Nube “nucleare” sull’Europa: le origini restano un mistero
di Lefteris Karagiannopoulos
Restano ignote le cause della nube di inquinamento radioattivo che ha interessato l’Europa a ottobre dello scorso anno. Nell’aria sono state rilevate alte emissioni di rutenio 106, un isotopo radioattivo
19 APR -
(Reuters) – Le autorità svedesi hanno dichiarato che gli esperti internazionali non sono ancora riusciti a capire cosa abbia causato una nube di inquinamento radioattivo che si è diffusa sull’Europa lo scorso anno e ha innescato timori di una perdita nucleare. Le stazioni di controllo hanno registrato livelli elevati di un isotopo radioattivo nell’aria della maggior parte delle città europee all’inizio di ottobre. Poco dopo, gli scienziati francesi hanno pensato che la causa fosse un incidente avvenuto in una centrale nucleare russa o kazaka – un’ipotesi respinta da entrambi i Paesi. Ora, l’autorità per la sicurezza sulle radiazioni svedese ha pubblicamente dichiarato che il team di esperti reclutato per trovare l'origine del problema non sarebbe ancora arrivato a una soluzione.
“I dati disponibili non forniscono informazioni sufficienti a provare che le emissioni di Ru-106 abbiano avuto origine dalle attività che sono state considerate come presunte cause dell’evento”, ha continuato l’autorità svedese. Il rutenio 106 è l'isotopo radioattivo rilevato dalle stazioni di controllo, non esiste naturalmente ed è il prodotto di atomi che si dividono in una reazione nucleare. La commissione di esperti si è incontrata la scorsa settimana e ha deciso che i suoi membri – da Russia, Svezia, Francia, Germania, Inghilterra, Finlandia e Norvegia – possono ritornare nei loro Paesi e portare avanti le loro ricerche in maniera indipendente, ha chiarito la Svezia.
L’istituto francese per la sicurezza nucleare Irsm ha dichiarato che la causa potrebbe essere da ricercare in un incidente in un sito di trattamento di combustibile nucleare o in un centro per la medicina radioattiva e ha aggiunto che i risultati escludevano un reattore nucleare. Inoltre, secondo l’Irsn la nube tossica non avrebbe avuto alcun impatto sulla salute umana o sull’ambiente in Europa.
Lefteris Karagiannopoulos
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
19 aprile 2018
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