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Artrite psoriasica: da oggi ixekizumab rimborsabile dal SSN


Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, l’anticorpo monoclonale prodotto da Lilly entra nel regime di rimborsabilità per la terapia dell’artrite psoriasica. Ixekizumab è già approvato per il trattamento della psoriasi.

03 OTT - Da oggi anche in Italia i pazienti affetti da artrite psoriasica possono avvalersi della terapia con ixekizumab, che ha ottenuto la rimborsabilità a carico del Servizio Sanitario Nazionale per questa nuova indicazione. Già approvato per il trattamento della psoriasi, ixekizumab è un anticorpo monoclonale che si è dimostrato efficace sui sintomi articolari e cutanei, ‘attivi’ nell’artrite psoriasica, patologia che colpisce circa il 30% di chi già soffre di psoriasi.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale arriva pochi mesi dopo la diffusione dei risultati dello studio SPIRIT-H2H che ha dimostrato una maggiore efficacia di ixekizumab rispetto ad adalimumab nel miglioramento dei segni e dei sintomi articolari e cutanei in pazienti affetti da artrite psoriasica, dopo 24 settimane di trattamento.

“L’artrite psoriasica è una forma di enteso-artrite molto eterogenea, caratterizzata da uno stato infiammatorio progressivo a carico delle articolazioni e delle giunzioni osteotendinee e da manifestazioni psoriasiche a livello cutaneo, con un notevole impatto funzionale e psicologico sul paziente. Ancor oggi rappresenta una considerevole sfida diagnostica e terapeutica per il reumatologo” afferma Luigi Sinigaglia, Presidente della Società Italiana di Reumatologia (SIR). “La manifestazione congiunta dei sintomi articolari e cutanei rende ancora più necessario per i pazienti avere a disposizione un unico trattamento in grado di agire sia su entrambe le componenti della patologia. Ixekizumab, oltre a confermare il profilo di tollerabilità e sicurezza è in grado di migliorare la malattia cutanea e si è dimostrato capace di inibire la progressione di malattia, agendo contemporaneamente sul dolore delle persone affette da questa patologia”.

“Prima di tutto riteniamo che l’informazione aggiornata e corretta sulle nuove terapie e sull’accesso alle cure sia fondamentale. Quindi la conferma in Italia di questa doppia indicazione per ixekizumab rappresenta certamente una buona notizia per le oltre 300 mila persone che soffrono di artrite psoriasica. La diagnosi arriva spesso in ritardo, quando la malattia è già a un livello avanzato della sua progressione. In genere l’età di insorgenza avviene tra i 30 e i 50 anni. La maggior parte delle persone sviluppa prima la psoriasi ma può avvenire il contrario”, sottolinea Valeria Corazza, Presidente di APIAFCO Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza. “Questa malattia, per il dolore articolare che genera, condanna chi ne soffre ad affrontare le azioni più comuni della propria quotidianità con grande fatica. Avere a disposizione un unico trattamento in grado di agire efficacemente su entrambe le manifestazioni rappresenta un’opportunità per i pazienti di migliorare significativamente la propria qualità di vita”.
 

03 ottobre 2019
© Riproduzione riservata

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