Coronavirus. Lo Spallanzani sarà affiancato dal Columbus (Pol. Gemelli). Aumento di 150 letti nelle terapie intensive e 474 nuove assunzioni. Ricetta in farmacia via web per evitare contatti con il medico. Ecco il piano del Lazio
Le nuove misure illustrate oggi da Zingaretti e D'Amato. Lo Spallanzani diventerà il Covid-1 Hospital e sarà affiancato dal presidio Columbus del Gemelli come Covid-2 hospital. Autorizzato il reclutamento di 474 unità di personale tra cui 50 anestesisti, 270 infermieri, 12 pneumologi, 18 infettivologi, 12 cardiologi, 20 medici dell’emergenza, 12 radiologi e 80 oss. Passa la completa dematerializzazione delle ricette. L'ORDINANZA
06 MAR - Tante e importanti misure stanno per essere introdotte nel Lazio, già da queste ore, per fronteggiare il coronavirus. Le hanno illustrate in conferenza stampa nel primo pomeriggio il presidente della Regione,
Nicola Zingaretti, e l’assessore alla Salute,
Alessio D’Amato, che hanno anzitutto ribadito l’importanza che i cittadini mettano in atto tutti i
comportamenti di prevenzione indicati a livello regionale e nazionale, limitando gli spostamenti e i luoghi affollati. Perché “i primi protagonisti della lotta al coronavirus sono i cittadini”, ha detto Zingaretti. Ma il Servizio sanitario regionale non è certo di minore importanza ed ecco, dunque, le misure che la Regione si appresta a mettere in campo contro il virus che, nel giro di pochi giorni, ha visto salire le positività nel Lazio a 54. Oltre al tavolo di montaggio permanente istituito con tutti i gruppi in Consiglio regionale “perché è giusto e corretto che tutte forze politiche siano coinvolte nelle scelte che stiamo assumendo”, ha detto il governatore. Il Tavolo consentirà anche di sollecitare in modo più capillare e immediato i cittadini sui provvedimenti e i comportamenti di prevenzione che saranno adottati in base a come evolverà la situazione.
Ad illustrare le novità per la sanità è stato l'assessore D'Amato, che ha anzitutto ringraziato gli operatori sanitari per "la professionalità e l’abnegazione”. Ha poi spiegato che “ad oggi ci sono, nel Lazio, 53 casi positivi, di cui 16 in isolamento domiciliare, 8 in terapia intensiva e 26 in ricovero ma non in terapia intensiva. Sta aumentando anche il numero di dimessi". Tre i pazienti guariti.
L'assessore ha quindi spiegato che il presidente Zingaretti ha firmato oggi “un’ordinanza importante per il progressivo potenziamento dell’attività del Ssr”. Si tratta, ha detto D’Amato, di "scelte strategiche, come il raddoppio dei posti letto e della capacità ricettiva dello Spallanzani, baluardo insostituibile, che svolge un ruolo importante per Roma, per il Lazio e per l’intero Paese". Nello specifico, la scelta riguarda l’aumento di 150 posti letto in più di terapia intensiva dedicati al Covid-19. “È un numero importante, che non ha pari in Italia - ha detto D’Amato -. Lo faremo aumentando i posti letto dedicati nelle strutture regionali e e affiancando allo Spallanzani, che possiamo definire il Covid 1 hospital, un’altra struttura, il Covid 2 hospital, che sarà il Columbus”, struttura gestita dalla Fondazione Policlinico Gemelli.
La misura, ha spiegato l'assessore, "consentirà di passare dai 518 posti attuali di terapia intensiva a 675, con 150 dedicati a Covid. Una scelta strategia che sarà anche a disposizione dell'intero Paese”.
Per garantire questo potenziamento dell’attività, ha annunciato l’assessore, è stato autorizzato il reclutamento di “474 unità di personale tra cui 50 anestesisti, 270 infermieri, 12 pneumologi, 18 infettivologi, 12 cardiologi, 20 medici dell’emergenza, 12 radiologi e 80 oss”.
La Regione ha inoltre deciso di “aumentare capacità ricettiva dei laboratori che eseguono i test, che sarà svolta comunque sotto la supervisione dello Spallanzani, a cui da oggi affiancheremo i laboratori dell’Ao S. Andrea, del Policlinico Tor Vergata, del Gemelli, dell’Umberto I, del S. Mari Goretti di Latina e del Campus Biomedico, al fine di essere pronti a tutti gli scenari”.
Misure anche per la medicina generale. D’Amato ha spiegato che l’indicazione data i medici di famiglia è quella di "privilegiare il consulto telefonico e il telemonitoraggio” attraverso, si legge nell'ordinanza, "strumenti e tecnologie di televisita e telemonitoraggio da implementare con urgenza secondo quanto disposto dal decreto legge n. 9 del 2 marzo 2020".
Decisa anche la completa dematerializzazione delle prescrizioni mediche, per evitare contattati non necessari tra i medici e le persone negli studi medici. Nell'ordinanza non si forniscono dettagli in merito, ma nel corso del Consiglio regionale straordinario dello scorso 4 marzo era stata discussa una proposta de
l pentastellato Loreto Marcelli in cui si prevede che, come spiegato dallo stesso consigliere, “il medico di famiglia o quello ambulatoriale, anche a seguito solo di un contatto telefonico con il paziente, farà partire la prescrizione tramite software, comunicando il farmaco direttamente alla farmacia che gli verrà indicata dal paziente stesso. Il paziente potrà quindi ritirare il farmaco prescritto per lui in qualsiasi farmacia d’Italia mostrando la propria tessera sanitaria”.
L'assessore D'Amato ha poi ribadito ai cittadini di “non andare al Pronto soccorso in caso di sospetto contagio da coronavirus”, bensì di rivolgersi ai numeri telefonici dedicati. “E parlate con gli operatori - ha esortato -. Non omettete le informazioni. Dobbiamo sapere dove siete stati, con chi siete stati”, ha detto D’Amato spiegando che “a Pomezia ci è stato detto con ritardo di una festa alla quale hanno partecipato molti nuclei famigliari. Una omissione che ha ritardato la ricostruzione dei link e che ora ha reso necessario lo svolgimento di 400 interviste ancora in corso” proprio per ricostruire i link del potenziale contagio.
Anche Zingaretti ha voluto ribadire con decisione l'importanza che i cittadini mettano in atto comportamenti giusti e responsabili, seguendo le regole indicate. “Il messaggio non è che deve esserci panico, ma responsabilità individuale sì, quella è necessaria". Dunque “sì al dovere di tutti di rispettare le regole di comportamento indicate. Lo dico perché da parte nostra ci stiamo preparando a prendere in carico di tutti i casi, anche complessi, che dovessero verificarsi, ma - ha messo in chiaro il governatore - guai a pensare che solo l’intervento sanitario possa risolvere questa emergenza. È di fondamentale importanza rispettare tutte le regole indicate e che ci sia responsabilità individuale”.
“Per alcune settimane - ha ribadito Zingaretti - dobbiamo cambiare vita, sia nella dimensione pubblica che privata. Questo non significa creare panico, ma significa mettere in atto tutto quel che serve proprio per evitare di diffondere il panico. I primi protagonisti per fermare il cronavius devono essere e sono i cittadini".
L.C.
06 marzo 2020
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