Coronavirus. Ema: “Nessun farmaco in sperimentazione ha ancora dimostrato la sua efficacia. Per vaccino almeno un anno”
L’Agenzia europea del farmaco fa il punto sulle terapie in sperimentazione contro il virus. “Al momento ci sono 40 terapie e 12 vaccini in via di sviluppo, e per due di quest’ultimi sono stati avviati studi clinici di Fase 1. Tuttavia, al momento e sulla base dei dati preliminari presentati all'EMA, nessun farmaco ha ancora dimostrato la sua efficacia nel trattamento del COVID-19”.
01 APR - “Nelle ultime settimane e negli ultimi mesi l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha avviato un dialogo con numerosi sviluppatori di farmaci con finalità terapeutiche e una serie di sviluppi sono già in corso. Tuttavia, al momento e sulla base dei dati preliminari presentati all'EMA, nessun farmaco ha ancora dimostrato la sua efficacia nel trattamento del COVID-19”. È quanto afferma l’Agenzia europea del farmaci.
Il team di risposta al COVID-19 di EMA è in contatto con gli sviluppatori di circa 40 terapie farmacologiche per consentire una migliore comprensione dei potenziali trattamenti.
Quelli attualmente sottoposti a sperimentazione clinica includono:
- remdesivir (medicinale sperimentale)
- lopinavir/ritonavir (al momento autorizzato come medicinale anti-HIV<
https://www.ema.europa.eu/en/medicines/human/EPAR/kaletra>)
- clorochina e idrossiclorochina (al momento autorizzate a livello nazionale per il trattamento della malaria e di alcune malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide)
- interferoni sistemici e in particolare interferone beta (al momento autorizzato per il trattamento di malattie come la sclerosi multipla)
- anticorpi monoclonali con attività contro componenti del sistema immunitario.
L’Agenzia informa anche “di essere in contatto con gli sviluppatori di circa dodici potenziali vaccini contro COVID-19. Per due di questi sono già stati avviati gli studi clinici di fase I, che rappresentano i primi studi necessari e sono condotti su volontari sani”.
L'EMA stima che potrebbe “essere necessario almeno un anno prima che un vaccino contro il COVID-19 sia pronto per essere approvato e sia disponibile in quantità sufficienti per consentirne un utilizzo diffuso”.
01 aprile 2020
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