Coronavirus e allergie respiratorie. Le indicazioni ai pazienti per non confondere i sintomi
Il vademecum, meso a punto dagli allergologi, è strutturato in sei punti con l’obiettivo di facilitare la corretta interpretazione delle diverse manifestazioni cliniche, rassicurare i pazienti allergici e fornire raccomandazioni utili al contenimento del contagio da Coronavirus. In questo particolare periodo, tenere sotto controllo la propria allergia può contribuire a limitare il contagio sia per gli altri, riducendo la starnutazione e la tosse, sia per sé stessi, diminuendo il rischio che il prurito induca a toccarsi gli occhi ed il naso.
25 MAR - In vista della possibile confusione che potrebbe nascere tra sintomi di infezione Covid-19 (Coronavirus) e i sintomi delle allergie respiratorie in questo periodo che vede l’inizio della diffusione dei principali pollini allergenici sul territorio nazionale, l’Associazione Allergologi Immunologi Territoriali e Ospedalieri (Aaiito), mette a disposizione un semplice vademecum strutturato in sei punti con l’obiettivo di facilitare la corretta interpretazione delle diverse manifestazioni cliniche, rassicurare i pazienti allergici e fornire raccomandazioni utili al contenimento del contagio da Coronavirus.
Ecco le indicazioni:
1) Secondo le linee guida internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’infezione da Coronavirus si manifesta principalmente con 3 sintomi: Febbre, Tosse, Mancanza di respiro (Dispnea).
2) La malattia allergica respiratoria non è caratterizzata da febbre.
3) La malattia allergica respiratoria presenta nella quasi totalità dei casi: raffreddore (prurito alle mucose nasali, naso che cola, starnutazione, ostruzione nasale) e congiuntivite (prurito agli occhi, occhi rossi, lacrimazione). Questi sintomi sono, a quanto noto, praticamente assenti nell’infezione da Coronavirus.
4) Il paziente con asma bronchiale allergico e non-allergico può presentare tosse e dispnea (quasi sempre associati a sintomi nasali e oculari), ma questi si risolvono rapidamente con la terapia antiasmatica broncodilatatrice e anti-infiammatoria.
5) Non vi è alcuna evidenza che lo stato allergico (rinite e/o asma) rappresenti un fattore di rischio per una evoluzione più severa di una eventuale concomitante infezione da Coronavirus.
6) La raccomandazione per tutti i pazienti allergici è quella di continuare ad assumere la terapia per la rinite e/o l’asma, senza interromperla.
“In questo particolare periodo - evidenziano gli esperti Aaiito -, tenere sotto controllo la propria allergia può contribuire a limitare il contagio sia per gli altri, riducendo la starnutazione e la tosse, sia per sé stessi, diminuendo il rischio che il prurito induca a toccarsi gli occhi ed il naso".
25 marzo 2020
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