Coronavirus. Omceo Lombardi: “Temiamo contagi siano più di quelli noti. Non si contano pazienti con polmonite che stanno a casa”
Secondo la Federazione Regionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli Odontoiatri della Lombardia l’utilizzo, “specie sul territorio”, di personale medico privo delle adeguate protezioni individuali “ha sicuramente contribuito a diffondere il contagio”. Peraltro “di dimensioni probabilmente più ampie” di quanto noto dal momento che i dati “non considerano la reale diffusione dei contatti e neppure considerano numerosi i pazienti trattati a domicilio per polmonite interstiziale”.
12 MAR - La Federazione Regionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli Odontoiatri della Lombardia esprime, in una nota, “grave preoccupazione per l’evoluzione dell’epidemia da nuovo Coronavirus”.
“I dati dei contagiati - evidenzia gli Omceo lombardi nella nota congiunta - esprimono quanto accertato tramite tampone, ma non considerano la reale diffusione dei contatti e neppure considerano numerosi i pazienti trattati a domicilio per polmonite interstiziale: le dimensioni del fenomeno sono purtroppo molto probabilmente più ampie”.
Secondo la Federazione Regionale degli Ordini anche “l’utilizzo, specie sul territorio, di personale medico privo delle adeguate protezioni individuali ha sicuramente contribuito a diffondere il contagio, oltre a determinare gravissime conseguenze per la salute degli operatori”.
Anche per gli Omceo lombardi, dunque, allo stato attuale delle cose “l’unica scelta ragionevole” era “la chiusura immediata di tutte le attività considerate non essenziali per la gestione dell’epidemia in atto, ribadendo l’obbligo di trattenersi al proprio domicilio con la sola eccezione delle attività assolutamente necessarie e motivate”.
La Federazione rivolge, dunque, un "grazie a tutti i medici e agli operatori sanitari, che, in questo momento di grave difficoltà, continuano a garantire quanto possibile con impegno, coraggio e resilienza, anche se poco supportati da un’organizzazione strategica purtroppo carente rispetto all’inaspettata estensione del problema”.
12 marzo 2020
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