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Sperimentazione animale. Tar sblocca quella sui macachi del Progetto Light-Up delle Università di Torino e Parma


Nella sentenza di merito il Tribunale amministrativo boccia il ricorso della Lav dopo che a gennaio il Consiglio di Stato con un’ordinanza aveva sospeso le sperimentazioni. Rabbia animalisti: “Si tratta di una battuta d’arresto che certo non ferma la nostra battaglia”. LA SENTENZA

03 GIU - Per il Tar del Lazio gli esperimenti sul cervello dei macachi, previsti dal Progetto Light-Up delle Università di Torino e Parma, possono riprendere, dopo lo stop di quattro mesi conseguente la sospensione decisa lo scorso gennaio dal Consiglio di Stato, che a gennaio aveva ritenuto prevalente l’interesse della Lega anti vivisezione e aveva spiegato che l'Ente che fa la ricerca deve provare che non ci sono alternative alla sperimentazione sugli animali.
 
Lo studio contestato, è condotto nell'ambito del progetto Light-Up validato dal Consiglio europeo delle ricerche e ha lo scopo di trovare meccanismi neurali e trattamenti per il recupero visivo in persone che hanno una parziale cecità dovuta a lesioni cerebrali e non dell'occhio. E per farlo, prima di applicare nuove terapie sull'uomo, i ricercatori le testano sugli animali nove esemplari in tutto della specie Macaca mulatta ai quali vengono provocate piccole lesioni a un occhio.
 
Una pratica contestata dalla Lav, ma ora riconosciuta valida dal Tar, che ha acquisito pareri del Consiglio superiore di sanità e dell'European Research Council in cui si afferma che non solo gli animali sono indispensabili, ma anche non si possono usare animali a sviluppo neurologico inferiore.
 
“Si tratta di una battuta d’arresto che certo non ferma la nostra battaglia – afferma LAV – ricorreremo al Consiglio di Stato, che speriamo si pronunci al più presto, accogliendo le nostre fondate ragioni giuridiche e scientifiche, come già evidenziato quando abbiamo ottenuto la sospensione del progetto”
 
Ma i giudici amministrativi hanno respinto anche le contestazioni degli animalisti a proposito del trattamento ricevuto dagli animali nel laboratorio di Parma. Viene citato infatti il verbale di un sopralluogo del Nas: “Tutti gli animali si presentano in apparente buono stato di salute. Tutte le gabbie sono fornite di corde, trapezi, palle, lettiera in corteccia. Per alcune ore della giornata sono proiettate immagini su una televisione e viene diffusa musica. L'alimentazione prevede mangime completo secco integrato con frutta fresca, secca, verdure e succhi”.

03 giugno 2020
© Riproduzione riservata

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