Spesa farmaceutica. Iqvia: “Nel 2019 l’ospedeliara dovrebbe sforare il tetto di 2,8 mld”
Nuova analisi del provider globale di informazioni e dati in ambito sanitario. Liberatore: “Anche quest’anno purtroppo lo sfondamento impatterà sui bilanci delle aziende farmaceutiche, infatti saranno chiamate a ripianare, con il payback, la metà di tale disavanzo deciso unilateralmente”.
15 APR - In base ai consumi rilevati da IQVIA, la spesa farmaceutica per acquisti diretti nel 2019 ha oltrepassato nuovamente il tetto programmato per legge. Infatti, secondo i calcoli, il disavanzo della spesa per farmaci è di circa 2,8 miliardi di euro, rispetto allo sfondamento per 2,1 miliardi di euro del 2018. Ad analizzare lo scenario è IQVIA (NYSE: IQV), provider globale di informazioni e dati in ambito sanitario, tecnologie innovative, consulenza e servizi di ricerca clinica.
“La spesa farmaceutica nel 2019 è fortemente cresciuta, superando il tetto imposto per legge di oltre 2,8 miliardi euro. Pertanto - dichiara
Sergio Liberatore, Amministratore delegato di IQVIA Italia - anche quest’anno purtroppo lo sfondamento impatterà sui bilanci delle aziende farmaceutiche, infatti saranno chiamate a ripianare, con il payback, la metà di tale disavanzo deciso unilateralmente. La restante parte verrà invece ripianata dalle Regioni in base al loro superamento del budget assegnato. Aggiungo che, guardando i dati che abbiamo raccolto finora, le cose andranno sempre peggio nel 2020: infatti secondo una nostra iniziale stima, il superamento del tetto potrebbe andare ben oltre i tre miliardi di euro”.
Per il 2019, il finanziamento totale del fabbisogno sanitario era stato fissato a 114,4 miliardi di euro, circa un miliardo in più rispetto all’anno precedente (+0,9%). Per quanto riguarda la spesa per acquisti diretti di farmaci (compresi quelli acquistati in distribuzione diretta e per conto), per il 2019, a seguito dello scorporo della spesa per i gas medicinali, il tetto di spesa era stato ridotto dal 6,89% al 6,69% del totale fabbisogno, pari a 7,6 miliardi di euro. In realtà, questa spesa è arrivata a 10,4 miliardi di euro (+6,5% rispetto al 2018). Sono esclusi da questo computo i farmaci innovativi e innovativi oncologici che rientrano in due fondi da 500 milioni di euro ciascuno.
La spesa diretta per acquisti di farmaci di classe H (farmaci somministrati soltanto in ospedale), al netto dei farmaci innovativi, continua la sua corsa anche nel 2019 (+7,9%). Su questo aumento ha inciso il fatto che durante l’anno alcuni farmaci oncologici hanno perso lo status e i benefici dell’innovatività, che dura tre anni.
Relativamente agli acquisti diretti di farmaci di classe A, si prevede un trend in forte aumento (+6,1%), soprattutto a causa della crescita del canale DPC.
Nel 2019 non si è verificato alcuno sfondamento dei due fondi da 500 milioni per i farmaci innovativi oncologici e non-oncologici.
Riguardo alla spesa convenzionata (ricetta rossa), nel 2019, esaurito l’effetto delle genericazioni più importanti, si è mantenuta stabile (-0,4%), portando un risparmio rispetto al tetto di spesa di 921 milioni di euro.
15 aprile 2020
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