identificare l’indice di massa corporea come normale, sovrappeso o obeso.
I risultati
Dai risultati sarebbe emerso che i bambini normopeso/senza adiposità avevano punteggi di insulino-resistenza inferiori del 24,6% rispetto ai bambini normopeso/con adiposità, del 44,8% in meno rispetto ai bambini obesi/con adiposità e del 31% in meno rispetto ai bambini sovrappeso o obesi/senza adiposità. E i risultati sarebbero stati statisticamente significativi. Infine, ci sarebbe stata una relazione simile tra peso all’inizio/stato di adiposità e il punteggio di insulino-resistenza a due anni dall’inizio dello studio. L’attività cardiorespiratoria avrebbe ridotto l’entità dell’associazione tra grasso corporeo elevato e resistenza all’insulina di circa il 9%.
“Il dato più sorprendente era l’elevato numero di bambini che non erano sovrappeso/obesi ma che avevano comunque un’eccessiva percentuale di grasso corporeo, pari all’8% dei bambini”, ha dichiarato Fairchild. “Questo significa che una buona parte di bambini che non sembrano sovrappeso/obesi hanno invece un’adiposità eccessiva e questi bambini stanno già mostrando segni di insulino-resistenza rispetto ai loro coetanei”, ha sottolineato l’esperto alla Reuters Health.
“Il monitoraggio del peso e dell’attività fisica nelle scuole potrebbe essere una soluzione – ha sottolineato Fairchild -. I test da usare, tra l’altro, richiedono poche attrezzature e la misurazione di peso e altezza non è costosa”, ha spiegato. Inoltre, sarebbe utile “incoraggiare l’attività fisica in tutti i bambini, indipendentemente dal loro indice di massa corporea, anche se l’allenamento nei bambini è diverso da quello degli adulti, e dovrebbe essere più sporadico e vario”, ha concluso il ricercatore australiano.
Fonte: International Journal of Obesity
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
04 aprile 2018
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Scienza e Farmaci
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001
Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma
Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari
Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto
Joint Venture
- SICS srl
- Edizioni
Health Communication srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013
Riproduzione riservata.
Policy privacy