Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Lunedì 17 NOVEMBRE 2025
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Melanoma. Identificato un nuovo approccio per il trattamento

di Marilynn Larkin

Un gruppo di ricercatori ha scoperto che le classi dei farmaci che producono una forma di “suicidio cellulare”, detta ferroptosi, possono essere utilizzati con efficacia nel trattamento del melanoma. Questi farmaci vanno a colpire le cellule che sono tornate a una fase meno matura

18 APR - (Reuters Health) – I farmaci che inducono un processo di ‘suicidio’ cellulare chiamato “ferroptosi” potrebbero essere usati per colpire le cellule del melanoma de-differenziate, ovvero che sono tornate a una fase cellulare meno matura, aumentando così l’efficacia delle terapie bersaglio e dell’immunoterapia. A individuare questo nuovo possibile meccanismo è stato un team di scienziati guidato da Thomas Graeber, dell’Università della California di Los Angeles. I risultati della ricerca sono stati pubblicati da Cancer Cell.

Lo studio
I ricercatori, nello studiare i meccanismi alla base della scarsa risposta alle terapie disponibili per il melanoma, hanno identificato quattro sottotipi di questa patologia dermatologica, ciascuno correlato a una fase dello sviluppo normale, o differenziazione, delle cellule. Graeber e colleghi hanno così scoperto che i sottotipi con cellule de-differenziate sono sensibili alla ferroptosi. “La de-differenziazione è una via di fuga per le cellule trattate con immunoterapia o con inibitori della chinasi. Per questo i farmaci che hanno come obiettivo questa fase cellulare potrebbero essere combinati con questi nuovi standard di cura”, spiega Graeber.

I farmaci che inducono la ferroptosi
L’analisi dei composti testati da un database avrebbe rivelato due classi di farmaci che indurrebbero la ferroptosi: quelli che hanno come obiettivo il sistema antiporto xc-cisteina/glutammato, come l’erastina, e farmaci che colpiscono la perossidasi lipidica GPX4, come RSL-3. “C’è una ricerca attiva per migliorare questi farmaci e renderli clinicamente utili – sottolinea Graeber – La ferroptosi è stata scoperta molto più di recente rispetto all’apoptosi”, sottolineando che è anche implicata nelle malattie degenerative neuronali. Nel futuro “vorremmo delineare meglio il meccanismo sottostante alla ferroptosi in modo da poter sviluppare ulteriori classi di farmaci”.

Fonte: Cancer Cell

Marilynn Larkin

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

18 aprile 2018
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
Homnya srl
P.I. e C.F. 13026241003

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23, 00186 - Roma
Sede operativa:
Via Luigi Galvani, 24, 20124 - Milano
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06 45209 715

info@homnya.com

Copyright 2013 © Homnya srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 13026241003
- iscrizione al ROC n. 34308
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy
Cookies policy