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Sangue. Accordo tra il Centro Nazionale Sangue e i donatori della Fiods per diminuire la dipendenza estera per la produzione di farmaci


Nel 2017 è stata di circa 830mila chili la quantità di plasma messo a disposizione delle industrie per la produzione di farmaci fondamentali per una serie di patologie, dall’emofilia ad alcune immunodeficienze, con un aumento dell’1,8% rispetto al 2016. L’obiettivo è raggiungere 860mila chili il 2020, per ridurre al minimo la dipendenza dal mercato dei medicinali plasmaderivati

30 APR - Il sistema sangue italiano si rafforza grazie alla collaborazione con la Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di sangue (Fiods). Il Centro Nazionale Sangue (Cns) ha firmato in occasione dell’Assemblea Generale Fiods che si è svolta a Roma un accordo con la federazione, che vedrà Cns e Fiods collaborare a una serie di programmi, progetti ed eventi che avranno come obiettivo quello di promuovere la donazione periodica, volontaria, anonima e gratuita del plasma e del sangue e quello di realizzare una completa autosufficienza sia per la raccolta di sangue che per quella di plasma.

L’accordo quadro, spiega Gian Franco Massaro, presidente Fiods, sarà poi declinato in diverse iniziative specifiche: “Siamo felicissimi di questa collaborazione con il Cns e speriamo che dia frutti soprattutto nel settore della raccolta del plasma, in cui l’Italia non è ancora autosufficiente, mentre sul sangue l’obiettivo è già raggiunto. Allo stesso tempo l’esperienza italiana potrà essere utile nei nostri progetti internazionali nelle zone in cui invece il sistema sangue è ancora indietro, soprattutto in Africa, Asia e America Latina”.

Nel 2017 è stata di circa 830mila chili la quantità di plasma messo a disposizione delle industrie per la produzione di farmaci fondamentali per una serie di patologie, dall’emofilia ad alcune immunodeficienze, con un aumento dell’1,8% rispetto al 2016. L’obiettivo è raggiungere 860mila chili il 2020, per ridurre al minimo la dipendenza dal mercato dei medicinali plasmaderivati che si basa prevalentemente sulla materia plasma prima fornita da un unico Paese, gli Usa che, con circa del 5% della popolazione mondiale raccolgono (anche a pagamento) oltre il 60% di tutta la quantità del plasma disponibile al mondo.

“Garantire l’autosufficienza e la sicurezza del plasma e del sangue è fondamentale – sottolinea Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Cns -. Si pensi ad esempio alle persone con talassemia, malattia di cui il prossimo 8 giugno si celebra la giornata mondiale: questi pazienti hanno bisogno di trasfusioni periodiche continue, tanto da assorbire più del 10% del sangue raccolto. Per questi pazienti è importante che alcune Regioni migliorino l’organizzazione della raccolta di sangue, in modo da poter sempre garantire le trasfusioni necessarie senza alcun ritardo sui programmi terapeutici, anche durante il periodo estivo. L’esperienza della Fiods, che rappresenta oltre 80 paesi e 18 milioni di donatori volontari e non remunerati, può essere un aiuto prezioso per condividere buone pratiche da adottare e allo stesso tempo per far conoscere quelle già in atto in Italia nei paesi che ancora non hanno un sistema come il nostro basato sulla donazione volontaria e non remunerata, che è riconosciuto tra i migliori a livello internazionale”.

Proprio al plasma, una materia prima della quale bisogna garantirsi una produzione costante e senza interruzioni, perché fonte unica di produzione dei medicinali plasmaderivati e che, al pari di acqua e energia, è da considerarsi una risorsa strategica per il Paese, sarà dedicato il primo evento congiunto frutto dell’accordo, un convegno internazionale che si terrà a Roma il prossimo 15 giugno in occasione del World Blood Donor Day che si celebra il 14.

30 aprile 2018
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