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Coronavirus. Bardi: “Basilicata seguirà la linea comune delle Regioni”


La Regione che aveva fatto discutere per avere introdotto, tramite ordinanza, la quarantena obbligatoria per gli studenti che rientrano dal Nord, si dice allineata agli indirizzi indicati durante la teleconferenza Governo-Regioni. Per l'assessore Rocco Leone l'ordinanza seguiva il “principio della civiltà e della responsabilità” e riferiva di “molti ragazzi che, con senso di maturità, si sono messi in quarantena, con le loro famiglie. Non fanno storie e accettano di buon grado questa misura”. Ma in serata la Regione ha fatto sapere che è stata firmata una nuova ordinanza. La misura della quarantena per chi torna dal Nord potrebbe dunque sparire.

26 FEB - “Le Regioni italiane agiranno in maniera coordinata, secondo la linea comune stabilita nella riunione tenuta oggi (ieri, ndr) a Roma con il presidente del Consiglio Conte, i ministri interessati e tutti i presidenti delle Regioni”. Lo afferma in una nota diramata nella serata di ieri dal presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, precisando che allo stato in Basilicata non viene segnalato nessun caso sospetto. Dunque, la Regione che aveva fatto discutere per avere introdotto, tramite ordinanza, la quarantena obbligatoria per gli studenti che rientrano dal Nord, si dice pronta ad allinearsi agli indirizzi decisi tra Regioni e Governo in teleconferenza. Ma fino alla serata di ieri l’ordinanza sulla quarantena non risultava sospesa, anche se alle 20.30 la Regione ha fatto sapere che Bardi ha firmato una nuova ordinanza, “predisposta in accordo con la Conferenza delle Regioni e il Governo nazionale”. La misura della quarantena per chi torna dal Nord potrebbe dunque sparire.

Sulla misura, l'assessore alla Salute Rocco Leona aveva parlato di “buon senso, perché l’ordinanza (quella sulla quarantena, ndr) si basa sul principio della civiltà e della responsabilità”. “Dalla quantità di telefonate che abbiamo ricevuto - riferiva - pare chi ci siano parecchi ragazzi che con senso di maturità, soprattutto quando vengono da zone particolarmente a rischio, si sono messi in quarantena, con le loro famiglie. Molto volentieri, devo dire la verità, non fanno storie e accettano di buon grado questa misura”. Per Leone “se un ragazzo rientra da zona altamente a rischio, è preferibile che stia in una stanza da solo, mangi da solo, stia distante dai suoi genitori e familiari. Ci vuole collaborazione da parte dei ragazzi e dei genitori”. Leone ha sollecitato infine che i sindaci che dovessero venire a conoscenza di casi, a segnalarli al competente Ufficio di Igiene e prevenzione.

Leone ha comunque voluto rassicurare la popolazione: “Noi abbiamo fatto in questi giorni circa 15 tamponi e tutti sono risultati negativi. A parte i circa 7- 8 numeri telefonici che troverete sui siti delle Aziende Asp e Asm, già operativi e ai quali dalle ore 8,00 alle ore 20,00 rispondono i medici, voglio sottolineare che il principale riferimento di questo progetto sarà il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta a cui l’utente si deve rivolgere. Lo stesso farà un triage telefonico, chiederà all’utente se proviene da zone a rischio e, in caso affermativo, l’utente si metterà in quarantena e verrà monitorato dal medico di medicina generale. Dopodiché, in caso di sintomi, il medico di medicina generale avviserà i medici dell’ufficio Igiene e prevenzione che manderanno una macchina con un infermiere a fare il tampone, che verrà poi ultimato alla microbiologia dell’ospedale San Carlo di Potenza. Si tratta, quindi, di un percorso abbastanza agevole dove il cittadino potrà avere dei punti di riferimento certi”.

“La Basilicata - ha concluso Leone - è un territorio tranquillo, al momento tutto quello che stiamo facendo lo stiamo facendo per tutelare e tranquillizzare la nostra terra e la nostra gente”.

Ulteriori aggiornamenti, anche sulle decisioni assunte dalla Task Force regionale, saranno dati nel punto stampa che è stato deciso di convocare ogni pomeriggio alle 16,00, a partire da oggi, mercoledì 26 febbraio, nel Dipartimento Sanità.

26 febbraio 2020
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